Premi "Invio" per passare al contenuto

Mese: Settembre 2016

Romualdas Marcinkus e il suo ultimo volo da campione ed eroe

La pallottola che mise fine alla vita di Romualdas Marcinkus arrivò improvvisa, alle spalle, mentre su ordine dei soldati nazisti che lo avevano catturato stava inoltrandosi in un bosco nei pressi di Danzica. È assai probabile che, fino a un momento prima, l’eroe di guerra lituano stesse pensando all’ennesima impresa in cui si sarebbe lanciato, è possibile che stesse già progettando una nuova “grande fuga”. La stessa che non era andata a buon fine pochi giorni prima e che avrebbe persino ispirato, con l’eroismo di chi ne fu protagonista, un famoso film di Hollywood qualche anno dopo, a conflitto finalmente concluso.

2 commenti

Julinho, il brasiliano dal cuore viola

“Un’ala può arrivare a Julinho, non oltre”.

Nella sua lunga carriera, che lo aveva visto affermarsi come uno dei più grandi centromediani dell’epoca – escluso dalla Nazionale di Pozzo due volte mondiale solo perché “troppo bravo” – Fulvio Bernardini di fenomenali esterni d’attacco ne aveva visti, basti pensare a nomi come “Mumo” Orsi o Carlo Reguzzoni. Nessuno però superiore a Júlio Botelho, Julinho, il campione brasiliano che il buon Fuffo indicò ai dirigenti del club che stava allenando, la Fiorentina, nell’estate del 1955.

Lascia un commento

Sergio Livingstone “El Sapo”, la storia del più grande portiere cileno mai esistito

Per qualcuno è stato il miglior portiere della storia del calcio.

E anche se il nome di Sergio Livingstone non viene ricordato al pari dei più famosi Lev Jašin, Américo Tesorieri, Ricardo Zamora e Dino Zoff, leggendo i racconti di chi ha assistito alle partite in cui questo straordinario portero cileno risulta facile comprendere perché negli anni ’40 qualcuno potesse dire che il più grande guardiano dei pali di sempre fosse cileno.

Lascia un commento

La “Football War” di Sunderland e il sogno svanito di James Allan

Quando si parla del football dei pionieri, quello dei primissimi entusiasti che presero un pallone e decisero come utilizzarlo, si è portati a credere che si sia trattato di un’epoca del calcio magica e irripetibile. Un’epoca dove eleganti gentlemen si sfidavano con entusiasmo e fair play per il puro piacere di farlo, contenti dello sforzo prodotto e consapevoli del fatto che avrebbe vinto il migliore.

E può forse darsi che, per un periodo di tempo limitato, questo sia stato vero. Ma quando il calcio smise di essere un semplice gioco, quando folle sempre più numerose cominciarono ad accorrere intorno a quei campi che pochi anni prima non dovevano neanche essere recintati, ecco che tutto cambiò.

Lascia un commento
error: Content is protected !!