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Mese: Ottobre 2015

L’ultimo Ultras: recensione

Luca Vanni, capo-ultras dell’immaginaria squadra della Gladio di Roma, in uno scontro con tifosi rivali uccide in maniera fortuita un ragazzo. Sconvolto e ricercato dalla polizia, fugge nel nord Italia dove sopravvive in un albergo mantenendosi con le scommesse sui cavalli dopo aver cambiato identità, in attesa che le acque si calmino.

Proprio all’agenzia di scommesse conosce e si innamora di una commessa, Marina, ed entra in conflitto con un malavitoso locale, Bruno, interpretato dal vero capo dei tifosi del Milan Giancarlo Lombardi. Le cose precipitano quando quest’ultimo scopre il passato di Luca…

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Denílson, il giullare che sembrava Garrincha

A vederlo palla al piede puntare l’avversario e ridicolizzarlo con finte e controfinte degne del grandissimo Garrincha, mai qualcuno avrebbe potuto pensare che quel puro fenomeno fosse soltanto pittoresco, un bell’orpello da esibire qualche minuto ma da mettere da parte quando la partita si fa importante e servono calciatori e non giocolieri.

Perché questo fu Denìlson, un giocoliere, eppure talmente fenomenale che per anni tutti gli appassionati di calcio non hanno smesso di sperare che diventasse anche un calciatore.

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Viva Maradona

Se chiedete chi è stato il miglior calciatore della storia a un brasiliano, questo vi risponderà Pelé. Se lo chiedete a chiunque altro, è probabile che vi farà solo un nome: Diego Armando Maradona.

Nato in una delle tante baraccopoli dell’Argentina di allora e di oggi, cresce giocando a calcio ogni giorno nelle strade polverose di Lanùs. Lo nota l’Argentinos Juniors di Buenos Aires, che ha appena preso il suo più acerrimo rivale e migliore amico Goyo.

Il provino è rocambolesco, ma subito agli occhi del suo scopritore Francisco Cornejo la cosa è evidente: il talento di quel ragazzino è infinito, potrebbe diventare il migliore.

Non il migliore della squadra, del quartiere. Non il migliore della città, o del Paese, e neanche il migliore del Sudamerica.

Il migliore al mondo. Il migliore di sempre.

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Adriano, l’Imperatore spodestato da se stesso

Chiedi chi fu Adriano Leite Ribeiro.

Chiedi e qualcuno ti dirà che per un periodo, un breve ma intenso periodo, lo si sarebbe potuto considerare il miglior centravanti al mondo senza timore di bestemmiare.

Perché se Ronaldo, O Fenomeno, era stato giocatore capace di spaccare in due la storia, evoluzione dei grandi campioni del passato con un fisico potente e scattante, Adriano sembrava essere giovanissimo la stessa evoluzione di Ronaldo, al quale cedeva il passo in termini di classe pura ma che poteva persino superare in potenza.

Il suo sinistro potente e preciso era il terrore di ogni portiere, il fisico scultoreo esaltava i tifosi dell’Inter, capaci finalmente di ritrovare un campione dopo la partenza del loro idolo, Ronaldo appunto.

E invece tutto finì forse nel momento più bello, quando il mondo era ai piedi di questo ragazzone che grazie al talento era riuscito a sfuggire alla difficile vita di una favela di Rio de Janeiro. La fama, i soldi, improvvisamente si ritorsero contro un ragazzo buono e ingenuo, vittima di se stesso e dei suoi demoni e che da anni è letteralmente scomparso dal mondo del calcio.

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23 maggio 1915: il calcio e la guerra

23 maggio 1915: la Prima Categoria, antesignana di quella che oggi conosciamo come la Serie A, si avvia alle sue battute conclusive. Il Genoa, dominatore dei primi campionati pionieristici, si trova per la prima volta dopo dieci anni a un passo dalla conquista del titolo di campione nazionale. Si prepara ad ospitare il Torino secondo, gli basterà un pari per tornare ad essere il club più forte d’Italia. Poi, improvvisamente, tutto si ferma. È la storia del calcio e la guerra.

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Goal of the Dead, recensione del film football/splatter

Sam Lorit, in gioventù promessa non del tutto mantenuta in forza all’Olympique Paris, non ha lasciato un bel ricordo di se a Caplounge, piccolo paese di provincia dove è cresciuto e dove si è fatto conoscere nel grande calcio. Dopo 17 anni il club della capitale è atteso per una trasferta di fine stagione proprio là dove la sua carriera ha avuto inizio.

Soppiantato ormai da giovani stelle rampanti, Sam spera almeno di riappacificarsi con i suoi vecchi tifosi, ma Caplounge è rimasta rancorosa nei suoi confronti. Soprattutto il padre del suo migliore amico d’infanzia, dottore cittadino, che per l’occasione ha ordinato un potente doping dalla Russia per caricare il figlio – capitano del Caplounge – ed avere la vendetta che pensa di meritare.

Gli steroidi sono però infetti, e trasformano il ragazzo in una belva assetata di sangue che infetta in poco tempo tutti gli abitanti, radunatisi allo stadio per l’occasione. Per i pochi sfuggiti all’infezione sarà dura salvarsi…

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1857: nasce lo Sheffield Football Club, la prima squadra

Fondato il 24 ottobre del 1857 – e tutt’ora esistente – lo Sheffield Football Club è considerato dalla FIFA la squadra più antica al mondo. Antecedente alla nascita della Football Association, si può dire senza esagerare che la storia del calcio inizi proprio con questo storico club. Che anche se aveva visto la luce in una città nota per le sue industrie, non aveva certo radici proletarie.

I due principali fondatori, Nathaniel Creswick e William Prest, erano infatti rispettivamente un legale e un mercante di vino. Sportivi entusiasti nei mesi invernali i due spesso giocavano a calcio con i compagni di cricket per mantenersi in forma già da qualche anno, senza però alcuna regola scritta.

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Charles Wreford-Brown, “Mister Soccer”

Quando Charles Wreford-Brown morì, il 26 novembre del 1951, il calcio stava definitivamente lasciandosi alle spalle il periodo dei pionieri per trasformarsi nello sport moderno: i maestri inglesi avrebbero subito nel giro di pochi anni due pesanti scoppole dalla “Grande Ungheria”, che avrebbe smontato per sempre il mito dei “Leoni di Sua Maestà” imbattibili nella disciplina da essi stessi inventata.

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Carlo Castellani, l’eroe di Empoli scomparso a Mauthausen

Il 3 dicembre 2011 è una data da ricordare nella storia dell’Empoli, club che rappresenta un piccolo comune in provincia di Firenze e nella storia del calcio italiano ha già scritto alcune pagine molto interessanti. Nella sfida con l’Ascoli valida per il campionato di Serie B, dopo appena 4 minuti di gioco, Francesco Tavano porta in vantaggio i toscani e diventa il nuovo miglior marcatore all time del club. Prende il posto di Carlo Castellani, a cui è intitolato proprio lo stadio di Empoli.

Niente però potrà cancellare il ricordo di chi sia stato quest’ultimo per tutta la comunità empolese. Tra i primi calciatori toscani di rilievo, Castellani era stato in assoluto il primo eroe calcistico di Empoli, e al termine della carriera si era prodigato per salvare il club in crisi economica prima di trovare una tragica fine nell’inferno del campo di sterminio di Mauthausen.

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Heleno, recensione del film dedicato al “Principe Maledetto”

“Non sono un genio. Semplicemente, so esattamente quel che voglio: gol, vite sottili e Cadillac!”

Mentre nel resto del mondo infuriava la guerra, negli anni ’40 il Brasile era un piccolo paradiso di musica, calcio e passione. E il re indiscusso di questo paradiso era Heleno de Freitas, centravanti del Botafogo e mattatore delle notti di Rio de Janeiro.

Così come nessun difensore sapeva fermarlo sul campo da gioco, nessuna donna sapeva resistergli nelle numerose serate ai nightclub alle quali partecipava. Eppure, nonostante tutto il successo, il male di vivere divorava questo campione dall’interno e lo portò ad un rapido declino e all’oblio, prima di una tragica fine.

La sua epopea da noi è giunta in sordina, la fama oscurata dal fatto che mentre Heleno era all’apice del suo splendore calcistico non si disputarono quei Mondiali che avrebbero potuto regalargli la fama planetaria che sul campo meritava.

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Charles Miller, “el Senhor Futebol”

La leggenda vuole che, quando i genitori lo videro sbarcare dal battello che lo riportava in Brasile dopo gli studi compiuti in Inghilterra con due palloni da calcio sotto le braccia, i genitori di Charles Miller chiesero al figlio cosa fossero quegli oggetti, a cosa servissero.

E che lui, fiero, rispose così: “Sono le mie lauree. Vostro figlio infatti si è laureato nel football”. Forse quel giovane e ambizioso brasiliano di origini scozzesi già immaginava il futuro: e cioè che il football sarebbe divenuto futebol, e che il Brasile sarebbe diventato IL Paese per eccellenza in questo sport.

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