martedì, Dicembre 3, 2024

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James Trainer, dall’altare alla polvere

Piuttosto alto per l’epoca (180 centimetri circa) e in possesso di un fisico asciutto e slanciato, James Trainer fu il primo portiere a guadagnarsi il soprannome di “Prince of Goalkeepers”. La sua agilità ed eleganza, insieme al sangue freddo che mostrava anche nelle situazioni concitate che si verificavano frequentemente nelle aree di rigore ai tempi del football vittoriano, sembravano le doti naturali di chi era nato per difendere i pali.

In realtà aveva iniziato come centromediano, convincendosi poi a cambiare ruolo in parte per la struttura fisica imponente sviluppata nella crescita e in parte perché quello del portiere, oggi come in piena epoca vittoriana, è il ruolo che attira maggiormente chi desidera distinguersi particolarmente tra tutti i giocatori in campo.

James Trainer, il portiere degli Invincibles

E James Trainer si distinse, al punto che presto il calcio dilettantistico gallese, Paese in cui era nato e dove era emerso con il Wrexham, con cui aveva conquistato la finale della coppa nazionale nel 1882, finì per andargli stretto. La scintilla che lo spinse a cambiare aria fu la lunga squalifica inflittagli dalla federcalcio del Galles dopo una partita particolarmente concitata contro l’Oswestry, al termine della quale aveva pesantemente insultato l’arbitro.

Alla fine del 1883, fiutando l’imminente passaggio al professionismo in Inghilterra, raggiunse Bolton per unirsi all’ambizioso Great Lever, che lo aveva espressamente richiesto dopo averlo visto all’opera in un’amichevole disputata con il suo ormai ex club. Fu in questo momento che smise di lavorare e iniziò a vivere esclusivamente di calcio e della sua grande abilità come portiere.

Ai tempi era necessario infatti avere ottime doti atletiche ma anche grande colpo d’occhio e capacità di saper leggere il gioco in anticipo. Il portiere infatti poteva essere caricato e addirittura spinto nella propria porta in modo del tutto legale, motivo per cui doveva decidere in un attimo se prendersi rischi agguantando la sfera o respingerla con un potente pugno per allontanare il pericolo in sicurezza.

Il primo “Principe dei portieri”

Insieme a John Goodall, che conobbe proprio a Bolton, Trainer fu uno dei primi veri e propri professionisti dichiarati nella storia del football. Il club non riuscì infatti a dargli l’impiego promesso al suo arrivo in città, e non volendo rinunciare ai suoi servigi si limitò semplicemente a pagarlo per giocare.

Il Great Lever era un club ambizioso, ma forse si era mosso troppo in anticipo rispetto alla storia: quando il professionismo divenne ufficiale, club ben più attrezzati cominciarono a dominare il calcio. Tra questi il Preston North End, che prelevò dal futuro Bolton proprio Goodall, il centravanti, e James Trainer.

Questi fu addirittura “sequestrato” in una carrozza del treno, utilizzato per andare a firmare un nuovo contratto, dal manager dei Lilywhites Billy Sudell. Ancora una volta, come era capitato nel precedente trasferimento, l’ingaggio era arrivato dopo una partita amichevole in cui da avversario si era distinto particolarmente, pur incassando la bellezza di 12 gol.

Il Preston North End aveva già un altro grande portiere, il Dottor Robert Mills-Roberts, straordinario dilettante gallese che non percepiva un centesimo in quanto per lui il football era davvero un hobby, essendo sulla strada per diventare un rinomato medico.

Trainer, non potendo giocare in FA Cup per via delle restrizioni sui professionisti, lasciò al dottore la coppa e spiccò in campionato, dove giocò 20 gare su 22 e uscì imbattuto in 13 occasioni. Fu in quegli anni che divenne noto come il principe dei portieri, difendendo anche la porta del Galles nelle sfide contro inglesi e scozzesi. Particolarmente elegante, non era raro vederlo indossare un impermeabile o utilizzare un ombrello in caso di pioggia anche durante la gara.

Un triste declino

Trainer rimase a Preston fino al termine della carriera, distinguendosi anche come ottima prima base nel baseball. A 36 anni appese i guanti al chiodo e si dedicò alla gestione del Lamb Hotel, l’attività acquistata con i risparmi di una vita e che avrebbe dovuto garantirgli una vecchiaia serena. Una serie di mosse sbagliate, tra cui il tentativo di trasferirsi a Londra e due imprese fallite per lanciare il calcio indoor prima e una lega di baseball poi, finirono invece per ridurlo sul lastrico.

Quello che era il principe dei portieri si ritrovò così a vivere in estrema povertà, finendo per dover contare sull’occasionale aiuto di qualche vecchio fan o compagno di squadra. Sforzandosi di darsi un tono, ma visibilmente sempre più malmesso, fu visto sempre più spesso alla stazione di Londra mentre avvicinava le carrozze delle squadre di football in arrivo o in partenza.

Non è dato sapere quante stelle degli stadi conoscessero il suo nome e il suo passato, che lo aveva visto un tempo tra le stelle più luminose della Football League, il miglior portiere al mondo, raffinato ed elegante dentro e fuori dal campo. La sua era del resto una delle tante storie di calciatori caduti in disgrazia all’epoca, dove il futuro era incerto una volta terminata la gloria. Ammalatosi di tubercolosi, James Trainer morì povero e dimenticato praticamente da tutti nel 1915, all’età di 52 anni.


James Trainer

  • Soprannome: Jimmy, The Prince of Goalkeepers
  • Nato a: Wrexham (Galles) il 7 gennaio 1863
  • Morto a: Londra (Inghilterra) il 5 agosto 1915
  • Ruolo: portiere
  • Squadre di club: Wrexham, Great Lever, Bolton, Preston North End
  • Trofei conquistati: Coppa di Galles 1882/1883, Football League 1888/1889, 1889/1890

SITOGRAFIA:

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Simone Cola
Simone Colahttps://www.uomonelpallone.it
Amante del calcio in ogni sua forma e degli uomini che hanno contribuito a scriverne la leggenda

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