Il nome di Ali Ashfaq è sconosciuto alle nostre latitudini, ma per gli appassionati di calcio alle Maldive è leggendario. La sua storia dimostra quanto lo sport più bello del mondo sia un fenomeno globale, e che in ogni luogo può nascere un talento destinato a scaldare il cuore dei tifosi.
Una delle mete turistiche più ambite al mondo, le Maldive sono da sempre una presenza insignificante nel panorama calcistico mondiale. La Nazionale, espressione di un Paese con meno di 400mila abitanti, al momento occupa il 164° posto nel ranking FIFA (su 210 Paesi) e raramente ha fatto parlare di se.
Il picco massimo fu il 126° posto, raggiunto dopo la SAFF Gold Cup 2005, la coppa delle federazioni del sud-est asiatico in cui la Nazionale fu eliminata dai futuri vincitori dell’India in semifinale soltanto per 1-0. Il calcio è oggi considerato lo sport nazionale, ma viene comunque poco seguito da un Paese che fino al 1982 non ha avuto una federcalcio e che fino ai primi anni del XXI secolo non ha mai avuto un idolo per cui scaldarsi.
Ali Ashfaq, il Messi delle Maldive
Il 27 maggio del 2015, però, tutti gli appassionati di calcio erano seduti davanti alla televisione, pronti per osservare una selezione dei migliori calciatori del campionato malesiano sfidare in amichevole il Tottenham Hotspur. Il motivo? Tra i “malesiani” giocava Ali Ashfaq, il campione che 15 anni prima aveva improvvisamente illuminato il calcio delle Maldive.
Stella incontrastata della squadra della propria scuola, che per il talento cristallino gli perdonava la scarsa attenzione verso gli studi, Ashfaq fa il suo esordio quando ha appena 16 anni con il club della sua città, Malé, peraltro – sicuramente non per caso – il primo nelle isole a pagare i propri giocatori permettendo dunque loro di vivere di calcio.
Alto quasi 180 centimetri, è un attaccante rapidissimo e dotato di inventiva e dribbling, spietato nell’uno contro uno e abile nel trovarsi da solo, in modo del tutto naturale, lo spazio in cui inserirsi e colpire. Sono tutte qualità che diventeranno sempre più evidenti negli anni a venire, insieme a un fisico robusto che gli permette di resistere ai contrasti e che gli è valso fin da giovanissimo il soprannome “Dhagandei”, l’uomo di ferro.
La storica vittoria della SAFF Gold Cup 2008
Raccontare tutta la lunghissima carriera di Ali Ashfaq, “il Messi delle Maldive”, sarebbe una vera e propria impresa: ha conquistato 10 volte il campionato nazionale con tre club differenti, ha segnato qualcosa come 54 reti in 83 gare con la Nazionale, trascinandola al primo successo nella sua storia, la SAFF Cup alzata nel 2008. Si tratta di una vera e propria impresa, difficilmente comprensibile da chi conosce esclusivamente il calcio delle stelle e dei milioni.
Nella fase a eliminazione le Maldive superano facilmente Pakistan e Nepal, passando il turno nonostante la sconfitta con l’India campione in carica che ancora una volta sembra insuperabile. Superato in semifinale lo Sri Lanka, che ospita il torneo proprio insieme a loro, le Maldive riescono finalmente ad avere la meglio sull’India nell’ultimo atto a Colombo davanti a ben 20mila spettatori.
Ali Ashfaq, in 5 partite, non segna neanche un gol. A 23 anni ha però l’intelligenza di mettersi al servizio dei compagni, attira i difensori avversari su di sé, apre gli spazi. Forse splende meno del solito, ma non per i giornalisti che seguono l’evento: è lui, infatti, a ricevere il premio di miglior giocatore della SAFF Gold Cup 2008. Il punto più alto mai raggiunto (ripetuto nel 2018) dal calcio maldiviano.
I successi all’estero
Nel 2013 Ali Ashfaq viene dichiarato dall’IFFHS (la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio) il secondo miglior goleador al mondo. Ed è con questa “aura” che nel 2014 si trasferisce all’estero dopo aver rifiutato in passato le offerte di alcuni club turchi e portoghesi. Lo aveva già fatto nel 2007, per giocare in Brunei, ma stavolta si parla di una realtà professionistica come quella malesiana.
È il primo calciatore delle Maldive che si trasferisce all’estero a livello professionistico, e nella Malesia che ormai da tempo ha dimenticato l’epoca d’oro di Mokhtar Dahari, vince subito il campionato ed è considerato tra i migliori stranieri del torneo, al punto da essere inserito a furor di popolo nella formazione che sfiderà il Tottenham in amichevole.
Il 27 maggio del 2015, come detto, tutte le Maldive si fermano a guardare Ali Ashfaq che sfida i grandi calciatori europei. Il gol non arriverà, anche per gli interventi rudi di giocatori che non intendono farsi mettere in croce da quello che per il mondo è un perfetto sconosciuto, ma il messaggio dell’uomo di ferro ai giovani maldiviani è chiarissimo: sognare si può, e con l’impegno ogni obiettivo è possibile.
A qualcuno storie come questa possono far sorridere, valutando cinicamente il livello tecnico in cui si sono espresse, ma noi riteniamo che ogni epoca e ogni dimensione calcistica abbia i propri eroi e meriti lo stesso rispetto: quello che conta, alla fine, è toccare i cuori degli appassionati. Ed è impossibile negare che questo ad Ali Ashfaq, che nel 2024 ha chiuso una carriera da ben 476 gol messi a segno, sia riuscito perfettamente.
Ali Ashfaq
- Nazionalità: Maldive
- Nato a: Malé (Maldive) il 6 settembre 1985
- Ruolo: trequartista
- Soprannome: Dhagandey
- Squadre di club: Club Valencia (MV), New Radiant (MV), DPMM (BRU), VB (MV), PDRM (MAL), Maziya S&RC (MV), Trust and Care Sports Club (MV), Green Streets (MV), Club Eagles (MV), Super United Sports (MV)