John Foot è uno storico inglese che si divide tra Milano e Londra, dove insegna storia contemporanea italiana: giunto nel nostro Paese per studiarlo, è rimasto rapito dalla nostra storia e dalla nostra religione, il calcio, tanto da dedicargli questo corposo volume di oltre 600 pagine edito da BUR Rizzoli.
“Calcio”, semplicemente questo è il titolo dell’opera di Foot, racconta l’arrivo del football in Italia così come avvenne, portato come in tutto il resto del mondo dai marinai e dai “missionari” inglesi e i primi appassionati italiani: scopriremo quindi che furono italiani i primi promotori di questa disciplina da noi, precisamente a Torino, dove persone come Edoardo Bosio e il Duca degli Abruzzi furono determinanti nell’organizzare le prime squadre e il primo campionato al pari dei più noti inglesi Spensley, Kilpin e Savage.
Essendo uno storico, Foot analizza non solo il calcio nella sua evoluzione ma anche e soprattutto l’impatto che questo ha nella società sia economicamente che culturalmente, scoprendo che in Italia il football ha avuto una ricezione molto particolare, diversa in gran parte da quella avuta negli altri Paesi: ecco così la nascita dei club nelle rispettive città, i primi campanilismi, le tante riforme necessarie per arrivare ad un vero campionato, e poi l’epoca d’oro e il tramonto di squadre come la Pro Vercelli, il Casale, il Bologna.
E non solo: le “giornate rosse di Viareggio”, le prime liti tra i tifosi, i primi tafferugli, che contrariamente a quanto si pensa accadevano anche in passato. E la storia della Nazionale, dell’influenza che ha avuto su di essa il Fascismo e dei giorni nostri, con la maglia azzurra che unisce e divide “un paese di CT”, dove tutti si interessano di calcio e tutti pensano di saperne più di tanti addetti ai lavori e dove esistono ben tre quotidiani sportivi dedicati.
Non seguendo un ordine cronologico ma andando avanti e indietro a seconda dell’argomento trattato, Foot riesce a mantenere vivo l’interesse del lettore con un linguaggio semplice eppure tecnico, raccontando come un inglese veda il modo di vivere il calcio degli italiani, sottolineando le tante polemiche che succedono da noi con trasmissioni di approfondimento, moviole e gossip.
Ampio spazio hanno ovviamente anche gli scandali, legati a trame ben più complesse, spesso politiche o mafiose, ma Foot si mantiene sempre il più possibile obbiettivo, raccontando lucidamente le ombre ma anche le tante luci del calcio nostrano, l’Italia capace di vincere quattro mondiali, l’Italia regina del calcio negli anni ’80 e ’90, l’Italia che ha espresso campioni assoluti come Baggio, Meazza, Rivera, Mazzola e Facchetti, l’Italia della Juventus, del Grande Torino, del Milan di Sacchi e Berlusconi.
Analisi non solo storiche ma anche tattiche, ritratti di grandi squadre e grandissimi giocatori, divisi per ruolo, in un amore oltre la bandiera. Il punto di forza del libro è proprio questo, la passione che Foot ha per la disciplina che pur forte gli permette di restare distaccato e non dimenticare il suo ruolo di storico fanno si che il libro – che contiene comunque e immancabilmente, in certi frangenti, opinioni personali – sia uno splendido trattato su quello che il calcio è stato ed è per l’Italia e per gli italiani al di là di maglie e bandiere, riuscendo quindi nell’intento che l’autore si è prefisso: raccontare con onestà intellettuale e spirito critico e storico IL CALCIO, che è comunque tutt’altra cosa rispetto al football. Una lettura a dir poco fondamentale per chiunque sia interessato all’argomento.