Roma, 9 febbraio 1930, Stadio del Partito Nazionale Fascista. È in programma l’amichevole tra Italia e Svizzera, e il CT Vittorio Pozzo ha deciso di lanciare in azzurro il “Balilla” Giuseppe Meazza: 19 anni appena, ha già alle spalle 62 partite e 45 reti con la maglia dell’Ambrosiana-Inter.
Numeri importanti, che lasciano presagire un grande futuro ma anche un solido presente sia per la squadra milanese che per la nostra Nazionale.
E allora perché dagli spalti, ogni volta che il giovane campione tocca il cuoio, piovono fischi proprio dal settore dei tifosi azzurri? Semplice, perché sono presenti quasi tremila tifosi napoletani, che non perdonano a Pozzo la scelta di preferire Meazza al divo di Napoli, il primo grande eroe calcistico sotto il Vesuvio, il grandissimo Attila Sallustro.
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