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Lars Elstrup, la scheggia impazzita che cambiò la storia di EURO ’92

Nel film del 2015 “Sommeren ’92” (arrivato da noi su Netflix con il titolo “Estate ’92), che racconta l’incredibile impresa della Danimarca, capace nell’estate appunto del 1992 di trionfare agli Europei di calcio contro ogni pronostico, Lars Elstrup appare soltanto per pochi fugaci secondi. Per raccontare le gesta di una squadra ricca di personaggi straordinari, dai fratelli Laudrup all’imbattibile portiere Schmeichel passando per la tragedia personale del capitano Vilfort, il regista Kasper Barfoed non ritiene infatti necessario ingaggiare un attore per impersonarlo.

Eppure Lars Elstrup è comunque presente, in carne ed ossa e probabilmente nel momento migliore di una carriera contraddistinta da incredibili ascese e improvvise cadute. In un’opera che mescola scene interpretate da attori a filmati d’epoca, appare infatti in pochi ma fondamentali secondi, quelli che soltanto per un attimo lo elevano a protagonista assoluto, incaricato dal Fato a spingere in rete un pallone pesantissimo che cambia la storia di EURO ’92. Gettando le basi per una delle storie di calcio più belle e incredibili di tutti i tempi.

La Danimarca e gli Europei del 1992

Ancora oggi, nonostante successivamente siano arrivati la Grecia di Otto Rehagel e il Leicester di Claudio Ranieri, quando si parla di “impresa” nel calcio l’immaginario dei tifosi non può che correre all’estate del 1992 e alla Danimarca campione d’Europa. Chiamata soltanto all’ultimo momento a sostituire la Jugoslavia, distrutta da una guerra fratricida, la squadra di Richard Møller Nielsen sorprese il mondo intero, ricordando a tutti che il bello, dello sport più bello del mondo, è che Davide può davvero sconfiggere Golia.

Tra i protagonisti dell’impresa Lars Elstrup è probabilmente uno dei meno ricordati. Meno senz’altro dell’imbattibile portiere Peter Schmeichel, di Henrik Larsen, meteora al Pisa ma decisivo nella semifinale contro l’Olanda. Del capitano Kim Vilfort, trascinatore in campo e impegnato tutti i giorni in disperati viaggi in Danimarca per stare al capezzale della figlia Line, in fin di vita. Viene ricordata di più persino l’assenza di Michael Laudrup, la stella della squadra, determinata da un’aspra discussione avuta con Møller Nielsen proprio alla vigilia del torneo.

Una presenza determinante

Eppure è Lars Elstrup a permettere alla Danimarca di superare i gironi. Subentrato dalla panchina al posto della meteora Torben Frank nella sfida decisiva con la più quotata Francia, è lui, nel giro di 10 minuti, a segnare il 2-1 decisivo mettendo il piede su un cross rasoterra di Povlsen. E se contro l’Olanda in semifinale tutti ricordano i 2 gol di Larsen, qualcuno dovrebbe pensare che la partita si concluse 2-2, e che ai calci di rigore Elstrup fu glaciale, mettendo alle spalle di Van Breukelen un pallone pesantissimo.

Il gol decisivo di Elstrup che qualifica la Danimarca alle semifinali di EURO ’92

Definire Elstrup l’eroe meno celebrato della Sommeren ’92 non è certo esagerato. Chiedersi chi sia stato, prima e soprattutto dopo quell’indimenticabile impresa, ci permette invece di scoprire un personaggio unico, anticonformista, forte e fragile allo stesso tempo. E ci ricorda che in fin dei conti gli eroi degli stadi, da sempre e per sempre, sono persone, esseri umani come tutti noi.

Una carriera tra alti e bassi

Classe 1963, Elstrup emerge nella squadra riserve del Randers, che disputa la seconda serie danese, all’inizio degli anni ’80. La sua è una lunga gavetta, contraddistinta da un buon numero di gol che alla fine gli permettono di finire nel mirino del Brøndby all’epoca campione nazionale. Il trasferimento in effetti si concretizza, ma dopo appena 7 presenze arriva incredibilmente un nuovo cambio di maglia.

Elstrup è stato infatti segnalato ai dirigenti del Feyenoord, che puntano forte su di lui portandolo in Olanda. L’avventura in Europa però non andrà nel migliore dei modi: la squadra guidata da Rinus Israël dovrebbe puntare al titolo, ma colleziona un 3° e addirittura un 6° posto. Il nuovo attaccante danese scende in campo con continuità, segna 14 reti di cui 5 in 10 presenze in Coppa UEFA. Per il club è troppo poco.

Dopo appena 2 anni la favola è finita. Ma chi immagina un mesto ritorno in patria non conosce di che pasta è fatto Lars Elstrup. Che dopo essere stato ceduto all’Odense riparte ancora più convinto dei propri mezzi, segnando la bellezza di 17 gol in 28 partite giocate e risultando determinante nella vittoria del campionato danese. Un successo che lo riporta subito alla ribalta.

Stavolta sono gli inglesi del Luton Town a puntare su di lui, abbagliati da un gol segnato al leggendario portiere inglese Shilton, una fucilata secca sul palo del portiere in un’amichevole giocata a Londra e finita 1-1. Gli Hatters sono un piccolo club che però sta realizzando da anni miracoli in serie: benché sia reduce da due finali di League Cup, tra cui una addirittura vinta, la squadra lotta ogni anno per non retrocedere e per centrare l’obiettivo deve indovinare ogni estate le scommesse effettuate sul calciomercato.

“Il Mago Danese”

Lars Elstrup è una di queste, la più importante. Viene infatti pagato ben 850.000 sterline, una cifra record che il club supererà soltanto 30 anni più tardi, nel 2019, acquistando il portiere croato Simon Sluga. Il segnale evidente di quanto la squadra si affidi ai suoi gol per provare a restare a galla in una massima serie inglese che nel giro di pochi anni diventerà l’attuale Premier League.

La prima stagione è a dir poco deludente a livello personale, con appena 4 gol messi a segno in campionato. Nella seconda la cifra viene però quasi quadruplicata: le reti sono infatti 15, determinanti per la seconda salvezza consecutiva sul filo del rasoio e la nascita del soprannome con cui lo chiamano i tifosi: “The Danish Magician”, perché come un mago riesce a quasi a comparire dal nulla solo davanti al portiere avversario.

I presupposti per una splendida storia d’amore ci sono tutti. E invece no, perché in estate Elstrup litiga con il nuovo tecnico Pleat, entra in rotta di collisione con il club e infine pretende la cessione. I motivi non saranno mai davvero del tutto chiari, ma quello che è certo è l’addio all’Inghilterra si concretizza nell’estate del 1991. Reduce da 15 gol nel massimo campionato inglese, a 28 anni Lars se ne torna all’Odense, che per averlo sborsa appena un quarto della cifra incassata due anni prima.

L’improvviso ritorno in Danimarca

In pochi potrebbero immaginarlo, ma dopo una stagione indimenticabile in quella che nel giro di un paio d’anni sarà la Premier League la carriera di Elstrup volge già praticamente alla fine. Il ritorno al club in cui è esploso dura due stagioni, una conclusa con una soffertissima salvezza ai playout e una con un eccellente 2° posto alle spalle del Copenhagen. Nel mezzo l’estate del 1992 che abbiamo raccontato a inizio articolo, i gol decisivi, l’apparente frustrazione nell’essere comunque considerato una seconda scelta dal CT Møller Nielsen.

Nessuno può saperlo allora, ma l’idea di abbandonare il calcio si concretizza proprio durante la finale, mentre assiste dalla panchina a un trionfo che entra nella storia del suo Paese. Nel corso della stagione successiva mette a segno 12 reti, l’Odense torna a sfiorare il titolo. Al termine del campionato, a soli 30 anni, Elstrup appende improvvisamente gli scarpini al chiodo.

Può sembrare il colpo di testa di un calciatore dall’indubbio talento ma che già in passato ha dimostrato di avere poca pazienza, di non riuscire a integrarsi a lungo in un gruppo. Una scelta da cui tornerà indietro entro qualche mese, considerando che ha ancora molte cartucce da sparare e forse a livelli persino più alti del modesto torneo danese. Invece è una decisione definitiva e totale.

Darando e la compagnia dell’Oca Selvatica

Chiusa improvvisamente una carriera di tutto rispetto, Lars Elstrup si trasforma letteralmente in un fantasma. A lungo si perdono le sue tracce, al punto che anche le voci sui motivi del suo ritiro – si parla di depressione, attacchi di panico, una delusione amorosa – non sono altro che speculazioni o ricostruzioni parziali. Quando torna a far parlare di sé, “The Danish Magician” si è unito a una setta anarco-buddista, la compagnia dell’Oca Selvatica, e ha persino cambiato nome: ora si fa chiamare Darando, letteralmente “il fiume che scorre”.

Sulla setta, fondata dal santone inglese Michael Barnett e attiva proprio nei dintorni di Odense, circolano numerose voci. Si racconta di nudismo, orge, feste con una massiccia presenza di alcol e droghe, storie che comunque Elstrup definirà infondate anche anni dopo aver lasciato l’Oca Selvaggia. Una separazione tumultuosa, dato che arriva dopo un’aggressione nei confronti di un adolescente, reo di aver riso dell’ex campione dopo che questi si era aggirato tra le bancarelle di un mercato di Copenhagen completamente nudo.

La lotta contro la depressione

È evidente che qualcosa si è rotto dentro Lars Elstrup. Ma in un mondo come quello del calcio dove mostrare le proprie fragilità è considerato atto di codardia, lui ha preferito tenersi tutto dentro fino a quando non è esploso. Lo racconterà anni dopo, nel libro “The Unhappy Hero” scritto dai giornalisti danesi Carsten Fog Hansen e Jens Rasmussen. Tutto è iniziato proprio dalla finale con la Germania di EURO ’92. Ma non per frustrazione a causa della mancata titolarità.

Prima della partita speravo di non scendere in campo. E subito dopo la vittoria Schmeichel e gli altri festeggiavano, alcuni piangevano, ma io non riuscivo a mostrare particolare gioia. Mi sono posizionato con gli altri giocatori, quelli che avevano giocato poco o niente. Volevo soltanto tornare in albergo, l’unico posto dove mi sarei sentito al sicuro.

Il libro arriva dopo un altro colpo di testa, un’invasione di campo – ancora una volta completamente nudo – nel 2016 durante la sfida tra Randers e Silkeborg. È in quel momento che il mondo si ricorda di lui, anche se la stampa nostrana, solitamente poco propensa ad approfondire le storie, si limita a descriverlo come un generico “ex campione d’Europa”.

Lars Elstrup e un ritorno a Luton da eroe

La verità è che Lars Elstrup rimarrà per molti un mistero, un personaggio impossibile da comprendere fino in fondo: ritrovato il proprio equilibrio racconterà di aver trovato la pace interiore in India, di aver sconfitto più volte la depressione e che questa lo ha perseguitato per tutta la vita. Di aver progettato il ritiro dal calcio addirittura 4-5 anni prima che questo avvenisse, prima del Luton e di EURO ’92.

Dirà di essere sempre stato attratto dalla spiritualità e di averla abbracciata completamente, al punto da liberarsi della medaglia d’oro ricevuta al culmine di un’estate indimenticabile per milioni di danesi.

Per molti, ma non per lui. Che si è dimenticato a lungo del calcio, fino a riscoprirne tutta la bellezza una sera di aprile del 2023, quando invitato da alcuni vecchi tifosi è tornato a Luton. Scoprendo che nessuno, a Kenilworth Road, ha scordato “The Danish Magician”.

Mi hanno offerto l’hotel per 4 notti, mi hanno invitato a vedere la partita. Gary Sweet, l’Amministratore Delegato, mi ha detto “Lars, sei stato il mio più grande eroe, penseremo a tutto noi per te”.

Lars Elstrup

È questo l’ultimo capitolo, almeno per ora, dell’avventurosa vita di Lars Elstrup. Un calciatore dall’indubbio talento, che però come uomo ha lottato per tutta la vita contro i propri demoni interiori. A cui i gol e le giocate di classe hanno regalato un punto fermo, una casa a cui potrà sempre tornare. Perché come dimostra l’affetto ricevuto dal Kenilworth Road dopo più di trent’anni, i tifosi del Luton saranno sempre pronti a riabbracciare nuovamente il loro Danish Magician.


Lars Elstrup

  • Nazionalità: Danimarca
  • Nato a: Råby (Danimarca) il 24 marzo 1963
  • Ruolo: attaccante
  • Squadre di club: Randers (DAN), Brøndby (DAN), Feyenoord (OLA), Odense (DAN), Luton Town (ING)
  • Trofei conquistati: Danish 1.Division 1989

SITOGRAFIA:

  • (21/03/2018) Wild Goose Chase: the Lars Elstrup storyThe 90’s football party
  • Cola S. (13/06/2020) Le tante vite di Lars Elstrup, l’eroe dimenticato della Danimarca a EURO ’92Minuti di Recupero
  • Simmonds M. (24/04/2023) EXCLUSIVE: Former Luton Town forward Lars Elstrup has finally found his smile againLuton Today
  • Cunliffe J. (25/04/2023) Inside Lars Elstrup’s random Luton return after 32 years of surreal stories – The Lutonian
  • Fog Hansen C. & Rasmussen J. (24/01/2024) Shadow of triumph: Danish football hero Lars Elstrup’s inner struggleReader’s Digest
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