Dai campi di calcio a quelli di battaglia. Un cambiamento che toccò a moltissimi giovani durante la prima guerra mondiale, quando l’Europa si insanguinò e vide sparire nel sibilo delle pallottole e nelle esplosioni di granate e mortai oltre 20 milioni di vite.
Tra queste furono numerosi i calciatori, eroi di uno sport ancora nella sua fase più embrionale ma già capaci di scatenare discussioni nelle città e sui giornali. Il Football Club Internazionale di Milano, formato nel 1908 da un gruppo di soci del Milan in aperto contrasto con la politica autoctona intrapresa dalla società rossonera, pianse alla fine del conflitto la scomparsa di 26 tesserati, il più famoso dei quali era il capitano Virgilio Fossati, prima bandiera nerazzurra di sempre e caduto da eroe così come da eroe aveva sempre calciato i campi da gioco conquistando il cuore dei tifosi.
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