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La rapida eclissi di Billy Kenny jr., il “Gazza di Goodison Park”

“Può diventare il Gazza di Goodison Park!”

Con questo entusiasta e forse affrettato paragone Peter Beardsley, che sta concludendo la carriera all’Everton, risponde ai giornalisti che gli chiedono lumi sul giovane compagno Billy Kenny, esploso improvvisamente nel derby del Merseyside contro il Liverpool.

“Il Gascoigne di Goodison Park”. Un complimento importante se arriva da un nazionale inglese come Beardsley, e Gascoigne (siamo nel 1992) è il calciatore che va di più in Inghilterra al momento.

Aggiungeteci che l’oggetto di questo complimento è nato in città, tifa Everton e quello tra i “Toffees” ed il Liverpool non solo è il primo derby a cui prende parte, ma è proprio una delle sue prime gare in assoluto da professionista. Roba da montarsi la testa.

È quello che succede, infatti. E Beardsley si rivelerà fin troppo bravo come profeta, dato che Billy Kenny (Junior, per distinguerlo dal padre omonimo e già giocatore dell’Everton) finirà come Gascoigne senza però essere minimamente arrivato agli stessi livelli.

Billy Kenny, un esordio da predestinato

Eppure tutti ai tempi gli pronosticano un futuro da campione, già scritto: alle qualità tecniche abbina grande corsa, una visione di gioco degna di un veterano.

E tanto coraggio, che fa si che non si tiri indietro neanche se picchiato duramente da un bullo quale Vinnie Jones, al quale risponde colpo su colpo durante una sfida contro il Wimbledon.

Come detto siamo nel 1992, la Premier League è sorta da pochi anni, e anche se sul campo si corre e si lotta come si è sempre fatto in Inghilterra, fuori dal rettangolo i giocatori stanno sempre più diventando delle star mediatiche.

La fama e il denaro investono il giovane, neanche ventenne, e lo risucchiano dentro un tunnel di pub, alcol, cattive frequentazioni e cocaina.

Rapidamente come è apparsa, la sua stella scompare: sono 17 le gare giocate da Billy Kenny con l’Everton, che ad ogni allenamento si mostra in condizioni sempre peggiori.

Un talento perso con la cocaina

“Tiravo cocaina fino al mattino, a volte dormivo un paio d’ore e poi mi presentavo al campo d’allenamento. Ero un disastro. racconta anni dopo, consapevole di tutto il talento sprecato, di quel futuro luminoso che era certo e invece non è mai stato scritto.

Non si può andare avanti così, non si può essere calciatori in questo modo. Le analisi del sangue danno solo la certezza di quello che per molti è più di un sospetto.

Billy Kenny jr. ha seri problemi, altro che la maglia della Nazionale dietro l’angolo, come entusiasticamente il popolo albionico aveva già stabilito.

Il contratto scade e non viene rinnovato, prova a ripartire ma l’Oldham Athletic – che lo ingaggia – non ha tempo da perdere per aspettarlo, mentre insegue un’improbabile salvezza.

Gioca appena 4 gare, stagione ’94/’95, poi anche i “Lactics” gli danno il benservito.

Una carriera lunga 21 partite

Sono le ultime gare giocate da quello che doveva essere il futuro della Nazionale inglese. Si ritira a 21 anni, 21 come le gare giocate da professionista e tutte in massima serie.

Oggi, che finalmente si è “ripulito”, guardandosi indietro Billy Kenny si rende conto dell’enorme possibilità sprecata. Consiglia ai giovani calciatori di pensare solo al pallone, di stare lontani da pub, night e cattive compagnie, per evitare che qualcun altro commetta il suo stesso errore.

Eppure, anche se fu una fugace meteora, ancora oggi i tifosi dell’Everton ricordano con simpatia e ammirazione quel centrocampista tanto fragile fuori dal campo quanto talentuoso quando c’era da pensare solo al pallone.

“Il Gazza di Goodison Park”, che del suo mentore seppe purtroppo imitare soltanto i difetti.

 

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