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Bob Marley e il calcio, un grande amore

Il celebre cantante giamaicano Bob Marley (1945-1981), il più famoso esponente del genere “reggae” e tra i musicisti più conosciuti di sempre, era anche un grande appassionato di calcio, che aveva conosciuto da bambino e riscoperto grazie all’amicizia con un grande calciatore della Giamaica, Alan “Skilly” Cole, con cui aveva convissuto per alcuni anni.

Sul suo talento i pareri sono assai discordanti – c’è chi dice che fosse un fenomeno e chi invece che fosse assai mediocre – tuttavia è certo che amasse davvero molto questo sport.

Marley morì a 36 anni per un cancro derivato da un melanoma che i medici avevano riscontrato sotto l’unghia dell’alluce destro e che si era poi esteso a tutto il corpo. Questo era stato causato proprio da un’infezione rimediata due anni prima durante una partita di calcio, quando una brutta entrata di un avversario lo aveva colpito nello stesso dito dove in passato si era già infortunato.

Un danno che Bob Marley sottovalutò in modo eccessivo fino a quando non fu troppo tardi e che mise precocemente fine alla vita di uno dei più grandi artisti del ‘900: artista iconico e anche calciatore, perché tale si senti per tutta la vita al punto da fondare una squadra di calcio nel suo soggiorno a Londra – l’House Of Dread FC – e da chiedere di essere seppellito con un pallone da calcio, tra i pochi oggetti che per lui avrebbero rappresentato la sua vita terrena.

Bob Marley e il suo amore per il calcio

Oltre alla musica senza età e all’impegno sociale per la pace nel mondo, Bob Marley ha lasciato anche questa citazione sullo sport prediletto.

“Se non fossi diventato un cantante sarei stato un calciatore.. o un rivoluzionario. Il calcio significa libertà, creatività, significa dare libero corso alla propria ispirazione”.

Sitografia:

  • Bob Marley, il Reggae nella mente e il calcio nel cuore (Roberto Consiglio) – GiocoPulito.it
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