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Tag: anni 2000

Aleksandar Duric, la “Goal Machine” di Singapore

La via per l’affermazione, nel calcio, segue a volte strade misteriose e mai battute. Su questo sito potete trovare storie in questo senso singolari come quella di Lutz Pfannenstiel, portiere giramondo capace di giocare in tutti e sei i Continenti calcistici. Un altro esempio può essere la straordinaria quanto curiosa carriera di Aleksandar Duric, che da profugo durante la Guerra dei Balcani è riuscito a diventare la più grande leggenda di un esotico paese asiatico.

Quella che state per scoprire è la storia di un uomo nato canoista e scopertosi calciatore, nato nella ex-Jugoslavia e che dopo essere fuggito dagli orrori della guerra ha trovato una nuova vita e una nuova patria a Singapore, dove è diventato addirittura eroe indossando la maglia della Nazionale e la fascia di capitano. Il tutto, naturalmente, a suon di gol.

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Allez Calais: l’incredibile storia dei dilettanti che conquistarono la Francia

Chi si ricorda del Calais?

Quando in Italia ci lamentiamo dello scarso appeal calcistico che ha la nostra Coppa Nazionale dimentichiamo spesso che basterebbe ben poco per restituire dignità a questo trofeo.

Il fatto che venga snobbato da media e tifosi è una conseguenza diretta dello scarso interesse che i nostri club per primi provano per quello che poi, al termine della stagione, è pur sempre il secondo trofeo nazionale.

L’alto numero di partite che si giocano in un’annata calcistica non può poi essere realmente considerata una giustificazione per quelle squadre (anche di bassa classifica) che usano la Coppa Italia per dare spazio alle riserve mai utilizzate in campionato, visto che in molti paesi evoluti calcisticamente di coppe ce ne sono addirittura due o più.

Si tratta di un mero calcolo economico: una squadra anche di medio livello trae più soldi da un buon piazzamento in campionato (con magari una qualificazione in Europa) piuttosto che dal raggiungimento di un turno finale di Coppa.

È però anche questione di cultura e di tradizione, e resto dell’avviso che bisognerebbe donare alla nostra Coppa Italia un senso, in un modo o nell’altro.

In altri paesi, come detto, la Coppa Nazionale ha tutto un altro significato, e tutt’altro fascino.

Ad esempio in Francia, dove nel 2000 accadde un piccolo miracolo calcistico: protagonista una minuscola squadra di dilettanti di un meraviglioso paese sulla Manica, il Calais.

calais 2

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Lutz Pfannenstiel, globetrotter inarrestabile

Ogni calciatore ha la sua storia. C’è chi da bambino sogna di giocare per la propria squadra del cuore, chi sogna di vincere coppe e trofei, giocare negli stadi più prestigiosi del mondo e magari vestire la maglia della Nazionale.

Per quei pochi che arrivano a realizzare questi sogni molti altri finiscono per essere piccole comparse nel grande racconto del calcio, magari giocando nelle divisioni minori e riuscendo comunque a fare del football il proprio lavoro ma con un pizzico di malinconia di quello che poteva essere e invece non è stato.

A volte è sfortuna, a volte mancanza di talento o di carattere, spesso una combinazione di tutte queste cose. C’è chi potrebbe deprimersi.

Ma questa è la storia di un calciatore che, pur dotato di un certo talento, ha deciso di vivere la sua vita calcistica in modo completamente diverso, inseguendo più la conoscenza che il denaro e la fama, più la crescita personale che quella sportiva. Finendo per avere una carriera unica ed inimitabile, una carriera da “Guinnes dei Primati” quasi impossibile da ripetere.

Finendo per diventare non il portiere di una squadra, o di un certo numero di squadre, o di una Nazionale, ma “il Portiere del Mondo”, un nomade inarrestabile affamato di calcio e voglia di conoscere le diverse realtà – calcistiche e non – del pianeta.

Questa è la storia di Lutz Pfannenstiel.

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Australia-Samoa Americane 31-0, la partita dei Record

L’incantevole villaggio di Pago Pago è la capitale delle suggestive Samoa Americane. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato (ed in effetti qui è ancora possibile trovare in vendita la “New Coke”, una poco fortunata versione alternativa della Coca-Cola uscita di produzione nel 2002) e dove gli sport più praticati sono il cricket, il baseball e soprattutto il football americano.

Il calcio, a queste latitudini, è quasi sconosciuto. Eppure la selezione nazionale di calcio delle Samoa Americane, a suo modo, è riuscito a entrare nella storia. Ed è di questo che parleremo nel corso di questo incredibile – ma vero – racconto.

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Theyab Awana, dal rigore di tacco alla tragica fine

È il 17 luglio 2011 quando una semplice amichevole tra nazionali asiatiche, di cui probabilmente molti avrebbero persino ignorato l’esistenza, finisce in tendenza su YouTube a livello planetario. La partita in questione è Emirati Arabi Uniti-Libano, si è conclusa 7-2 e il motivo di tanta attenzione risiede nel fatto che l’ultimo gol è stato messo a segno dal 21enne Theyab Awana con un rigore di tacco.

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La storia di “Foquinha” Kerlon, campione di sfortuna

Lo chiamavano Foquinha per via del suo più noto colpo ad effetto: si alzava la palla sulla testa e filava via, imprendibile per avversari spesso grossi il doppio di lui, senza mai far toccare il pallone a terra. Ma, appunto, palleggiandolo con la testa. Un numero da circo. Un numero da foquinha, appunto.

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