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Categoria: Libri & Film

Esiste una grande quantità di letteratura e cinematografia a tema calcistico. Qui vi racconto e consiglio i libri e film che mi sono piaciuti.

“Un assist per morire”, un viaggio noir nella parte oscura del calcio

A Torino un ragazzo di soli 17 anni si è ucciso, gettandosi dalla finestra del palazzo dove abitava. Non si trattava di un ragazzo qualsiasi, ma di Mark Andreani, talento cresciuto nella Juventus e che era venuto a farsi le ossa nella Sanpa, piccola realtà cittadina con grandi ambizioni: punta al professionismo, ha alle spalle forti investitori, si è specializzata nell’affiancare ad alcuni giocatori “di categoria” molti talenti in cui le grandi squadre hanno smesso di credere.

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Cinema nel Pallone: “Hooligans (I.D.)”

Inghilterra, primi anni ’90: Scotland Yard sospetta da tempo che, dietro i numerosi gruppi di hooligans che popolano gli stadi di calcio, vi siano organizzazioni criminali che, sfruttando la passione e il fanatismo dei tifosi, gestiscono a vari livelli anche criminalità e gruppi di estremismo politico. A finire nel mirino delle forze dell’ordine è in particolare lo Shadwell Town, squadra che gioca le sue partite in uno stadio soprannominato “Il Canile” e i cui tifosi, i “Dogs”, sono tra i più estremi e violenti al mondo.

Resasi presto conto che, condannando gli atti di violenza che sono ormai all’ordine del giorno dentro e fuori lo stadio, la polizia non farà che arrestare pesci piccoli e di poco conto – in un sistema che sembra rigenerarsi continuamente grazie alla popolarità del football – ecco allora che vengono scelti quattro agenti che tenteranno di infiltrarsi tra i tifosi, scalando le gerarchie fino ad arrivare ai vertici e produrre le prove necessarie per sconfiggere quella che è molto più di una Firm.

I quattro si trovano così protagonisti di un doppio gioco pericoloso, perché mentre si trovano a far sempre più parte di un mondo che abbina violenza e criminalità a straordinari valori di fede e fratellanza dovranno stare attenti a non farsi scoprire e, soprattutto, a non dimenticare chi sono e perché sono lì, in curva con i “Dogs”.

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Pionieri del Football: i protagonisti della copertina

Chi ha acquistato il mio libro “Pionieri del Football – Storie di calcio vittoriano 1863-1889” avrà notato che la copertina rappresenta undici calciatori dell’epoca. Non si tratta di ritratti casuali, ma di una sorta di “squadra ideale” di quel periodo, che la bravissima Sarah Fruncillo ha ritratto su mia indicazione. Non si tratta necessariamente dei calciatori più forti di quel periodo, ma senz’altro ho voluto che venissero raffigurati undici tra i più rappresentativi e unici footballer dei primi anni del nostro amato gioco. Ecco chi sono nel dettaglio i protagonisi della copertina.

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Pionieri del Football – “Le prime sfide internazionali”

Il 1870 fu un anno di grandi cambiamenti per l’Inghilterra. Mentre il mondo della politica si distinse varando il primo di numerosi Education Acts, tesi a favorire l’alfabetizzazione garantendo a tutti il diritto d’istruzione, quello del football non restò a guardare, ridefinendo sulla base delle gare giocate fino ad allora alcune delle più importanti Laws of the Game e cercando allo stesso tempo di espandere il più possibile la sua influenza nelle varie città del Paese e non solo.

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Recensione: See You in Montevideo

Nel luglio del 1930 vengono giocati in Uruguay i primi Mondiali di calcio, un evento che senza alcun dubbio lascia un segno indelebile nella storia del calcio. Mai prima di allora si era svolto un torneo che vedesse le migliori scuole calcistiche del mondo sfidarsi per stabilire quale fosse la migliore. Mai prima di allora si erano avuti, in uno spazio tanto ristretto, tanti straordinari campioni.

A dire il vero numerose e prestigiose furono le defezioni che il torneo concepito da Jules Rimet subì: forti della loro autoproclamata superiorità naturale, i britannici rifiutarono in blocco di attraversare l’oceano per dimostrare ciò che per loro era ovvio, e per motivi diversi – prettamente di natura economica, dato che ai tempi il calcio per molti era “soltanto un gioco” – mancarono all’appello anche numerose rappresentative europee.

A tenere alto l’onore del Vecchio Continente giunsero infine soltanto Francia, Romania, Belgio e Jugoslavia. E soltanto quest’ultima avrebbe davvero dimostrato di non essere lì per caso, arrivando anzi ad un passo dalla finale e perdendola per un arbitraggio quantomeno discutibile.

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“Euzkadi – La Nazionale della libertà”, una storia di calcio e antifascismo

1936: in Spagna scoppia la Guerra Civile, un conflitto sanguinoso che dilania il Paese e che vede le truppe fasciste guidate da Francisco Franco effettuare un colpo di Stato ai danni della Repubblica. In breve i franchisti arrivano ad occupare la maggioranza del Paese, e mentre una dopo l’altra le città cadono sotto l’avanzata dei fascisti spagnoli, spalleggiati dai “colleghi” giunti da Italia e Germania, il neonato governo basco è autore della nascita di una rappresentativa calcistica destinata ad entrare nella storia: Euzkadi, “la Nazionale della libertà”.

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“Ho scoperto Del Piero – La storia di Vittorio Scantamburlo”: la mia recensione del nuovo libro di Alberto Facchinetti

Avevo compiuto da un giorno tredici anni, il 10 novembre del 1987, quando la sua 126 bianca parcheggiò davanti al campetto dove stavo giocando, con la maglia del San Vendemiano. Setacciava il Veneto alla ricerca di giovani talenti, fin dal primo momento ha creduto nel mio. Sono finito sul suo mitico quadernetto, nel tabellino della partita scrisse il mio nome con accanto tre asterischi, vale a dire il massimo dei voti. Così mi segnalò al Padova. E pochi mesi dopo la mia carriera ha avuto inizio. Quella è stata la mia occasione, la porta che si è aperta per il mondo che avevo sempre sognato.

Io non l’ho mai dimenticato.

A volte ripenso a cosa sarebbe stato di me senza quelle tre stellette. Forse sarebbe arrivata un’altra macchina, con un altro al posto di Vittorio alla guida. Forse sarei stato segnalato da qualcun altro. Ma se non fosse arrivato nessuno in quel campetto di provincia? Se quel giorno non avessi giocato bene, e non l’avessi convinto? A volte mi capita di pensarci, come in quel film, “Sliding Doors”, cosa sarebbe successo se…

E invece è successo, e sono felice che sia andata così, sono felice che a “scoprirmi” sia stato lui, Vittorio, perché faceva quel lavoro con passione, perché ripensando a quel giorno ancora si commuove, perché vorrei che tanti ragazzi potessero avere la fortuna che ho avuto io. Sono sicuro che in tanti campi di provincia ci sono giovani che aspettano l’occasione che ho avuto io. Non tutti potranno fare la stessa strada, ma sarebbe bello che Vittorio Scantamburlo fosse preso come esempio da tanti, perché farebbe bene al calcio e a chi lo ama.

(Alessandro Del Piero, dalla prefazione)

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“La vera storia della maglia del Cagliari” (Mario Fadda)

Per ogni appassionato di calcio italiano il Cagliari rappresenta una squadra unica nel suo genere e per questo estremamente affascinante: unica rappresentanza di un’intera isola – perlomeno ad alti livelli – il sodalizio rossoblù sorto nel 1920 ha saputo nella sua lunga storia superare mille difficoltà e addirittura appuntarsi sul petto uno Scudetto storico, quello del 1970 arrivato grazie alle reti di Gigi Riva e alla sapienza dell’allenatore Scopigno.

Nonostante questi notevoli risultati e l’importanza indubbia nella storia del calcio italiano, capita spesso che la storia dei sardi presenti dei buchi oscuri, domande prive di risposte certe, domande a cui cerca di rispondere lo storico e ricercatore Mario Fadda in questo bel volume dal titolo inequivocabile: “La vera storia della maglia del Cagliari”, 

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Pelé, recensione del film su O Rei

Edson Arantes do Nascimento. per tutti semplicemente Pelé, è da molti considerato il più grande calciatore della storia e senz’altro uno dei più iconografici, in molti paesi simbolo stesso del calcio e della sua essenza più pura. La sua vita è stata la prima vera e propria favola che il futebol ricordi, quella che racconta di un ragazzo nato e cresciuto in povertà e che grazie ad un talento enorme e una ferrea volontà ha saputo diventare il più grande al mondo, protagonista principale della trasformazione del calcio brasiliano, che fino al suo avvento era rispettato ma non certamente temuto.

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“Il sogno cinese” (Nicholas Gineprini)

Il calcio cinese è il calcio del futuro? I recenti pazzeschi investimenti che il mondo del pallone ha visto compiere da parte del “Celeste Impero” non sono una risposta, ma sicuramente hanno avuto il merito di catturare l’interesse di un mondo che soltanto fino a pochi anni fa ignorava una nazione con oltre un miliardo di abitanti domandandosi, al limite, come fosse possibile che con una popolazione così vasta nessuno riusce a trovare undici validi interpreti dell’arte del pallone.

Adesso gli acquisti di giocatori come Paulinho, Alex Teixeira e Jackson Martinez e Ezequiel Lavezzi hanno reso indubbiamente le compagini cinesi più forti a livello di club e alzato la spettacolarità del campionato, con il conseguente inserimento della Cina tra le possibili destinazioni di campioni di ogni età in sede di calciomercato – arrivando a clamorose boutade come quella che riguarda Zlatan Ibrahimović – ma la domanda di fondo ha soltanto cambiato forma, restando nei fatti la stessa: l’acquisto a peso d’oro di campioni prezzolati aiuterà la crescita di un movimento che per oltre un secolo è rimasto inferiore per qualità a quello di paesi rivali come Giappone e Corea del Sud?

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