John William Robinson, detto “Jack” da amici e tifosi, è stato uno dei portieri più importanti nella storia del calcio: nel corso di una carriera lunghissima avrebbe contribuito all’arte della parata rendendo popolare la parata in tuffo, fino ad allora utilizzata raramente e solo da pochi portieri, e sarebbe stato di esempio ai più grandi portieri europei dei primi anni del XX° secolo come, ad esempio, Gyula Grosics.
Sportivo completo, con Steve Bloomer, leggendario centravanti e compagno di squadra al Derby County, Robinson contribuì alla vittoria del campionato di baseball nazionale dell’apposita sezione del club nel 1900.
Traguardi importanti e che forse nessuno sospettava avrebbe mai raggiunto, a maggior ragione dopo un terribile pomeriggio di settembre del 1894, quando Robinson raggiunse il terreno di Newcastle Road per sfidare il fortissimo Sunderland nella prima giornata del campionato 1894/1895.
Nativo proprio di Derby, Robinson era cresciuto nel Derby Midland, compagine che pochi anni dopo sarebbe stata assorbita proprio dal Derby County. La squadra, dopo averlo osservato distinguersi bene in un biennio al Lincoln City, lo aveva richiamato alla base per affidargli il ruolo di portiere titolare.
Fu in queste vesti che con i compagni si presentò al campo del Sunderland il primo settembre del 1894 per affrontare la squadra di casa, definita da tutti ai tempi “the team of all talents” per rendere al meglio l’idea di quanto forti fossero tecnicamente i Black Cats, che sul finire del XIX secolo si dividevano con l’Aston Villa e poche altre squadre i trofei del calcio inglese.
“No Pudding, no Points!”
Al Derby County il talento non mancava, comunque, e non erano in pochi a nutrire fondate speranze riguardo un campionato pieno di successi: guidati dalle parate del giovane Robinson e dai gol di Steve Bloomer, per molti il miglior giocatore ad averne mai indossato la maglia, i Rams erano giunti terzi nel campionato precedente, alle spalle di Aston Villa e – appunto – Sunderland.
Ma che tutto sarebbe andato storto, quel pomeriggio, Robinson già lo intuiva: molto superstizioso, al punto da piantare un chiodo in ogni porta che difendeva per appendervi il proprio orologio, aveva inoltre un motto che lo distingueva e che recitava letteralmente “no pudding, no points”.
Riteneva infatti fondamentale, prima di una gara, mangiare un bel pudding di riso, e quel pomeriggio a causa del ritardo con cui la squadra aveva raggiunto Sunderland non aveva fatto in tempo a procurarsi il prezioso amuleto gastronomico.
Il ritardo non aveva riguardato soltanto la squadra del Derby County: anche l’arbitro designato per l’incontro, Mister Tom Kirkham, non era presente quando la gara era già pronta per cominciare, e fu così che le due società si accordarono su un sostituto dal pittoresco e forse fittizio nome di John Conqueror, il quale diede ufficialmente inizio alla gara.
Fu un dominio del Sunderland, che passò agilmente e in numerose occasioni la difesa ospite allo sbando e nonostante le prodigiose parate di Robinson, l’unico a non arrendersi, concluse la prima frazione di gioco in vantaggio per tre reti a zero.
Nel momento in cui stava per cominciare il secondo tempo, però, ecco che arrivò Mister Kirkham: arbitro rispettato e inflessibile, aveva però un caratterino tutto suo che lo avrebbe portato anche a scontrarsi, in futuro, con il colossale portiere inglese William “Fatty” Foulke in un epico quanto grottesco episodio.
Il gigantesco portiere dello Sheffield United – contrariato da alcune decisioni prese dal direttore di gara – lo avrebbe inseguito nudo e minaccioso fino a costringerlo a rinchiudersi negli spogliatoi.
The game of three halves
Torniamo alla partita di questa storia: il signor Kirkham arriva, e come prima cosa dichiara che senza di lui non si doveva giocare e che anzi, il primo tempo sarà invalidato. La partita tra Sunderland e Derby County dunque ricomincia, i secondi 45 minuti diventano i primi ed è come se non fosse successo niente.
Letteralmente, perché i giocatori di casa ripeterono pari pari la prestazione appena offerta: altre tre reti, ancora una volta primo tempo concluso per 3-0, con buona pace dei telegrafisti che già avevano spedito il risultato ai vari quotidiani.
Il terzo tempo, il secondo ufficiale, non cambierà affatto l’inerzia della gara: con Bloomer solo in avanti a predicare nel deserto e un Robinson demoralizzato dai gol incassati e dal pudding mancato, il Derby non sarà in grado di opporre resistenza, incassando altre 5 reti.
La partita si conclude quindi con un rotondo 8-0, 11-0 considerando il primo tempo annullato. Nonostante sia appena la prima giornata, la gara sarà indicativa di come la stagione si svolgerà.
Il Sunderland, guidato mirabilmente in panchina dal leggendario Tom Watson (che poi sarebbe andato a rendere grande il Liverpool) conquisterà il suo terzo campionato, mentre il Derby scivolerà giù in classifica fino addirittura al penultimo posto.
Una stagione da dimenticare, come quella partita di settembre giocata su tre tempi e senza il consueto pudding per “Jack”.
Leggenda vuole che il buon Robinson – che in seguito sarà portiere anche dell’Inghilterra in 11 occasioni distinguendosi anche nel Southampton “Giant Killer” – da quel giorno prese a informarsi con molta cura sui punti di ristoro presenti nelle città dove si sarebbe recato in trasferta.
BIBLIOGRAFIA:
- Brown, Paul (2013) The Victorian Football Miscellany, p. 147
- Wilson, Jonathan (2013) Il portiere. Vite di numeri 1