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Tag: anni ’80

Quattro storie di calcio e politica

Il calcio e la politica sono due cose molto diverse che però, nel corso del secolo di storia di questo sport, hanno avuto numerosi incroci.

I più famosi regimi del mondo hanno sempre visto infatti il calcio come un mezzo di propaganda, interferendo con esso.

Queste sono quattro storie in cui la politica è entrata prepotentemente, spesso tragicamente, nella vita dei calciatori.

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Il fantastico viaggio di Dale Tempest, il Marco Polo del calcio

Questa è la storia di un buon calciatore che, quando ancora nessuno nel calcio aveva ancora mai usato l’abusata frase “scelta di vita”, decise di lasciare il calcio occidentale per diventare un idolo delle folle di un paese asiatico, con cui strinse un rapporto unico.

Un centravanti che credeva di aver perso il treno giusto per la gloria, ma che ha saputo non perdersi d’animo e prenderne subito un altro.

Un salto nel buio che lo ha portato a essere l’idolo calcistico di un intero Paese, così lontano e diverso da quello dove era nato.

Questa è la storia di Dale Tempest.

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Jorge Washington Caraballo, “meglio perdello che trovallo”

Nella stagione 1982-83 il Pisa Calcio torna in Serie A dopo 13 anni: si sono da poco riaperte le frontiere per gli stranieri nel nostro calcio, ed è così che il Presidente Romeo Anconetani, personaggio pittoresco ma grande intenditore di calcio, decide di rinforzare la squadra con ben due stranieri.

Il primo è il danese Klaus Berggreen, discretissima ala che parteciperà anche a due Campionati Europei e ad una Coppa del Mondo con la sua Nazionale e giocherà anche nella Roma e nel Torino.

Il secondo, invece, è il misconosciuto mediano uruguaiano Jorge Washington Larrosa Caraballo. Pur giocando appena 7 partite in Italia, entrerà nella storia della società come il più pittoresco ed improbabile calciatore che ne abbia mai vestito la maglia.

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Jean-Pierre Adams, il lungo sogno della Guardia Nera

Jean-Pierre Adams fu, con Marius Trésor, la metà della coppia di difensori centrali della Francia di metà  anni ’70 chiamata “La garde noire”,“la guardia nera”, soprannome che sottolineava il colore della pelle dei suoi componenti.

Trésor, primo giocatore di colore a indossare la fascia di capitano della Francia, proveniva dalla Guadalupa, mentre Adams era nato in Senegal, ma entrambi si sentivano profondamente francesi.

Jean-Pierre fu un buonissimo difensore e sarebbe diventato, secondo il parere di chi lo conosceva, anche un eccellente allenatore, se solo, oltre trent’anni fa, il destino non avesse deciso diversamente.

Trasformando quello che doveva essere una banale operazione di routine in una condanna che a oggi ancora non ha avuto termine. Adams è oggi un calciatore in coma, che forse corre ancora ma in un mondo tutto suo.

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