Entrato nel Sunderland ad appena 17 anni, nel 1930, Jimmy Thorpe era un promettente portiere che dopo un paio di stagioni era riuscito a imporsi come titolare in una delle squadre più forti nel calcio inglese dell’epoca. Dopo la gloria dei 5 campionati conquistati tra il 1892 e il 1902, i Black Cats erano riusciti a ripetersi soltanto in un’occasione nei successivi 30 anni. Ma anche grazie al loro giovane guardiano dei pali le cose erano finalmente tornate a funzionare.
Era opinione diffusa che il futuro fosse dalla parte di quello che un tempo era chiamato “the team of all talents” e, naturalmente, anche dalla parte di Jimmy Thorpe. Ma purtroppo tutto cambiò improvvisamente il 5 febbraio del 1936, quando il ragazzo morì a soli 22 anni in seguito agli infortuni rimediati nel corso di una partita maledetta, che avrebbe cambiato la storia del calcio per sempre.
L’ultima partita di Jimmy Thorpe
Era stato ricoverato nell’ospedale cittadino quattro giorni prima, al termine di un’aspra sfida con il Chelsea che si era conclusa con il risultato di 3-3. In vantaggio di due reti, il Sunderland era stato rimontato a causa di quella che i giornalisti avevano definito “una giornata negativa” del portiere. La realtà era ben diversa: la prestazione di Thorpe era stata condizionata dai calci ricevuti dagli avversari nel momento in cui si era piegato a coprire il pallone dopo il retropassaggio di un compagno.
Le regole dell’epoca non vietavano infatti agli attaccanti di provare a sottrarre il pallone dal portiere anche se questo lo stringeva ben saldo tra le mani. Un retaggio del calcio dei pionieri, che già in passato aveva causato infortuni in serie, ad esempio, a una stella assoluta come Leigh Richmond Roose. Ma che mai aveva avuto conseguenze tanto gravi come quel giorno. Colpito con violenza alla testa e al petto, Jimmy Thorpe nel finale era letteralmente crollato fisicamente, permettendo così al Chelsea di ottenere il pareggio.
Giunto in ospedale con alcune costole rotte al termine della gara, le sue condizioni erano precipitate nel giro di pochi giorni portandolo alla morte, causata dal diabete mellito di cui aveva sempre sofferto, che lo costringeva a dolorose e quotidiane iniezioni, aggravato dalle tante botte ricevute nella sfida del 1° febbraio 1936.
Martire ed eroe dei portieri
La sua tragica scomparsa, a 23 anni ancora da compiere, colpì così tanto l’opinione pubblica da spingere i vertici della Football Association a riscrivere le regole, aggiungendo la “carica sul portiere” che oggi consideriamo sacrosanta. In memoria di Thorpe il Sunderland riuscì a vincere il campionato, consegnando alla giovane vedova, commossa, la medaglia che veniva assegnata ai campioni d’Inghilterra.
Se oggi i portieri possono praticare il loro mestiere senza più dovere per questo mettere a rischio la propria incolumità, il merito è dunque solo di Jimmy Thorpe. Entrato tristemente nella storia come l’unico calciatore britannico morto a causa di un infortunio rimediato in campo, martire ed eroe di un calcio che un tempo per fortuna ormai lontano poteva raccontare anche questi tragici, assurdi, episodi.
Jimmy Thorpe
- Nazionalità: Inghilterra
- Nato a: Jarrow (Inghilterra) il 16 settembre 1913
- Morto a: Sunderland (Inghilterra) il 5 febbraio 1936
- Ruolo: portiere
- Squadre di club: Sunderland
- Trofei conquistati: campionato inglese 1935/1936
SITOGRAFIA:
- Nickels, James (06/10/2017) The tragic story of Sunderland’s Jimmy Thorpe, who died playing for the club he loved – Roker Report