Nato a Dover il 19 luglio 1850, figlio unico di un ricco chirurgo locale che aveva ricoperto in passato anche la carica di primo cittadino, Cuthbert Ottaway è stato il primo capitano dell’Inghilterra che il 30 novembre 1872, sfidando la Scozia, dava vita alla prima partita internazionale nella storia del calcio.
Il suo nome, così come quello del collega avversario Robert Gardner, sarà sempre ricordato per questo dagli appassionati. Entrambi i personaggi però meritano di essere conosciuti al di là di quella storica sfida, un discorso che riguarda soprattutto Ottaway. Atleta polivalente, molto probabilmente il più grande sportivo della sua generazione, avrebbe lasciato il segno sul campo pur nelle poche gare giocate ai tempi in cui il calcio era ancora nella sua fase pionieristica.
Genio del calcio e non solo
Pur eccellendo in moltissimi sport, tra cui racquets, atletica leggera e pallacorda, furono calcio e cricket ad appassionare particolarmente Ottaway subito dopo l’ottenimento della laurea in legge. A Oxford, conquistando il blue in ben cinque differenti discipline sportive – un titolo di eccellenza che l’università riconosce agli atleti particolarmente meritevoli – registrò un record che resiste ancora oggi, a oltre un secolo e mezzo di distanza.
Non particolarmente possente, Cuthbert Ottaway era in possesso di una facilità di corsa naturale che gli permetteva di eccellere come sprinter e che faceva la differenza anche nel football. Il tocco sul pallone era molto fine, inusuale in un’epoca di “furia selvaggia” in cui gli scontri diretti erano all’ordine del giorno, e lo rendeva un attaccante differente dai contemporanei.
In un’epoca in cui il passing game doveva ancora emergere, con la sua grazia ed eleganza nel gioco Ottaway fu il perfetto e splendido rappresentante di quello che il calcio era ai primordi, ovvero un gioco dove solo chi aveva qualità tecniche e fisiche superiori alla media e un notevole coraggio poteva distinguersi.
Eccellente nell’arte del dribbling, ai tempi fondamentale, era tanto abile e coraggioso nel portare l’azione offensiva quanto tenace nel cercare immediatamente di recuperare il pallone se questo veniva perduto. Il risultato era che spesso gli avversari finivano per essere schiacciati dalla sua forza dirompente e da quella dei compagni, ispirati da tanta classe e coraggio e che con entusiasmo raddoppiavano gli sforzi per dargli manforte.
Momenti di gloria
Fu questo il motivo per cui, in vista della prima partita internazionale tra Inghilterra e Scozia fissata nel novembre del 1872, il capitano designato inglese Charles Alcock, il “padre dello sport moderno”, scelse proprio il 22enne Ottaway come suo sostituto.
Impossibilitato a poter prendere parte alla gara a causa del riacutizzarsi di un infortunio patito in una sfida con l’amico e rivale Lord Arthur Kinnaird, il mitico pioniere dei Forest intuì che sarebbe stata proprio la stella di Oxford la soluzione più adeguata per sostituirlo. Idea che si disse fosse comunque supportata anche dai compagni.
E così accadde, in una gara storica che l’Inghilterra dominò attaccando a testa bassa senza però riuscire a sfondare la strenua resistenza degli scozzesi, schierati per la maggior parte a guardia della propria parte in una gara che tatticamente fu caotica ma che ben rappresentava il football dell’epoca.
Capitano della Scozia, e quindi suo primo contemporaneo in senso assoluto come “leader di una Nazionale”, fu il leggendario portiere Robert Gardner, ideatore peraltro della mossa tattica che ingabbiò Ottaway e compagni. La gara, giocata davanti a 4.000 spettatori entusiasti, fu comunque un successo e contribuì alla diffusione del football in tutto il regno.
Il 1872 fu “l’anno di grazia” nella carriera di Ottaway: prese parte a numerosi incontri di First Class cricket e nella stessa disciplina fu parte di una rappresentativa inglese che conquistò le folle in un tour negli Stati Uniti. Nel calcio, oltre alla presenza nella storica prima partita internazionale, raggiunse inoltre la finale di FA Cup con Oxford. A soli 22 anni il suo futuro sembrava più che luminoso.
Cuthbert Ottaway, tre volte finalista in FA Cup
A livello di club, considerando l’esistenza di una sola competizione e di una carriera relativamente breve, Cuthbert Ottaway riuscì comunque a distinguersi come uno dei migliori calciatori della sua epoca. Dopo aver preso parte alla prima edizione della FA Cup indossando le maglie di Marlow e Crystal Palace – un “trasferimento in corsa” comune all’epoca e che riguardò anche il match-winner della finale Morton Peto Betts – guidò la Oxford University a ben due finali consecutive.
Nel primo caso la squadra si arrese soltanto in finale ai campioni degli Wanderers, che secondo una formula challenge mai più ripetuta erano stati qualificati direttamente all’ultimo atto. Insolitamente andata in scena al mattino, la gara vide Ottaway e compagni soccombere alla classe di Arthur Kinnaird ed entrambe le squadre raggiungere subito dopo il Tamigi per assistere alla tradizionale regata Oxford-Cambridge.
Un anno più tardi Oxford riuscì a imporsi superando con un netto 2-0 i Royal Engineers, privati della loro stella Alfred Goodwyn chiamata a servire l’esercito reale in India. Quando questi appresero della tragica morte del compagno, avvenuta proprio a ridosso della finale, giurarono che avrebbero conquistato il trofeo in sua memoria. E quando l’anno successivo raggiunsero di nuovo la finale se la sarebbero dovuta vedere ancora con Ottaway.
Un brusco finale di carriera
Il primo capitano dell’Inghilterra, dopo la vittoria della FA Cup, si era infatti “trasferito” nei neonati Old Etonians. Gli “old boys” di Eton intendevano costruire una squadra destinata a rivaleggiare con gli Wanderers, e oltre a Ottaway potevano contare anche su stelle di prima grandezza come Kinnaird, Bonsor, Paddington, Lubbock e Kenyon-Slaney.
Ottaway fu una spina nel fianco avversario fino al 37′, quando dopo un brusco intervento di Richard Ruck fu costretto a lasciare il campo infortunato. La gara, terminata 1-1, fu ripetuta tre giorni dopo e vide trionfatori i Royal Engineers, che intendevano onorare la memoria del compagno Alfred Goodwyn scomparso tragicamente l’anno precedente, anche per l’assenza del primo capitano dell’Inghilterra.
Il quale, in pratica, concluse qui la sua carriera nel football, non riuscendo più a recuperare pienamente l’antico splendore nonostante numerosi tentativi effettuati prima ancora con gli Old Etonians e poi con il Crystal Palace. Protagonista delle prime quattro stagioni mai andate in scena nella storia del calcio, aveva comunque raggiunto risultati ragguardevoli: 2 presenze da capitano con l’Inghilterra, tra cui la prima storica, 3 finali di FA Cup consecutive, tutte giocate da protagonista e con una vittoria.
Una fine improvvisa e misteriosa
Si dedicò quindi al cricket a tempo pieno, sport nel quale era stato sempre eccellente fin dalla giovane età. Proprio in tournée nel Nord America con la selezione di cricket, nel 1872, aveva conosciuto l’allora tredicenne Marion Stinson, l’amore di sempre che sposò nel 1877, quando l’amata era diventata una donna e la carriera calcistica era ormai alle spalle, nonostante alcuni infruttuosi tentativi di ripartire con le maglie di Crystal Palace e Marlow.
Agli sgoccioli era purtroppo anche la sua giovane vita, che terminò bruscamente il 2 aprile del 1878. Dopo aver partecipato a danze sfrenate durante una serata di ballo, il mitico “primo capitano” ebbe un malore che lo portò alla morte ad appena 28 anni. Le cause di questa precoce dipartita resteranno per sempre misteriose. Forse una tubercolosi sottovalutata dal campione e dal suo stesso medico, forse una forma di diabete già presente nella sua linea familiare.
Lasciò così l’amata Marion e una figlia, Lillian, che nacque dopo che il papà era scomparso e che crebbe in Canada, molto probabilmente ignara dell’importanza che il genitore aveva avuto nella storia del football, allora ancora passatempo per pochi ma che nel giro di pochi anni sarebbe diventato lo sport più amato al mondo.
Marion in seguitò si risposò con un altro uomo di legge e divenne una nota attivista nel campo della salute, creando due sanatori per i malati di tubercolosi e raccogliendo fondi per la prevenzione di questa terribile malattia, che oltre all’amato primo marito si era portata via anche il padre.
Eroe dimenticato
In un’epoca in cui il calcio era affare per pochi non sorprende avere poche testimonianze su che tipo di calciatore sia stato il primo capitano dell’Inghilterra. Di certo era figlio della propria epoca, abbastanza snob da sentirsi moralmente superiore a molti compagni di squadra plebei che per questo, come ricordò Charles Clegg, non gli rivolgevano volentieri la parola. Una cortesia ricambiata. In campo poi era definito particolarmente elegante e aggraziato nella corsa, pur se il calcio degli albori era maggiormente contraddistinto dalla furia delle battaglie.
Nonostante l’enorme talento sportivo All Round, degno dei ben più noti Max Woosnam e C.B. Fry, Cuthbert Ottaway fu a lungo dimenticato dal mondo del football, riposando per oltre un secolo in una tomba rovinata e dimenticata. Soltanto nel 2013 la Football Association ha reso finalmente giustizia al suo primo capitano, restaurando la sua lapide.
Il suo nome rimane oggi sconosciuto ai più, una vera ingiustizia per quello che fu uno dei più grandi sportivi della sua epoca e il primo leggendario capitano dell’Inghilterra, il Paese che inventò il gioco più amato al mondo.
Cuthbert John Ottaway
- Nato a: Dover (Inghilterra) il 19 luglio 1850
- Morto a: Londra (Inghilterra) il 2 aprile 1878
- Ruolo: attaccante
- Squadre di club: Oxford University, Old Etonians, Crystal Palace, Marlow
- Trofei conquistati: FA Cup 1873/1874
SITOGRAFIA:
- Winter, Henry (13/08/2013) England’s first football captain Cuthbert Ottaway honoured by officials after grave is restored, The Telegraph
- Potts Harmer, Alfie (17/09/2015) Britain’s Greatest Sportsmen – Part 3: Cuthbert Ottaway, A Half Time Report
BIBLIOGRAFIA:
- Cola, Simone (2016) Pionieri del Football – Storie di calcio vittoriano 1863-1889 [ACQUISTA SU AMAZON]
- Southwick, Michael (2022) England’s First Football Captain: A Biography of Cuthbert Ottaway, 1850-1878 [ACQUISTA SU AMAZON]