Lo chiamavano “Foquinha” per via del suo più noto colpo ad effetto: si alzava la palla sulla testa e filava via agli avversari, spesso grossi il doppio di lui, senza mai far toccare il pallone a terra. Ma, appunto, palleggiandolo con la testa. Un numero da circo. Un numero da foca. Foquinha, appunto.
Foquinha Kerlon, dalla gloria alla polvere
Foquinha, all’anagrafe Kerlon Moura Souza e per tutti semplicemente Kerlon, quando esordì nel Cruzeiro a 17 anni venne da tutti definito “il nuovo Ronaldinho”. Un paragone non troppo campato in aria, visto che i tifosi e gli addetti ai lavori vedevano in quel piccolo (1,67 m x 67 kg) centrocampista un concentrato di talento e rapidità.
Non solo capace di irridere i rivali con il “numero della foca”, Kerlon era capace di notevoli accelerazioni e di un dribbling fulminante, Magari poco concreto in fase realizzativa ma capace di fornire assist e numeri a pioggia.
A 17 anni questo fulgido talento partecipa col Brasile al Sudamericano Under 17, vincendo i premi di capocannoniere e miglior giocatore del torneo. Successi importanti, che andranno confermati con la crescita e il passaggio ai livelli più importanti, ovviamente, ma che lasciano intravedere per il talento di Ipatinga un glorioso avvenire.
Numerosi infortuni lo tormentano fin da subito. Vuoi per il suo fisico esile e vuoi perché quel dribbling non piace agli avversari, che lo trovano irridente e provocatorio e a cui rispondono con falli violenti e molto spesso perfino grotteschi.
Tutto il mondo vede il fallo di frustrazione di Dyego Coelho dell’Atletico Mineiro, una spallata in faccia intimidatoria che scatena una rissa per la quale il difensore becca ben 10 giornate di squalifica.
Una carriera fermata dagli infortuni
Quando ventenne sbarca in Europa, acquistato a metà tra Chievo Verona e Inter, Kerlon deve subito farsi ricostruire i legamenti, segnati da anni di botte ricevute sui campi brasiliani, di solito così generosi con gli artisti del pallone come lui.
La prima stagione passa veloce. Poche presenze che non lasciano ancora intravedere il talento di cui è additato e il Chievo, che per salvarsi ha bisogno di giocatori più da battaglia, lo lascia andare.
È dell’Inter, che comunque crede nel suo talento e lo spedisce in uno dei club più famosi per la sua capacità di valorizzare i giovani. L’Ajax di Amsterdam, che lo inserisce subito nella sua squadra riserve in attesa di vederne le doti migliori.
Doti che però non verranno mai mostrate, perché dopo nemmeno due mesi Kerlon si fa male, ancora al ginocchio sinistro, e trascorre l’intera stagione fuori.
Foquinha non gioca più
La sfortuna lo perseguita, e Kerlon torna all’Inter dove in appena un mese finisce nuovamente nella lista degli infortunati. Lo attende un nuovo intervento chirurgico, ancora mezza stagione buttata. A gennaio, recuperato, viene prestato al Paraná.
A soli 23 anni “il nuovo Ronaldinho” sta già per fallire. Solamente un ritorno nella sua terra potrebbe rilanciarlo, ma non ci crede più nemmeno lui, dopo quasi tre stagioni passate in infermeria. Dopo pochi mesi, e una sola presenza, lascia la società brasiliana di comune accordo con il presidente.
Terminato il contratto con l’Inter, a 24 anni Kerlon scende nella seconda divisione brasiliana, con il Nacional di Minas Geraìs, ma in un anno gioca solo un match e poi il contratto annuale scade senza ovviamente essere rinnovato.
La caduta di Foquinha
È infine storia recente il passaggio alla squadra di terza divisione giapponese (!) del Fujieda MyFC, dove diventa immediatamente un giocatore importante e dove ricomincia a giocare con un po’ di regolarità, segnando anche qualche gol (cosa che non gli capitava, da professionista, da ben 7 stagioni!) seppur tormentato ancora da qualche acciacco o infortunio sporadico.
A soli 25 anni Kerlon è la stella della terza divisione giapponese. Colui che una volta giocava nelle Under brasiliane, che era conosciuto come “il nuovo Ronaldinho”, si è rivelato essere un vero campione.
Di sfortuna, però.
Aggiornamento al 26 luglio 2016
Dopo aver giocato a corrente alternato per due anni nella terza divisione giapponese, Kerlon si è trasferito nel 2015 in America per giocare nei Miami Dade, compagine protagonista del campionato di sviluppo USA.
La sua permanenza è durata poco, ed è stato sostituito come “stella straniera” dall’anziano connazionale Emerson, ex di Roma e Juventus e tornato in campo quarantenne, a sette anni dal ritiro avvenuto nel 2009.
Foquinha si è accasato allora ai maltesi dello Sliema Wanderers – dopo aver provato anche con il Birkirkara – ma dopo pochi mesi e un pugno di gare è tornato in Brasile. Attualmente gioca nella seconda divisione nazionale nel Villa Nova Atlético Clube, dove fa coppia in attacco con un altro “bidone” della nostra Serie A, l’ex-Roma Fábio Júnior.
Aggiornamento al 15 ottobre 2019: Foquinha e l’addio al calcio
L’avventura di Kerlon nel Villa Nova non è mai cominciata, ed è stata seguita da appena 4 gare disputate nel campionato slovacco con lo Spartak Trnava nella stagione 2016/2017. Un finale decisamente inglorioso, anche se purtroppo ormai tutt’altro che sorprendente, per quello che doveva essere “il nuovo Ronaldinho”.