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Aleksandar Duric, la “Goal Machine” di Singapore

La via per l’affermazione, nel calcio, segue a volte strade misteriose e mai battute. Su questo sito potete trovare storie in questo senso singolari come quella di Lutz Pfannenstiel, portiere giramondo capace di giocare in tutti e sei i Continenti calcistici. Un altro esempio può essere la straordinaria quanto curiosa carriera di Aleksandar Duric, che da profugo durante la Guerra dei Balcani è riuscito a diventare la più grande leggenda di un esotico paese asiatico.

Quella che state per scoprire è la storia di un uomo nato canoista e scopertosi calciatore, nato nella ex-Jugoslavia e che dopo essere fuggito dagli orrori della guerra ha trovato una nuova vita e una nuova patria a Singapore, dove è diventato addirittura eroe indossando la maglia della Nazionale e la fascia di capitano. Il tutto, naturalmente, a suon di gol.

Duric nasce a Doboj, attualmente in Bosnia-Herzegovina, il 12 Agosto del 1970. A 12 anni, per superare un problema legato allo scarso sviluppo del petto, inizia a fare kayak sotto la guida di Jusup Makarevic, figura che sarà fondamentale nella sua vita. Presto il suo talento è evidente: è uno dei migliori canoisti del Paese, mentre si disimpegna a tempo perso anche nel calcio come portiere del modesto club cittadino.

È abbastanza bravo da distinguersi tra tanti connazionali, arrivando addirittura a partecipare alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. All’epoca però la sua vita è già cambiata tragicamente: una bomba ha distrutto la sua casa e ucciso la madre, la Jugoslavia ha cessato di esistere e Aleksandar ha vagato in cerca di una casa. In Spagna, per gareggiare rappresentando una Bosnia senza soldi, ci è arrivato da solo in autostop.

Primi gol in Australia

Come accade in tantissime storie di calcio e uomini, più che il kayak è il pallone a offrirgli una chance di salvezza. Mentre si trova in Ungheria gli viene prospettata la possibilità di unirsi al modesto Szeged: una scelta di vita, più che di carriera, un modo per lasciarsi alle spalle un passato terribile. Senza forse neanche troppa convinzione Duric riprende in mano la carriera da calciatore, giostrando come centrocampista, ruolo che aveva ricoperto saltuariamente a Doboj.

Dopo un anno il contratto termina, ed è allora che, giunto in Australia quasi per scommessa, Duric si scopre finalmente bomber, aiutato da un fisico aitante (194 cm di altezza) che lo porta a spostarsi in attacco e a trasformarsi in un vero e proprio dominatore dell’area avversaria. I gol arrivano a pioggia, nel giro di 6 anni gioca in altrettanti club e onora ognuno di questi con delle belle prestazioni.

Non parliamo di calcio professionistico, sia chiaro, ma di tornei minori, regionali, e di squadre dal nome esotico come South Melbourne Hellas, Port Melbourne Sharks, Gippsland Falcons e West Adelaide. Nel 1999 Duric ha compiuto 29 anni e la sua modesta carriera di calciatore, straordinaria considerando quando e come è iniziata, potrebbe avere intrapreso la parabola discendente. E invece, ma questo forse non lo sa neanche lui, la storia è appena iniziata.

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Singapore andata e ritorno

Quando lascia l’Australia, nel 1999, lo fa dopo aver collezionato un bottino di 74 reti in 124 partite, e fa rotta verso Singapore, dove trova posto nei “Giaguari” del Tanjong Pagar United. Il campionato locale, seppur semi-professionistico, è a dir poco pittoresco: nel corso degli anni Duric affronterà vari club locali e persino stranieri iscritti al torneo, come i francesi dell’Etoile, lo Sporting Afrique formato da rifugiati africani, selezioni giovanili malesiane, club satelliti di grandi realtà cinesi, rappresentative del Brunei e della Corea del Sud.

Aleksandar lascia il segno da subito, trascinando il Tanjong al 3° posto con 15 gol messi a segno nelle sue prime 16 partite a Singapore. L’amore però non sempre è un colpo di fulmine, e così, per quanto si piacciano e si apprezzino, Đurić e Singapore si lasciano dopo appena una stagione, quando il bomber decide di tornare in quella che ormai sente come il suo nuovo Paese di adozione, e cioè l’Australia.

Sliding Doors

All’alba del XXI° secolo è di nuovo nella terra dei canguri, deciso a spendere lì quel che rimane di una carriera che – nonostante i numerosi gol – si può decisamente definire minore. Gioca e segna a raffica (13 reti in 15 gare) nei Marconi Stallions, squadra adesso semi-defunta ma ai tempi tra le migliori del panorama australiano, prima che l’ambizioso Sidney Olympic ne acquisisca i servigi per tentare di vincere il campionato.

L’inizio è in effetti scoppiettante, nelle prime 3 gare Duric segna 2 reti, ma poi arriva la chiamata che – a 30 anni compiuti – non si può rifiutare: lo vuole l’Home United, la squadra della Polizia di Singapore, Paese dove non hanno scordato la sua fenomenale stagione di due anni prima, e i soldi offerti sono tanti, almeno per gli standard di quel calcio e soprattutto quelli a cui questo straordinario semi-dilettante è abituato.

Aleksandar Duric, the Singapore Goal Machine

Đurić arriva ma trova una squadra davvero sotto pressione, dove la vittoria è vista come un dovere e la sconfitta non ammessa: nonostante in metà stagione segni la bellezza di 11 reti in 10 gare, la rimonta non riesce ai “Protettori”, e anzi la vittoria del campionato va ai rivali del Singapore Armed Forces, la squadra dell’esercito.

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È uno smacco, e nonostante la vittoria della Coppa di Singapore (primo trofeo vero vinto da Duric in carriera) per il bomber è ancora tempo di fare la valigia. Stavolta però non lascia il Paese, ma si accasa semplicemente ad un altra squadra, il Geylang United arrivato terzo e che necessita di un attaccante di peso.

Le “Aquile” pensano di trovarlo in Duric, ed è il caso di dire che dimostrano una vista degna del loro soprannome. Il bomber bosniaco rimane nel Geylang per 4 stagioni segnando a raffica e ottenendo la vittoria del campionato al primo anno, seguita da un secondo e un terzo posto. Lascia il club in crisi di risultati (7° posto, in un campionato che prevede la partecipazione di 10 squadre) con l’incredibile bottino di 148 reti in 126 gare.

Una media di più di un gol a gara che gli vale il soprannome di “The Goal Machine” e l’ammirazione dei tifosi locali, che riconoscono in questo ragazzone serbo, nato canoista, il miglior calciatore del campionato.

Il momento di vincere

Aleksandar lascia a malincuore il Geylang, dove è un autentico idolo, ma alle soglie dei 34 anni è arrivato il momento di vincere, e il solo modo per farlo è unirsi al Singapore Armed Forces, la squadra più titolata di Singapore. Dove non gli viene forse chiesto di mantenere l’incredibile media realizzativa mostrata nel Geylang, ma più di portare carisma ed esperienza.

E invece Duric non solo continua a segnare, ma addirittura, passati i 35 anni, migliora la sua media: dopo un secondo posto alla prima stagione, porta la squadra a vincere il campionato per quattro stagioni consecutive, evento mai verificatosi nel povero ma equilibrato campionato di Singapore.

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È l’uomo che fa la differenza, sempre e in ogni campo, segnando ben 156 reti in 129 gare. A metà di questa esperienza, nel 2007 e alla soglia dei 36 anni, arriva finalmente la cittadinanza di Singapore, che gli permette – dato che non è mai sceso in campo con il suo paese natio – di vestire la maglia della Nazionale dei Leoni: non è il primo straniero a farlo, anzi.

Nazionale melting pot

Trova infatti compagni come il difensore inglese Daniel Bennet, il connazionale serbo Fahrudin Mustafić e i cinesi Shi Jiayi e Qiu Li, in una Nazionale che rispecchia appieno lo spirito multietnico di Singapore e del suo calcio. L’esordio di Durić in Nazionale avviene al secondo turno preliminare delle qualificazioni asiatiche alla Coppa del Mondo del 2010: subentrando dalla panchina, realizza entrambi i gol che valgono la vittoria contro il Tajikistan ed il passaggio alla fase a gironi.

Qui però Singapore finirà schiacciato da Uzbekistan e Arabia Saudita, superando il solo Libano anche per colpa di due gare perse a tavolino con uzbeki e arabi, sconfitte arrivate per aver ingenuamente ricorso a giocatori squalificati e che la dicono lunga sull’organizzazione della Football Association of Singapore.

Una carriera infinita

La carriera infinita di Aleksandar Đurić, che tutti i giorni per mantenersi in forma corre almeno 15 chilometri, sembra potersi concludere nel 2009, quando ormai 38enne viene lasciato libero dal Singapore Armed Forces. Invece a sorpresa firma per i Tampines Rovers, una squadra buona che con lui diventa fantastica.

Dopo due secondi posti consecutivi arrivano, sempre di seguito, due titoli nazionali, nel 2011 e nel 2012, con “The Goal Machine” che continua a fare quel che sa fare meglio – e cioè buttarla dentro. Una regolarità impressionante, considerati gli ormai quarant’anni indicati dalla sua carta d’identità, anche se ora si parla “solo” di un gol ogni due gare.

Alle gioie con la maglia del club si uniscono anche quelle con la Nazionale, con la quale vince ultra-quarantenne la Suzuki Cup nel 2012 superando in finale la Thailandia. Indossa anche la fascia di capitano dei Leoni, accade contro il Bahrain in amichevole ,vista l’indisponibilità del capitano e del suo vice, ed è un piccolo record: è infatti il primo “straniero” ad avere tale onore. Lascerà la Nazionale nel 2012, a 42 anni e dopo aver firmato 24 gol in 53 partite.

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Ambasciatore del calcio

La carriera di Duric continua fino ai giorni nostri, con gol e gloria che arrivano da quello splendido Paese asiatico che è diventato ormai casa sua. Attualmente, oltre a giocare di tanto in tanto nel seguitissimo campionato metropolitano, gira il sud-est asiatico cercando di promuovere il calcio nei paesi poveri, e mentre si trovava in Cambogia ha annunciato che alla fine di questa stagione si ritirerà dal calcio giocato.

A 43 anni Aleksandar Đurić, “The Goal Machine”, chiuderà la carriera per iniziarne un altra: l’intenzione è quella di allenare, e le opportunità di certo non mancheranno in un paese che guarda a lui come a un Dio. Non è dato sapere se avrà successo, ma su una cosa si può scommettere: per uno come lui, niente è impossibile.

“Il figlio adottivo preferito del calcio di Singapore ha appena appeso le sue scarpe logore al chiodo. Quando non stava segnando uno dei suoi tanti gol era presente a qualsiasi evento potesse aiutare il nostro campionato in difficoltà, a volte scarsamente seguito.

E funzionava. Questo ragazzo bosniaco ha unito Singapore con le armi dell’onestà e dell’integrità. Ha trionfato con il buon esempio, è stato il volto dominante della S-League. A volte l’unico volto. Ma ha perseverato, facendo morire di vergogna calciatori che avevano la metà dei suoi anni con la sua professionalità, e ricordandoci che la carta d’identità è solo un numero.

Grazie per essere stato il professionista migliore che la S-League abbia mai visto, Duric. Grazie per essere stato un modello impeccabile per qualsiasi ragazzo che aspira ad avere successo in qualsiasi sport.”

Neil Humphreys, giornalista di base a Singapore

“La gente dice ho avuto la fortuna di giocare con alcuni dei migliori calciatori del campionato. Ma me lo sono meritato, quei club, quei campioni, volevano che giocassi per loro. Ho segnato gol come un matto, senza mai stancarmi: una questione di desiderio, passione e amore. Amo il calcio, vivo per il calcio. Anzi, a dire la verità, per me è più della vita.”

Aleksandar Duric, “Beyond Borders” (autobiografia)Al

UPDATE febbraio 2015: dopo essersi ritirato alla fine del 2014, all’età di 44 anni, Aleksandar Đurić è entrato nello staff degli amati Tampines Rovers dove svolge il ruolo di preparatore atletico.


Aleksandar Duric

  • Nato a: Doboj (ex Jugoslavia) il 12 agosto 1970
  • Ruolo: attaccante
  • Squadre di club: Szeged, South Melbourne, Port Melbourne Sharks, Gippsland Falcons, Locomotive Shanshan, West Adelaide, Heidelberg United, Tanjong Pagar United, Marconi Stallions, Sidney Olympic, Home United, Geylang United, Singapore Armed Forces, Tampines Rovers
  • Trofei conquistati: Singapore League 2001, 2006, 2007, 2008, 2009, 2011, 2012, 2013, Singapore Cup 2000, 2007, 2008

SITOGRAFIA:

  • Lay, Belmont (29/10/2014) 11 reasons S’poreans love footballer Aleksandar Duric as much as Fandi Ahmad, www.mothership.sg
  • Sivan, John (19/02/2018) Aleksandar Đurić: One man’s fight against the odds from Bosnia to Singapore, Football Paradise

BIBLIOGRAFIA:

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