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La nascita della rivalità tra Fiorentina e Juventus

Lunga e travagliata era stata la nascita del calcio nell’aristocratica Firenze, che mentre (1898) si svolgeva il primo campionato italiano di calcio si dedicava ancora ad altri sport all’epoca più in voga – come la “Palla al Bracciale” – riservando al foot-ball uno spazio ristretto in un elitario club di anglo-americani che si aprì parzialmente alla nobiltà cittadina nel suo atto costitutivo: l’allora sindaco di Firenze Pietro Torrigiani fu il primo presidente del “Florence Football Club”, primo vero e proprio club calcistico del capoluogo toscano da cui in seguito sarebbero nate varie altre squadre che per anni si sarebbero sfidate in infuocati derby.

Il Florence Foot-Ball Club nel 1909
Il Florence Foot-Ball Club nel 1909

Soltanto alla fine di agosto del 1926 nacque la Fiorentina, unione delle varie piccole realtà calcistiche cittadine confluite in un’unica squadra per volere del regime fascista da poco al potere e che trovò anche il primo presidente della neonata società, Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano. Il livello tecnico del club fu però, nei primissimi anni, assai modesto (la prima partita fu persa contro il Signa) e la massima serie calcistica arrivò soltanto nel 1928 in seguito a una serie di riforme del sistema calcio che andava preparandosi per il primo campionato a girone unico, predecessore dell’attuale Serie A.

A Torino il calcio era arrivato circa un decennio prima che a Firenze, per merito dei marinai inglesi e del pioniere italiano Edoardo Bosio, e anche se la Juventus era sorta appena nel 1897 aveva alle spalle una più solida tradizione pedatoria: non soltanto aveva vinto due Scudetti (1904/1905 e 1925/1926) mentre i fiorentini ancora si sfidavano in improbabili derby cittadini, ma dal 1923 apparteneva alla potente famiglia Agnelli, che tutt’ora la possiede e che da subito si era posta come obbiettivo quello di mettere la Juventus stabilmente tra le squadre dominanti del calcio italiano: come sappiamo è quello che è successo, e la prima “grande Juve”, capace di vincere lo Scudetto per cinque volte di fila, sarebbe nata proprio nei primi anni ’30. Dunque, quando Fiorentina e Juventus si trovarono di fronte per la prima volta, inserite nel Girone B della Divisione Nazionale 1928/1929, era logico attendersi una grandissima disparità di valori, aumentata dal fatto che mentre i bianconeri di Torino erano ormai uno squadrone zeppo di campioni i viola altro non erano che dilettanti, letteralmente “trascinati” in massima serie da un regime che non intendeva lasciare indietro una città storica e importante come Firenze.

Federico "Ricciolo" Munerati
Federico “Ricciolo” Munerati

Per quanto la differenza di valori fosse sulla carta enormemente sbilanciata in favore della Juventus, nessuno si poteva immaginare come si sarebbe conclusa la prima sfida contro i fiorentini, che avvenne a Torino alla seconda giornata: al campo di Corso Marsiglia, domenica 7 ottobre 1928, la Juventus seppellì di reti i malcapitati fiorentini, presentatisi con una formazione zeppa di dilettanti e capaci di resistere in parità appena undici minuti, quelli necessari alla brillante ala spezzina Federico “Ricciolo” Munerati di portare avanti la Juventus. Da lì i bianconeri dilagarono, concludendo il primo tempo in vantaggio per 5 a 0 e non mostrando la minima pietà contro i deboli avversari, rimasti con un uomo in meno al 70° minuto quando il punteggio era addirittura 8 a 0. Neanche questo fermò i gasatissimi juventini, che segnarono altre tre reti fissando il punteggio su un clamoroso 11 a 0: mattatori furono Munerati, l’istriano Vojak e il fiorentino Galluzzi (che l’anno dopo avrebbe vestito il viola diventando uno dei primi idoli dei fiorentini) con una tripletta a testa, arrotondate da una doppietta del carneade Ignazio Testa.

Vojak
Vojak

Insomma, la sportività era andata a farsi benedire per i fiorentini, che quel giorno si dice se la legarono al dito anche per gli ironici titoli dei quotidiani il giorno successivo alla sfida, che dicevano richiamando il toscano “Fiorentina, un…dici nulla?”, mentre probabilmente una squadra come la Juventus ritenne di aver semplicemente fatto il proprio dovere, considerando ancor più irrispettoso rallentare il ritmo come per sottolineare l’incapacità degli avversari. La Fiorentina al termine di quel campionato si sarebbe piazzata ultima, rimandando la propria ascesa tra le squadre più importanti del calcio italiano ancora di qualche anno, mentre la Juventus si qualificò seconda nel girone alle spalle del Bologna, mancando dunque la finale-Scudetto con i cugini del Torino, comunque sconfitti allo spareggio dagli emiliani. Questione di pochi anni, però, e sarebbe stato il bianconero a dominare il calcio tricolore, con la vittoria di ben cinque campionati consecutivi.

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