Chiunque si sia appassionato alle origini del gioco certo saprà che esistono date entrate nella storia del calcio per sempre. Momenti ben precisi, in cui il gioco inventato dagli Old Boys delle ricche scuole londinesi cambiava, adattandosi alla società ed evolvendosi, pur restando nei fatti sempre fedele a sé stesso, in quello che oggi tutti conosciamo e amiamo. Archie Goodall, portentosa stella del football vittoriano, fu protagonista assoluto di uno di questi storici giorni, quello che in pratica diede vita al calciomercato.
Nel 1888 il calcio cambiò profondamente e non sarebbe mai più tornato indietro. Il professionismo, esploso in tutta l’Inghilterra dopo le imprese di club del Lancashire come Darwen, Blackburn Olympic e Blackburn Rovers, era stato riconosciuto legale solo da pochi anni, un periodo di tempo in cui comunque i grandi club delle Midlands si erano resi conto che per mantenersi dovevano poter contare su incassi sicuri e un calendario di partite prestabilito.
Fu così che nacque la Football League, il primo campionato di calcio professionistico al mondo. E proprio poche settimane dopo che questo aveva avuto inizio venne registrato anche il primo trasferimento nella storia del calciomercato, una materia che oltre un secolo più tardi avrebbe appassionato tantissimi tifosi e riempito i social network, ma che già allora fece notevole scalpore.
Archie Goodall e il primo trasferimento nella storia del calcio
Un club, del resto, aveva pagato denaro sonante per aggiudicarsi le prestazioni di un giocatore. E questi non era certo l’ultimo arrivato, ma un campione in grado di spostare gli equilibri e attirare folle allo stadio. Parliamo naturalmente proprio di Archie Goodall, all’epoca appena 23enne ma già noto alle folle per versatilità, potenza fisica e qualità calcistiche.
Queste ultime le aveva apprese insieme al fratello John, maggiore di due anni, giocando per le strade di Kilmarnock, in Scozia, dove i due erano cresciuti dopo essere nati in Paesi differenti. Il padre Richard era infatti un soldato dei Royal Scots Fusiliers, e per servire l’Impero britannico si era dovuto spostare a lungo prima di trovare una residenza stabile nell’Ayrshire.
Così John era nato a Londra nel 1863, mentre Archibald Lee, o semplicemente Archie, aveva visto la luce due anni più tardi a Belfast, in Irlanda. Cresciuti comunque come scozzesi, i due fratelli Goodall si dimostrarono talmente bravi nel prendere a calci un pallone da arrivare a comprendere che con il loro talento, in quel particolare momento storico in cui i calciatori cominciavano a essere pagati, avrebbero potuto viverci.
Un campione polivalente
Nel 1885, seguendo l’esempio del fratello John, Archie Goodall arrivò in Inghilterra per mettersi al servizio del miglior offerente trovandolo nel Liverpool Stanley. Qui si distinse da subito per le innegabili qualità calcistiche. Capace di giocare in qualsiasi posizione del campo, pur preferendo operare nella trequarti avversaria, era praticamente insuperabile in un duello individuale grazie a un fisico poderoso che curava con enorme dedizione e in possesso di un tiro dalla distanza di cui presto parlarono tutti gli appassionati.
Come nella successiva esperienza al Bolton Wanderers, Archie Goodall si mise in luce come un campione a cui nessuno poteva restare indifferente ma anche come un carattere difficile da gestire, che esigeva moltissimo da sé stesso e altrettanto dai compagni di squadra. A differenza di John, molto più mite, era capace di alzare i toni di una discussione, in campo e fuori, fino al punto di non ritorno.
Nel 1888 il Preston North End stava allestendo una squadra che nelle intenzioni del manager William Sudell avrebbe dovuto dominare il calcio inglese. Tra tanti campioni John Goodall spiccava come la stella più brillante, e anche per questo fu accontentato quando chiese di avere al proprio fianco anche il fratello Archie. Ma dopo poche settimane quest’ultimo faticava a trovare spazio in un vero e proprio “attacco delle meraviglie” e divenne una presenza ingombrante.
Il primo colpo del calciomercato
Fu così che quasi immediatamente si concretizzò la cessione all’Aston Villa, la squadra guidata dallo scozzese George Ramsay dove nel ruolo di centravanti brillava un altro figlio delle Highlands, il leggendario Archie Hunter. Una squadra ambiziosa che con Archie Goodall diventava fortissima. Nel presentarlo, del resto, i Villans non nascosero il loro entusiasmo.
Se il Preston North End degli “Invincibili” avrebbe chiuso la stagione al primo posto, imbattuto e primo campione d’Inghilterra, l’Aston Villa avrebbe comunque concluso al 2° posto, primo club tra quelli “umani”, come si direbbe oggi. Il merito di Archie Goodall nel raggiungimento di questi risultati fu evidente dai gol segnati, 7 in 14 partite, e dal fatto che molti fossero arrivati mentre giostrava come difensore o mediano.
Ancora una volta, però, la sua permanenza in città durò molto poco. Al termine della stagione, infatti, John Goodall lasciò i campioni d’Inghilterra da capocannoniere per trasferirsi al modesto Derby County, che aveva chiuso penultimo. Per convincerlo i Rams compresero nell’offerta d’ingaggio anche la proprietà di un pub e appunto di riunirlo al fratello Archie.
Stella del Derby County
I fratelli Goodall sarebbero rimasti compagni di squadra al Derby County fino al termine del XIX secolo. Pur potendo contare su questi due straordinari campioni, e su un giovane fenomeno come Steve Bloomer, la squadra non riuscì però mai a conquistare l’obiettivo dichiarato, e cioè il titolo nazionale, arrivando a sfiorarlo nella stagione 1895/1896 quando arrivò 2° a 4 lunghezze di distanza dall’Aston Villa.
Tra il 1896 e il 1899 il Derby centrò due semifinali e due finali di FA Cup, ma anche in questo caso il trofeo sfuggì dalla presa di Archie Goodall. Che nel frattempo era diventato capitano stabilendo inoltre il record di presenze consecutive nel calcio professionistico, scendendo in campo 151 volte di seguito tra il 1892 e il 1897.
Nel 1899 ottenne finalmente il permesso di poter giocare anche a livello internazionale indossando la maglia dell’Irlanda, che fino a quel momento si era rifiutata di convocare calciatori professionisti. Il suo percorso in Nazionale fu breve, considerando che l’esordio arrivò a 34 anni, ma straordinariamente intenso. Fu utilizzato come difensore in 10 occasioni e segnò 2 gol, contribuendo alla storica vittoria, in condivisione con l’Inghilterra, del British Home Championship del 1903.
Il finale di carriera
Quando arrivò quest’ultima soddisfazione Archie Goodall aveva compiuto 40 anni e ancora si divertiva a giocare e segnare. Due brevi esperienze con le maglie di Plymouth Argyle e Glossop Town, quindi gli Wolverhampton Wanderers con cui gioco fino al dicembre del 1905, quando all’età di 41 anni e 153 giorni chiuse come il calciatore più anziano sceso in campo fino a quel momento nel calcio inglese.
Appesi gli scarpini al chiodo Archie decise di viaggiare per il mondo e si unì a un circo itinerante, dove si esibì anche negli Stati Uniti come forzuto, sollevatore di pesi ed equilibrista, attività che proseguì anche al ritorno in Inghilterra insieme a music-hall e spettacoli di vaudeville. I manifesti lo annunciavano come “il più grande calciatore al mondo, impegnato in un’esibizione di atletismo e illusione che sfida i limiti del corpo umano”.
Si ritirò dalle scene soltanto pochi anni prima della morte, avvenuta a 64 anni nella sua casa di East Finchley, nel nord di Londra. Terminava così la vita incredibile di un uomo che il Daily Telegraph ricordò “forte come un cavallo, molto intelligente e calciatore sopraffino. Una delle personalità più straordinarie che abbiano mai calcato un campo di calcio”. Il suo corpo riposa in una tomba senza lapide, che giace in stato di abbandono nel Nottingham Road Cemetery.
Archie Goodall
- Nato a: Belfast (Irlanda del Nord) l’8 giugno 1865
- Morto a: Londra (Inghilterra) il 20 novembre 1929
- Ruolo: centrocampista/difensore
- Squadre di club: Liverpool Stanley, Preston North End, St. Jude’s, Derby County, Bolton Wanderers, Aston Villa, Plymouth Argyle, Glossop, Wolverhampton Wanderers
- Trofei conquistati: –
SITOGRAFIA:
- (24/04/2019) Bergin G., Archie Goodall The cast-iron footballer – NewsFour
- (04/08/2020) Dhindsa K. S., Archibald Lee “Archie” Goodall – Find a Grave