Walter Tull, eroe contro il razzismo

Walter Tull

Figlio di un carpentiere proveniente dalle Barbados, la madre morì di cancro quando era ancora piccolo, e poco dopo fu la volta proprio del padre, colto da infarto quando ancora il piccolo Walter non aveva compiuto il decimo anno di età.

Fu così affidato insieme al fratello Edward ad un orfanotrofio, dove crebbe grazie alla generosità dei volontari dell’organizzazione oggi nota come “Action for Children”.

Mentre Edward, adottato da una famiglia di Glasgow, diventava dopo la scuola un rinomato dentista, il primo di colore in tutta Inghilterra, Walter aveva conosciuto il football e ne era rimasto incantato.

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Vivian Woodward, l’ultimo amateur

Vivian Woodward

Che il calcio fosse nel destino di Vivian Woodward lo si poteva capire quando, da ragazzino, si appassionò a quello che cominciava ad essere chiamato “The Beautiful Game”.

Nato nel 1879, a pochi passi da casa sua si trovava il Kennington Oval, dove dal 1872 le migliori squadre inglesi disputavano la finale valida per l’assegnazione della FA Cup

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John Alexander Brodie, l’inventore della rete

Inglese di Liverpool, appassionato di football e grande tifoso dell’Everton, la storia ricorda John Alexander Brodie come uno dei più famosi ingegneri civili inglesi di sempre, costruttore del “Queensway Tunnel” che passando sotto il fiume Mersey collegava Liverpool e Birkenhead, capolavoro d’ingegneria e ai tempi tunnel subacqueo più lungo al mondo.

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Ned Doig, il portiere del “Team of all Talents”

Leggenda vuole che Ned Doig, portiere che fu per un periodo considerevole reputato “il più forte del Regno Unito”, avesse un solo punto debole: straordinariamente atletico tra i pali, dove si era allenato forgiando egli stesso alcuni attrezzi appositi, coraggioso nelle uscite alte e basse, robusto abbastanza da reggere le frequenti cariche cui erano soggetti i keeper del football pionieristico, Ned Doig poteva essere superato soltanto dalla vergogna.

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Il tragico destino di John Thomson, il “Principe dei portieri”

A guardarlo bene, quel ragazzino che lavorava in miniera non aveva certo il fisico di un portiere. Eppure qualcuno lo definiva un fenomeno, una cosa mai vista.

Steve Callaghan, scout per conto del Celtic Glasgow, era giunto in quel piccolo paesino di minatori vicino a Fife esclusivamente per lui.

Lo aveva visto ergersi sopra a tutti in una partita di poco conto quando il Wellesley Juniors aveva affrontato il Denbeath Star.

Quel ragazzino di diciassette anni, che al termine della gara firmò per la squadra più importante di tutta la Scozia, era John Thomson.

In molti pensavano che sarebbe diventato un campione, ma nessuno poteva immaginare che sarebbe divenuto una leggenda del calcio.

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Jimmy Thorpe, il martire dei portieri

Entrato nel Sunderland ad appena 17 anni, nel 1930, Jimmy Thorpe era un promettente portiere che dopo un paio di stagioni si era imposto come titolare in una delle squadre più importanti d’Inghilterra.

Un tempo noto come The team of all talents, capace di vincere ben cinque campionati tra il 1892 e il 1902, il Sunderland era riuscito a imporsi soltanto una volta con l’avvento del XX secolo, ma con Thorpe in squadra le cose avevano ripreso a funzionare, e la squadra era tornata ad ambire una vittoria.

Il futuro era dalla parte di questo giovane e talentuoso portiere, ma purtroppo tutto si interruppe il 5 febbraio del 1936, quando morì nell’ospedale cittadino.

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Adrian Doherty, il quinto Beatle della classe del ’92

Adrian Doherty era l’ala destra del Manchester United giovanile che nel 1992 stupì tutta l’Inghilterra.

Una squadra composta dai fratelli Neville, difensori abili e versatili; dal centrocampista Paul Scholes, un ragazzino rossiccio e asmatico che sarebbe diventato contro ogni pronostico uno dei più forti e completi interpreti recenti del ruolo.

L’ala sinistra era un tale Ryan Wilson, dotato di dribbling fulmineo e velocità pazzesca. Tutti ne parlavano un gran bene, in seguito avrebbe abbandonato il cognome e la nazionalità inglese del padre per prendere quelli della madre.

Sarebbe diventato Ryan Giggs, bandiera eterna dei Red Devils e della Nazionale del Galles, uno dei più forti giocatori di sempre.

E poi c’era David Beckham, che sarebbe diventato una stella non solo sul campo, uno dei giocatori più pagati e conosciuti al mondo. Tutti forti, fortissimi.

Adrian Doherty, la stella della “Class of ’92

Eppure se qualcuno avesse chiesto ad Alex Ferguson, tecnico dello United che si fregava le mani consapevole delle carriere che avrebbero avuto quei ragazzini, chi fosse il più forte della nidiata la risposta sarebbe stata una sola.

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Robert Gardner, il primo portiere della storia

Robert Gardner forse non sapeva, quel 30 novembre del 1872, di stare per scrivere la storia. Sicuramente ignorava che quel gioco che tanto amava, il football, sarebbe diventato un giorno la più grande religione laica al mondo, né poteva immaginare che, forse involontariamente, stava interpretando per la prima volta ad alti livelli un ruolo che avrebbe ispirato poeti e letterati, un ruolo unico.

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Matt Le Tissier, Dio di provincia

Si può essere, tecnicamente, tra i primi dieci calciatori nella storia eppure non aver mai sfondato in Nazionale né giocato ad alto livello?

Si può, è esistito un calciatore che pur essendo stato dotato dalla natura di una classe infinita non ha saputo – o forse non ha voluto – farla fruttare al massimo.

Di lui rimangono i numerosi gol, tutti bellissimi, e giocate che così non se ne sono viste più. Una città intera sarà sempre ai suoi piedi, ricordando le magie di quello che tutti i tifosi locali consideravano un Dio.

Anzi, Le God.

Lui è forse il mio calciatore preferito di sempre, sicuramente un motivo validissimo per giustificare un amore per il calcio nato intravedendo le sue movenze e mai tramontato. Perché il football troverà sempre nuovi eroi, e di conseguenza nuovi anti-eroi, come fu questo calciatore tozzo e sgraziato ma con due piedi magici.

Ma nessuno sarà mai come lui.

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F.A. Cup 1871: l’inizio di un sogno

Ha avuto il via lo scorso 15 agosto, con l’Extra Preliminary Round, l’edizione numero 135 della FA Cup, la Coppa d’Inghilterra, il più antico torneo calcistico al mondo.

L’ultima edizione è stata vinta dall’Arsenal, che ha trionfato grazie a un gol del difensore tedesco Mertesacker: una rete decisiva, come quella segnata nella prima edizione di sempre da Charles Alcock, leader dei Wanderers campioni e ideatore della coppa stessa.

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