Cesáreo Onzari e “il gol Olimpico”

Ala sinistra argentina dall’eccellente qualità tecnica, Onzari crebbe nel General Mitre insieme al futuro campione del mondo (nel 1934, con l’Italia) Luis Monti, distinguendosi per la completezza che gli permetteva di superare quasi qualunque avversario e di effettuare precisi cross come tremendi tiri che finivano immancabilmente in gol.

Leggi tutto

Denílson, il giullare che sembrava Garrincha

A vederlo palla al piede puntare l’avversario e ridicolizzarlo con finte e controfinte degne del grandissimo Garrincha, mai qualcuno avrebbe potuto pensare che quel puro fenomeno fosse soltanto pittoresco, un bell’orpello da esibire qualche minuto ma da mettere da parte quando la partita si fa importante e servono calciatori e non giocolieri.

Perché questo fu Denìlson, un giocoliere, eppure talmente fenomenale che per anni tutti gli appassionati di calcio non hanno smesso di sperare che diventasse anche un calciatore.

Leggi tutto

Viva Maradona

Se chiedete chi è stato il miglior calciatore della storia a un brasiliano, questo vi risponderà Pelé. Se lo chiedete a chiunque altro, è probabile che vi farà solo un nome: Diego Armando Maradona.

Nato in una delle tante baraccopoli dell’Argentina di allora e di oggi, cresce giocando a calcio ogni giorno nelle strade polverose di Lanùs. Lo nota l’Argentinos Juniors di Buenos Aires, che ha appena preso il suo più acerrimo rivale e migliore amico Goyo.

Il provino è rocambolesco, ma subito agli occhi del suo scopritore Francisco Cornejo la cosa è evidente: il talento di quel ragazzino è infinito, potrebbe diventare il migliore.

Non il migliore della squadra, del quartiere. Non il migliore della città, o del Paese, e neanche il migliore del Sudamerica.

Il migliore al mondo. Il migliore di sempre.

Leggi tutto

Adriano, l’Imperatore spodestato da se stesso

Chiedi chi fu Adriano Leite Ribeiro.

Chiedi e qualcuno ti dirà che per un periodo, un breve ma intenso periodo, lo si sarebbe potuto considerare il miglior centravanti al mondo senza timore di bestemmiare.

Perché se Ronaldo, O Fenomeno, era stato giocatore capace di spaccare in due la storia, evoluzione dei grandi campioni del passato con un fisico potente e scattante, Adriano sembrava essere giovanissimo la stessa evoluzione di Ronaldo, al quale cedeva il passo in termini di classe pura ma che poteva persino superare in potenza.

Il suo sinistro potente e preciso era il terrore di ogni portiere, il fisico scultoreo esaltava i tifosi dell’Inter, capaci finalmente di ritrovare un campione dopo la partenza del loro idolo, Ronaldo appunto.

E invece tutto finì forse nel momento più bello, quando il mondo era ai piedi di questo ragazzone che grazie al talento era riuscito a sfuggire alla difficile vita di una favela di Rio de Janeiro. La fama, i soldi, improvvisamente si ritorsero contro un ragazzo buono e ingenuo, vittima di se stesso e dei suoi demoni e che da anni è letteralmente scomparso dal mondo del calcio.

Leggi tutto

Charles Miller, “el Senhor Futebol”

La leggenda vuole che, quando i genitori lo videro sbarcare dal battello che lo riportava in Brasile dopo gli studi compiuti in Inghilterra con due palloni da calcio sotto le braccia, i genitori di Charles Miller chiesero al figlio cosa fossero quegli oggetti, a cosa servissero.

E che lui, fiero, rispose così: “Sono le mie lauree. Vostro figlio infatti si è laureato nel football”. Forse quel giovane e ambizioso brasiliano di origini scozzesi già immaginava il futuro: e cioè che il football sarebbe divenuto futebol, e che il Brasile sarebbe diventato IL Paese per eccellenza in questo sport.

Leggi tutto

Américo Tesoriere

Nella vita avrebbe potuto essere un poeta, uno scrittore. Il suo animo sensibile lo portò in effetti a prendere foglio e penna in mano, ma questo giunto ai trent’anni, quando improvvisamente concluse una carriera, quella del portiere di calcio, che lo aveva portato alle più alte vette e che gli ha regalato memoria eterna.

Il suo nome era Américo Tesoriere, ed è stato il più grande portiere di sempre in Argentina.

Leggi tutto

2 luglio 1916: storia della prima Copa Amèrica

Il 4 luglio 2015 il Cile, superando in finale ai rigori l’Argentina, ha conquistato la 44^ edizione ufficiale della Copa América, il trofeo che indica quale sia la Nazionale più forte di tutto il Sud America.

Questa manifestazione compirà il secolo di storia il prossimo anno, ed è quindi il trofeo calcistico per rappresentative nazionali più antico al mondo. La prima edizione si svolse in Argentina, dal 6 al 17 luglio del 1916, e vide la partecipazione delle quattro nazionali allora esistenti.

Leggi tutto

Amilcar, Bolívar e Carlos: i fratelli Céspedes

Vere e proprie leggende degli albori del calcio in Uruguay, i fratelli Céspedes furono campioni leggendari, i primi calciatori che riuscirono a far parlare di se nel proprio Paese. Si diceva che fossero talmente forti da poter vincere qualsiasi partita, contro qualsiasi avversario, con qualsiasi compagno di squadra. 

Leggi tutto

“El Trinche” Carlovich, storia del campione che non volle essere Maradona

“El Trinche Carlovich fu uno di quei ragazzi di quartiere che, da quando sono nati, hanno come unico giocattolo la palla. Tra lui e la palla c’era un rapporto molto forte.

La tecnica che aveva lo rendeva un giocatore completamente differente. Era impressionante vederlo accarezzare la palla, giocare, dribblare. Certamente durante la sua carriera non trovò risorse fisiche che si abbinassero a tutte le qualità tecniche che aveva.

Inoltre, sfortunatamente, nemmeno ebbe qualcuno che lo guidasse o comprendesse.”

Leggi tutto

L’incredibile storia del “gol illuminato”

Il calcio, si sa, è anche magia. Soprattutto in Sudamerica, la terra delle leggende, di Abdón Porte suicidatosi per troppo amore per il Nacional, di Sócrates e della “Democracia Corinthiana”, di Carlos Caszely e della sua ribellione a Pinochet, di Garrincha – “l’angelo dalle gambe storte” – e di moltissimi altri campioni.

Tra questi, un posto nell’immortalità lo merita anche Elias Figueroa, favoloso difensore cileno attivo tra la fine degli anni  ’60 e i primi anni ’80 e capace, nel 1975, di segnare uno dei goal più leggendari nella storia di questo sport: “El gol illuminado”, il gol illuminato.

Leggi tutto

Moacir Barbosa, cinquant’anni di solitudine

Moacir Barbosa

Moriva, il 7 aprile del 2000, un campione che dentro era ormai morto da tempo.

Un calciatore che aveva visto tutti i successi accumulati in carriera cancellati da un unico, fatale, errore, e che da allora era stato dimenticato dai propri connazionali, dal proprio calcio.

Un calcio, quello brasiliano, che è sinonimo di allegria e che invece un tragico pomeriggio del 1950 diventò tragedia. Maracanaço lo chiamarono in Brasile, “la disfatta del Maracanà”: il colpevole, l’unico imputato del lutto che colpì una nazione, fu lui. Moacir Barbosa Nascimento, il protagonista della nostra storia di oggi.

Leggi tutto

error: Content is protected !!