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Mese: Settembre 2015

Ariel Huguetti, “il Maradona di Barrio Billinghurst”

“El Diego y Ariel, uno solo. Suerte 10.”

Scritta sul muro del Barrio Billinghurst, Buenos Aires

Difficile che a un turista capiti di passare per caso dal Barrio Billinghurst, periferia povera e degradata di Buenos Aires. Chi visita l’Argentina vuole vedere altro, non certo posti dove la disperazione e la miseria la fanno da padrone. Ma se qualcuno proveniente da fuori dovesse comunque capitare da quelle parti forse potrebbe notare una scritta su un muro. Ormai scolorita e dal significato non del tutto immediato.

Diego (Maradona) e Ariel (Huguetti): la stessa cosa.

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Matt Le Tissier, Dio di provincia

Si può essere, tecnicamente, tra i primi dieci calciatori nella storia eppure non aver mai sfondato in Nazionale né giocato ad alto livello?

Si può, è esistito un calciatore che pur essendo stato dotato dalla natura di una classe infinita non ha saputo – o forse non ha voluto – farla fruttare al massimo.

Di lui rimangono i numerosi gol, tutti bellissimi, e giocate che così non se ne sono viste più. Una città intera sarà sempre ai suoi piedi, ricordando le magie di quello che tutti i tifosi locali consideravano un Dio.

Anzi, Le God.

Lui è forse il mio calciatore preferito di sempre, sicuramente un motivo validissimo per giustificare un amore per il calcio nato intravedendo le sue movenze e mai tramontato. Perché il football troverà sempre nuovi eroi, e di conseguenza nuovi anti-eroi, come fu questo calciatore tozzo e sgraziato ma con due piedi magici.

Ma nessuno sarà mai come lui.

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F.A. Cup 1871: l’inizio di un sogno

Ha avuto il via lo scorso 15 agosto, con l’Extra Preliminary Round, l’edizione numero 135 della FA Cup, la Coppa d’Inghilterra, il più antico torneo calcistico al mondo.

L’ultima edizione è stata vinta dall’Arsenal, che ha trionfato grazie a un gol del difensore tedesco Mertesacker: una rete decisiva, come quella segnata nella prima edizione di sempre da Charles Alcock, leader dei Wanderers campioni e ideatore della coppa stessa.

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La mia griglia di partenza per la Serie A 2015/2016

Il mercato è finito, i giochi sono fatti, adesso si possono fare i conti ad una Serie A che nonostante i 600 milioni spesi non si presenta secondo me così rinforzata rispetto alle scorse stagioni: eppure questo campionato potrà rivelarsi molto interessante. Due giornate sono archiviate, con la Juventus clamorosamente ferma a zero ma che per me rimane ancora la favorita per lo Scudetto: la Vecchia Signora infatti esce scombussolata ma non indebolita da un mercato che ha visto partire “totem” come Pirlo, Tevez e Vidal ma che ha visto arrivi di sostanza e qualità che Allegri dovrà solo riuscire ad assemblare al meglio, anche se gli acquisti di Cuadrado e Hernanes sembrano indicare una certa confusione su quale sia il modulo più adatto per i campioni in carica. Come si è visto, però, ci vorrà del tempo, ed ecco che se la Juventus uscirà alla distanza la sua avversaria più credibile è già partita forte: è la Roma di Rudi Garcia, che ha saputo orchestrare un mercato per me convincente dove l’unica incognita può essere il mancato arrivo di un terzino destro di spessore.

Calendario-Serie-A-2015-161

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#StranoCalcio – Speciale Calciomercato

Da quando il nostro amato sport è diventato professionistico, si può dire che il calciomercato sia la parte che più fa parlare di tutto quello che ruota intorno ad un pallone.

Almeno nei mesi estivi, infatti, le discussioni su tattiche e prestazioni individuali lasciano il posto ai sogni dei tifosi e alle dichiarazioni di dirigenti, agenti e calciatori stessi, pronti a giurare una cosa per poi fare esattamente l’opposto e fare e disfare squadre e carriere.

Centinaia di siti e giornali vivono grazie al calciomercato, grazie ai trasferimenti che avvengono, quelli possibili o anche soltanto quelli vociferati. E se è vero che per il dirigente di un club milionario “fare mercato” non è facile, viste le alte cifre e aspettative in ballo, è vero anche che a bassissimi livelli, quando la pecunia è proprio assente, bisogna pur ingegnarsi in qualche modo per donare al proprio allenatore e ai propri tifosi i giocatori necessari per sognare.

Ecco così che ho pensato di raccogliere per #StranoCalcio le storie più assurde legate ai trasferimenti dei calciatori, storie che cominciano addirittura nel lontano 1921, quando l’Hull City acquista il talentuoso difensore Ernest Blenkinsop.

Il costo? di 100 sterline e un barile di birra, necessario per consolare i tifosi del Cudworth Village delusi dalla partenza di un ragazzo che in carriera arriverà a giocare anche 26 gare con la Nazionale Inglese in un periodo compreso tra il 1928 e il 1933.

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