sabato, Luglio 27, 2024
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Football Drama: recensione e trama del “manageriale filosofico” di Open Lab

Il panorama dei videogiochi calcistici manageriali, un tempo ricco di numerose alternative ognuna con pregi e difetti, risulta ormai da tempo monopolizzato dalla fortunata serie di Football Manager. Un vero e proprio regno che è impossibile non definire meritato: pur non del tutto privo di difetti, il titolo Sports Interactive regala un’esperienza a 360° difficilmente eguagliabile e senz’altro ricca di numerose sfaccettature.

Se competere con un gigante come Football Manager è quasi impossibile, oggi, meglio tentare altre strade. In fondo il mondo del calcio è ricco di sfumature e aspetti interessanti anche a livello narrativo e filosofico. E questa è stata la scelta di Open Lab, software house che sul proprio sito ufficiale si descrive come “specialista in storytelling” e che nel 2019 si è distinta con Football Drama, titolo che analizzeremo in questo articolo.

Football Drama: la trama

La storia di Football Drama, almeno all’inizio, è sempre la stessa: ci troviamo ad impersonare Rocco Galliano, allenatore italo-francese di mezza età e decisamente old school che è stato appena assunto dall’immaginario Calchester United. Il club è iscritto alla Thiefa League, immaginaria federazione calcistica dove già dal nome è intuibile non manchino personaggi poco raccomandabili, e dovrà essere condotto dal tecnico a una stagione degna di essere ricordata negli anni a venire.

Nonostante il protagonista principale sia ben definito è l’utente a donargli sfumature uniche. Un processo che avviene inizialmente rispondendo ad alcune domande esistenziali e che si conclude soltanto al termine del gioco. Questo arriva al termine della stagione calcistica, periodo in cui Rocco Galliano si troverà ad aver compiuto numerose scelte tattiche e morali.

I risultati conseguiti dai giocatori del Calchester United sono solo parte dell’avventura. Di loro, del resto, non conosceremo mai nome o aspetto, escluso una sorta di “rappresentante” che ricorda molto Socrates, e anche a livello di impostazione tattica le nostre scelte saranno molto limitate così come nella gestione della rosa.

Altrettanto importanti saranno infatti aspetti come la gestione del gruppo, il frequente dilemma tra scelte rischiose e altre più conservative, i complicati rapporti umani con il proprietario del club, sua moglie, la stampa e numerosi faccendieri. E naturalmente la filosofia con cui un tecnico ormai avanti con gli anni vivrà quella che potrebbe essere la sua ultima stagione al sole.

Più un’esperienza filosofica che un manageriale

Proprio l’assenza di profondità quando la parola passa al campo potrebbe rappresentare il limite di questo titolo. Football Drama è infatti più un’esperienza filosofica che un manageriale, una sorta di graphic novel in salsa calcistica che lascia poco controllo a quanto avviene durante la partita.

In occasione delle sfide di campionato abbiamo la possibilità di preparare la squadra in vari modi – una birra tra amici o un ripasso del tiki-taka? – mentre durante la partita “muoviamo il pallone” impartendo comandi che possono essere più sicuri ma standardizzati, oppure più rischiosi ma potenzialmente più efficaci. Ad aggiungere pepe abbiamo diverse carte tra cui scegliere, che se giocate nel contesto e al momento giusto possono decidere l’esito finale.

La sensazione, inoltre, è che l’esito delle sfide conti relativamente poco. Il percorso umano è molto più importante di quello tecnico, ma la notevole sfaccettatura delle personalità presenti nel gioco, soltanto a prima vista superficiali e stereotipate, rende l’esperienza decisamente gustosa. In più, dal punto di vista tecnico, pur in assenza di grafiche di alto livello non si può che parlare di un piccolo capolavoro.

Il concept grafico è infatti eccezionale. Abbiamo un’atmosfera costantemente malinconica, una colonna sonora perfettamente adeguata e dialoghi di ottimo livello. Il risultato finale? Un gioco certamente non per tutti, ma che proprio per certe unicità potrebbe essere apprezzato da una particolare nicchia di appassionati. Un titolo unico, che senz’altro merita di essere provato – considerando anche il prezzo – da chi è alla ricerca di qualcosa di diverso dal “solito” simulatore manageriale.

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Simone Cola
Simone Colahttps://www.uomonelpallone.it
Amante del calcio in ogni sua forma e degli uomini che hanno contribuito a scriverne la leggenda

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