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Frédéric Collignon, il Messi del calciobalilla

(Ripropongo un’intervista realizzata da me e l’amico Andrea Bonomo per conto di 1000cuorirossoblu.it)

Ogni disciplina sportiva al mondo, tra le centinaia di atleti praticanti che ha al suo interno, ha avuto e ha diversi campioni acclamati. Di questi, qualcuno riesce a trascendere con il proprio talento la disciplina stessa, diventandone una vera e propria icona, qualcosa che automaticamente viene associato allo sport praticato. Gli esempi sono numerosi: il basket ha avuto Michael Jordan, il tennis Nadal e Federer, l’automobilismo Michael Schumacher, il golf Tiger Woods, il pugilato Mike Tyson e via dicendo. È ovviamente un ragionamento semplicistico, visto che per quanto ci siano atleti che indubbiamente ne diventano il simbolo all’interno di ogni sport si può discutere su chi sia stato davvero il migliore in assoluto. Prendiamo il calcio per esempio: chi meglio lo rappresenta? Maradona? Pelé? Lionel Messi?

Una disciplina sportiva che lascia poco spazio a questo genere di dubbi è il “Table Football”, da noi noto anche come “Calcio Balilla” e a cui ognuno di noi ha giocato almeno una volta o due nella vita. Questo gioco è infatti presenza più o meno fissa di ogni bar o circolo che si rispetti in Italia, e solitamente vede un capannello di persone impegnate a giocarvi costantemente, con anche un buon numero di osservatori se non di tifosi veri e propri. Ogni zona d’Italia ha naturalmente il suo campione, ma quello che forse non tutti sanno è che il “Calcio Balilla” ha una sua effettiva dimensione sportiva: dal 2002 a Nantes, in Francia, è infatti attiva l’ITSF (“International Table Soccer Federation”), un’istituzione che ha lo scopo di promuovere e ordinare il gioco in tutto il mondo e che vanta 50 Paesi affiliati.

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Il campione, l’icona, di questo sport è il belga Frédéric Collignon, capace di conquistare il primo torneo mondiale di “Table Soccer” – svoltosi in Valle D’Aosta nel 2004 – e da lì di mettere insieme un’impressionante striscia di successi: 8 volte Campione del Mondo, 24 volte trionfatore nelle World Championship Series, ci sono pochi dubbi sul fatto che questo campione possa essere considerato il miglior giocatore di “Table Soccer” del mondo. Lo abbiamo raggiunto su Facebook per chiedergli di raccontarsi a “1000 Cuori Rossoblù” e di raccontarci la sua disciplina, e lui si è dimostrato cordiale e gentilissimo, spendendo anche belle parole per l’Italia e i suoi giocatori. Ecco cosa ci ha raccontato.

4f8f4ff48c59e800a580a2dc8258be2db0fdc3e9-jpg1000CR – Quando hai scoperto di voler essere un giocatore di ‘calcio balilla’ professionista?

Frédéric – Non c’è stato un momento preciso in cui l’ho scoperto. Gioco a ‘calcio balilla’ da sempre, i miei genitori giocavano, ho sempre avuto un tavolo vicino a me.

1000CR – Quando hai giocato la prima volta?

Frédéric – Ho iniziato quando ero un bambino. Come detto, avevamo un ‘calcio balilla’ a casa ed è stato da subito uno dei miei giochi preferiti. Ho iniziato a giocare nel campionato belga nel 1991, mentre negli Stati Uniti per la prima volta nel 1995.

1000CR – Quante ore hai passato ad allenarti quando eri un ragazzo?

Frédéric – Non sono mai stato uno che si allena molto. Però prima dei Mondiali negli Stati Uniti ho passato un mese ad allenarmi più di un’ora al giorno, e una volta lì una settimana ad allenarmi con il mio compagno.

1000CR – Preferisci il ‘calcio balilla’ al calcio vero? Perché?

Frédéric – Mai detto di preferirlo a quello vero. Onestamente non potrei dire quale dei due preferisco, li amo entrambi.

1000CR – Hai qualche consiglio per chi vuole giocare a ‘calcio balilla’?

Frédéric – Ne avrei tantissimi, ma il più importante di tutti è che bisogna divertirsi se si vuole diventare bravi in questo sport.

1000CR – Nella vostra disciplina si gioca in 2 contro 2, oltre che in 1 contro 1: quando si gioca in coppia che differenza c’è tra giocare in ‘attacco’ e in ‘difesa’?

Frédéric – Beh, uno prova a segnare e l’altro a difendere, questo è ovvio. Però, se è vero che giocare in attacco è più difficile che giocare in difesa, lo è anche il fatto che è molto difficile diventare un buon portiere.

1000CR – Com’è la vita di un giocatore di ‘calcio balilla’ professionista?

Frédéric – Non esiste una ‘vita da giocatore professionista’ nel nostro sport. Ai tornei non ci sono abbastanza soldi e la situazione sta peggiorando sempre più, purtroppo.

1000CR – Hai detto che ami il calcio? Qual’è la tua squadra del cuore?

Frédéric – Tifo Standard Liegi.

1000CR – Progetti per il futuro?

Frédéric – Ho molti progetti per il futuro. Sto provando a cambiare alcune cose e ci sto lavorando sopra. Vedremo cosa accadrà.

1000CR – Hai qualche aneddoto infine da raccontarci per salutarci?

Frédéric – Non mi vengono in mente aneddoti in questo momento. Ricordo però tutte le volte in cui sono stato in Italia per un torneo e tutte le volte che ho visto giocare un giocatore italiano con il suo stile: ho molto rispetto per il livello che hanno raggiunto. Avete ottimi giocatori di ‘calcio balilla’ in Italia.

E se ce lo dice un campione come lui dobbiamo tutti quanti essere orgogliosi di quei pomeriggi passati al bar a tentare di diventare “i Re del quartiere”. Salutiamo Frédéric con uno dei tanti video disponibili su YouTube che lo riguardano, in modo di fare conoscere a tutti voi che ci seguite la spettacolarità che può raggiungere questo gioco, che ha radici antiche quanto il calcio e che di questo sport ha sempre rappresentato una parte ludica fondamentale. Di cui il signor Collignon è la più grande icona.


Statistiche prese da Wikipedia
Il disegno è stato realizzato da Sara Provasi
Le foto sono state gentilmente fornite dal signor Collignon
Sito ufficiale dell’International Table Soccer Federation 

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