lunedì, Novembre 4, 2024

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Sadick Adams, polvere di stella

Nel 2007 il ghanese Sadick Adams sembrava avere il mondo ai propri piedi. Stella dei Mondiali Under 17, descritto dai tabloid di settore come il “talento più entusiasmante al mondo”, si era appena trasferito all’Atletico Madrid e si preparava a lasciare il segno anche nel calcio dei grandi. Ma poi qualcosa andò storto, e da quel momento la sua vita non fu più la stessa.

La storia del calcio, da sempre, viene scritta dai grandi campioni. Nomi diventati famosi in tutto il mondo, osannati da milioni di persone, capaci di imprese straordinarie. Talenti naturali, che quasi sembrano nati per esaltare le folle. Nella maggior parte dei casi, fin da giovanissimi, vengono definiti dei “predestinati”. Come se appunto fosse stato il fato, e nessun altro, a tracciare il loro percorso verso la grandezza.

È del tutto sbagliato, però, ritenere che il talento da solo possa bastare per emergere. Sono infatti necessarie anche altre qualità, oltre all’immancabile pizzico di fortuna che in determinati momenti, davanti a delle specifiche sliding doors, permette di superare indenni alcuni ostacoli oppure fare la scelta migliore. Se anche un solo particolare va storto, infatti, un talento può perdersi senza più ritrovarsi. Fin quasi a essere dimenticato.

Quella di Sadick Adams è una di queste storie. E può essere raccontata partendo dall’inizio, da quando il mondo si accorgeva del suo talento cristallino e si preparava a vederlo emergere nel “calcio dei grandi”, così come dalla fine, cioè dall’annuncio di un ritiro che è praticamente avvenuto nell’indifferenza di un mondo di cui avrebbe dovuto essere protagonista assoluto.

Sadick Adams, “il teenager più entusiasmante al mondo”

Meglio andare con ordine: nel novembre del 2007 il prestigioso magazine britannico “World Soccer” pubblica i nomi di quelli che la redazione considera “i 50 teenager più entusiasmanti al mondo”. Una lista comprendente campioni oggi conosciuti universalmente come (tra i tanti) Karim Benzema, Alexandre Pato, Ivan Rakitic, Gareth Bale e Sergio Aguero.

In cima alla lista, però, a spiccare è il nome di Sadick Adams, 17enne attaccante ghanese che è stato appena tesserato dall’Atletico Madrid. Come tanti giganti del calcio costantemente alla ricerca della “stella di domani” – nella stessa estate il Benfica si è aggiudicato Freddy Adu – i colchoneros hanno puntato forte sul talento di uno dei protagonisti dei Mondiali Under 17 andato in scena in estate in Corea del Sud.

Un torneo in cui il Ghana è riuscito sorprendentemente ad arrivare fino in semifinale, eliminando lungo il suo percorso persino il Brasile, e che ha visto Adams mettere in mostra tutto il talento di cui dispone. Non solo ha messo a segno 4 reti, infatti, ma ha fatto vedere qualità tecniche e atletiche tali da dare per scontata una sua affermazione anche nel calcio che conta.

L’Atletico Madrid, un sogno mai cominciato

I presupposti per scrivere una delle storie di calcio che tanto apprezziamo, quella di un ragazzo che conquista il mondo grazie al proprio talento, ci sono tutti. Ma anche se nessuno può ancora saperlo, in quell’estate del 2007, la favola di Sadick Adams si interromperà quasi ancora prima di cominciare.

Il trasferimento in Spagna, infatti, non è regolare. Il giovane talento ghanese non può giocare nell’Atletico Madrid, perché secondo le leggi stabilite dalla FIFA avrebbe dovuto aspettare la maggiore età per accordarsi con un club europeo. Impossibilitato a giocare in prima squadra, si mette comunque in mostra nella seconda squadra, realizzando 9 reti in 22 partite, in attesa che la situazione si risolva.

Così non sarà. Proprio quando sta per compiere 18 anni, infatti, Adams vede il proprio sogno andare in frantumi quando l’organo che regola il calcio mondiale lo squalifica per 4 mesi, di fatto rendendo nullo il suo contratto con i colchoneros. Viene infatti appurato che, proprio mentre il figlio si metteva in luce ai Mondiali di categoria, il padre di Sadick lo aveva di fatto ceduto al club tunisino dell’Étoile du Sahel.

La carriera di Sadick Adams: una discesa senza freni

Il contratto è evidentemente una forzatura sotto tanti aspetti. Lo stipendio è basso, anche se rapportato con la media del calcio tunisino, lontano anni luce da quanto “il talento più entusiasmante al mondo” avrebbe potuto percepire restando in Spagna. Il ragazzo deve inoltre utilizzarlo per mantenere la propria famiglia in Ghana e, come ulteriore beffa pagare la multa di 50.000 dollari inflitta dalla FIFA, clamorosamente superiore alle sue entrate.

Arrivati a questo punto il resto della storia è tristemente prevedibile. E anche se è vero che reagire sul campo era sempre possibile, riconquistando a suon di gol un sogno appena sfiorato e durato il tempo di un’estate, la realtà è che a volte certi treni passano una sola volta nella vita. Costretto a salutare l’Europa, privo degli strumenti necessari per affrontare una delusione tanto grande, Sadick Adams finisce per perdersi.

Il decennio successivo, quello in cui avrebbe dovuto duellare sui più rinomati campi al mondo insieme ai talenti a cui per qualcuno era persino superiore, quello che una volta era considerato il talento più atteso al mondo lo trascorrerà in realtà lontanissime persino dalla periferia del pallone. Dopo l’Étoile du Sahel, con cui l’amore ovviamente non può sbocciare, la parabola è sempre più discendente.

Lampi e rimpianti

Gioca infatti per numerosi club sauditi, esperienze intervallate da ritorni in Ghana e qualche puntata esotica quanto dimenticabile in Oman e Cipro. Ogni tanto il talento emerge ancora, come quando indossando la maglia dell’Asante Kotoko realizza una tripletta nell’infuocata sfida con l’Hearts of Oak che manda in visibilio i tifosi e vale la FA Cup locale del 2017.

Una storia che non si concluderà bene, dato che sarà mandato via insieme a molti compagni dal club, responsabile per i giocatori di un incidente che coinvolge poco dopo il pullman dove viaggia la squadra. Ma in cui comunque Adams, che proprio quell’anno conquista addirittura la Nazionale, segnando contro il Burkina Faso in quella che sarà la sua unica presenza, dimostra di essere ancora in possesso di quelle qualità che avevano spinto molti esperti a paragonarlo nientemeno che al campione brasiliano Adriano.

Non sono nient’altro che lampi, la polvere di una stella che si è spenta quasi subito. Ma che per un’estate fece parlare di sé il mondo intero. L’ultimo capitolo è l’annuncio del ritiro nell’estate del 2023, notizia che certo non arriva inattesa dopo due anni di stop e un’ultima malinconica esperienza nella modesta Bangladesh Premier League.

Un futuro pieno di speranza

Una carriera piena di rimpianti alle spalle, a 33 anni l’ex Wonder Kid del calcio mondiale deve adesso capire cosa farà da grande. Sorprendentemente ottimista, ha recentemente negato di avere rimpianti e potrebbe non aver chiuso del tutto con il calcio: la sua intenzione è infatti quella di aiutare i giovani talenti africani nel loro percorso di crescita.

Voglio restare in questo mondo e aiutare i ragazzi che possono avere bisogno dei miei consigli. Mi piace insegnare quello che so, in un certo modo è come fare l’allenatore. Vedremo cosa porterà il futuro, aspettiamo e lo scopriremo.

Sadick Adams – INTERVISTA YOUTUBE

Chi ha letto la storia di Nii Lamptey, suo predecessore come talento ghanese sfumato nel momento del salto di qualità, e tornato in patria per guidare i giovani, troverà molte analogie con quella di Sadick Adams. A cui non possiamo che augurare di trovare fuori dal campo il successo che probabilmente, con un po’ di fortuna in più, avrebbe meritato anche all’interno del rettangolo di gioco.


SITOGRAFIA:

  • Kenmare, Jack (22/05/2019) – What happened to the most exciting teenager in world football: Sadick Adams (Sport Bible)
  • Link aggiuntivi nel testo
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Simone Cola
Simone Colahttps://www.uomonelpallone.it
Amante del calcio in ogni sua forma e degli uomini che hanno contribuito a scriverne la leggenda

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