Sugli splendori e le miserie del calcio sovietico si potrebbe scrivere un libro intero – e qualcuno lo ha fatto del resto – come sulle vicende che segnarono il destino dell’Unione Sovietica dal Dopoguerra al crollo del muro di Berlino.
Il Partito, come in molti paesi del blocco comunista, vedeva nello sport uno straordinario mezzo di propaganda e, pur restando il locale campionato isolato dal resto del Continente, la Nazionale Sovietica si impose all’attenzione del mondo specialmente negli anni ’60, quando una straordinaria nidiata di campioni si affermò.
Fu così che il mondo conobbe Lev Jasin, ad esempio, il miglior portiere di sempre nonché l’unico capace di conquistare il Pallone d’Oro.