Da quando il nostro amato sport è diventato professionistico, si può dire che il calciomercato sia la parte che più fa parlare di tutto quello che ruota intorno ad un pallone.
Almeno nei mesi estivi, infatti, le discussioni su tattiche e prestazioni individuali lasciano il posto ai sogni dei tifosi e alle dichiarazioni di dirigenti, agenti e calciatori stessi, pronti a giurare una cosa per poi fare esattamente l’opposto e fare e disfare squadre e carriere.
Centinaia di siti e giornali vivono grazie al calciomercato, grazie ai trasferimenti che avvengono, quelli possibili o anche soltanto quelli vociferati. E se è vero che per il dirigente di un club milionario “fare mercato” non è facile, viste le alte cifre e aspettative in ballo, è vero anche che a bassissimi livelli, quando la pecunia è proprio assente, bisogna pur ingegnarsi in qualche modo per donare al proprio allenatore e ai propri tifosi i giocatori necessari per sognare.
Ecco così che ho pensato di raccogliere per #StranoCalcio le storie più assurde legate ai trasferimenti dei calciatori, storie che cominciano addirittura nel lontano 1921, quando l’Hull City acquista il talentuoso difensore Ernest Blenkinsop.
Il costo? di 100 sterline e un barile di birra, necessario per consolare i tifosi del Cudworth Village delusi dalla partenza di un ragazzo che in carriera arriverà a giocare anche 26 gare con la Nazionale Inglese in un periodo compreso tra il 1928 e il 1933.