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Tag: prima del ‘900

Lezioni di sogni: recensione del film sulla nascita del calcio in Germania

All’indomani della fine del conflitto franco-prussiano, la Germania vive sotto una forte spinta nazionalista. Questa è basata naturalmente sul disprezzo verso tutto ciò che non è tedesco e sulla retorica della guerra, del coraggio e del sacrificarsi in nome del Paese. Verso la fine del XX secolo a Braunchsweig, nella Bassa Sassonia, in un esclusivo collegio riservato ai figli della buona società locale arriva un giorno il professor Konrad Koch.

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La Youdan Cup, il più antico trofeo calcistico al mondo

Tra le date più importanti nella storia del calcio è senza dubbio importante ricordare il 5 marzo 1867. Fu in questo giorno, infatti, che davanti ai circa 2.000 spettatori radunati al campo di Bramall Lane, Sheffield, venne assegnata la Youdan Cup, ovvero il più antico trofeo calcistico al mondo.

Antecedente di ben 5 anni alla prima edizione della FA Cup, questa coppa venne messa in palio in un torneo che coinvolgeva una dozzina di squadre tra le più importanti di Sheffield, città che all’epoca poteva essere considerata non meno di Londra “capitale del football” e venne disputata utilizzando le regole locali.

Antesignane delle Laws of the Game stabilite nei mesi successivi alla fondazione della Football Association di Londra, che poi sono diventate la base per le regole attuali, le Sheffield Rules erano rimaste in uso in città anche dopo l’adozione fuori dai confini cittadini delle regole ufficiali, che i club di maggiore prestigio utilizzavano nei primi incontri tra squadre appartenenti a diverse regioni d’Inghilterra.

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Thomas Donohoe e le origini del calcio in Brasile

Sarà sempre lunga la disputa su chi abbia inventato il football nella forma in cui lo conosciamo oggi, se gli inglesi che ne gettarono le basi oppure gli scozzesi, fautori del passing game e delle prime organizzazioni tattiche di sempre.

Anche su chi abbia portato il football in Brasile, trasformandolo in futebol, la diatriba è nota, anche se in questo caso riguarda due cittadini scozzesi: uno di questi, Charles Miller, in Brasile era nato – figlio di immigrati venuti a costruire le ferrovie – e dopo aver studiato in Inghilterra era tornato formando la prima lega calcistica, organizzatrice del primo campionato ufficiale della storia.

Qualcun altro lo aveva però preceduto, seppur di poco e con modalità ed effetti ben più modesti.

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James R. Spensley, il padre del calcio

Ogni Paese, nella sua storia calcistica, ha una figura che può essere considerata il “padre” della disciplina. Essendo nato in Inghilterra, per moltissime realtà questo risulta essere originario d’Albione, e l’Italia non fa eccezione: nonostante infatti il fondamentale e riconosciuto contributo portato alla causa da Edoardo Bosio, industriale torinese che per primo portò nel nostro Paese un pallone da foot-ball – formando così le prime associazioni calcistiche, pur non ufficiali – il merito di aver portato il calcio alle masse, trasformandolo dal gioco elitario qual’era in origine, va senz’altro ascritto a James Richardson Spensley.

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Harry Cursham, il cecchino della FA Cup

Il nome di Harry Cursham è oggi a stento ricordato nella storia del football inglese: numerosi eroi sono venuti dopo di lui, stella del Notts County durante l’epoca del football vittoriano, ma nessuno di questi è riuscito mai a cancellare il suo record, che dura ormai dal lontano 1887.

Fu in quell’anno infatti che Cursham, attaccante scaltro e dotato di un tiro letale, segnò l’ultimo dei 49 gol che lo hanno reso il miglior marcatore di sempre nella FA Cup, la Coppa d’Inghilterra, il più antico trofeo calcistico al mondo.

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1857: nasce lo Sheffield Football Club, la prima squadra

Fondato il 24 ottobre del 1857 – e tutt’ora esistente – lo Sheffield Football Club è considerato dalla FIFA la squadra più antica al mondo. Antecedente alla nascita della Football Association, si può dire senza esagerare che la storia del calcio inizi proprio con questo storico club. Che anche se aveva visto la luce in una città nota per le sue industrie, non aveva certo radici proletarie.

I due principali fondatori, Nathaniel Creswick e William Prest, erano infatti rispettivamente un legale e un mercante di vino. Sportivi entusiasti nei mesi invernali i due spesso giocavano a calcio con i compagni di cricket per mantenersi in forma già da qualche anno, senza però alcuna regola scritta.

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Charles Wreford-Brown, “Mister Soccer”

Quando Charles Wreford-Brown morì, il 26 novembre del 1951, il calcio stava definitivamente lasciandosi alle spalle il periodo dei pionieri per trasformarsi nello sport moderno: i maestri inglesi avrebbero subito nel giro di pochi anni due pesanti scoppole dalla “Grande Ungheria”, che avrebbe smontato per sempre il mito dei “Leoni di Sua Maestà” imbattibili nella disciplina da essi stessi inventata.

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“Fratello Walfrid”

I Celtic di Glasgow sono una delle squadre più note, antiche e vincenti della storia del football: oltre ad aver conquistato 46 volte il campionato scozzese e 36 volte la coppa nazionale, i Bhoys hanno raggiunto due volte la finale della Coppa dei Campioni, trionfando nell’edizione 1966-1967, quando la squadra – composta interamente da calciatori nati a Glasgow e dintorni – superò l’Inter di Helenio Herrera a Lisbona, impresa che valse ai protagonisti il soprannome di Lisbon Lions.

Tutto era nato quasi un secolo prima per merito di un prete, che impresse per sempre il suo credo nell’anima della squadra, la parte cattolica di Glasgow: il suo nome era Andrew Kerins, ma passò alla storia come “Fratello Walfrid”.

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Konrad Koch, “Herr Fußball”, il padre del calcio tedesco

Che il calcio tedesco sia tra i migliori – se non il migliore – del mondo non lo dice soltanto il fatto che nell’estate del 2014, durante l’ultima edizione dei Mondiali, la Germania abbia alzato la coppa destinata ai vincitori. Lo dicono anche gli altri tre titoli Mondiali e i tre Campionati Europei conquistati in precedenza, oltre che le numerose finali raggiunte.

Dal 1954, l’anno del famoso “Miracolo di Berna”, i teutonici sono i veri maestri del calcio, come testimoniato dal famoso bomber inglese Gary Lineker, che una volta disse che “il calcio è un gioco che si gioca undici contro undici con un pallone, e poi vincono i tedeschi“. Eppure tutto questo forse non sarebbe stato possibile se un uomo illuminato, verso la fine del 1800, non avesse esportato il football in Germania, aiutandolo a sbocciare nonostante numerosi ostracismi fino a farlo diventare Fußball.

Il suo nome era Wilhelm Carl Johan Konrad Koch.

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Storia di Palm, l’elefante-calciatore, e dell’uomo che lo sconfisse

“Gli elefanti non dimenticano” si ripeteva William Keech mentre sistemava il pallone per l’ultimo tiro. Era questa la sua ultima possibilità: lui, che i campi di calcio li aveva frequentati davvero, si era ritrovato in questa assurda sfida e intendeva vincerla.

Un uomo che sfida un elefante a football. Ci sarebbe stato da ridere, non fosse stato per il ricco premio che Lord Sanger stringeva tra le mani e che nessuno era riuscito a conquistare. Era una questione di orgoglio.

“Gli elefanti non dimenticano”, ricordò ancora mentre prendeva la rincorsa.

Aveva una sola possibilità, e doveva sfruttarla al meglio.

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Herbert Kilpin, diavolo rossonero

Fu all’inizio del XX° Secolo che il foot-ball esplose in Italia, trasformandosi da passatempo per pochi appassionati a vera religione di massa. Come è noto a questo sviluppo contribuirono quegli stessi inglesi che per i più disparati motivi avevano raggiunto la nostra penisola gettando già le basi di quello che sarebbe in presto diventato anche il nostro sport nazionale.

E se Genova deve moltissimo a James Spensley, una figura altrettanto (se non più) importante per il calcio italiano fu Herbert Kilpin: dopo aver insegnato agli italiani i segreti del foot-ball ed aver perso due finali nazionali giocando nelle file dell’Internazionale Torino, lasciò il Piemonte per lavoro, e stabilitosi a Milano fondò, insieme ad altri soci e amici, il Milan, quella che attualmente è la squadra più titolata al mondo.

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