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Cuthbert Ottaway, il primo capitano dei maestri

Elegante, intelligente e carismatico, Cuthbert Ottaway fu il primo capitano della nazionale inglese, protagonista della storica sfida contro la Scozia del 1872. Poliedrico talento di Oxford, campione in più sport e simbolo del gentleman footballer vittoriano, guidò la sua epoca con classe e coraggio, lasciando un’eredità sportiva enorme nonostante una vita spezzata troppo presto.

Un gentiluomo nato per lo sport

Nato a Dover il 19 luglio 1850, figlio unico di James Cuthbert Ottaway – chirurgo stimato e già sindaco della città – Cuthbert John Ottaway apparteneva a quella borghesia vittoriana che vedeva nello sport un tratto distintivo dell’educazione e del carattere. Cresciuto in un ambiente privilegiato, entrò a Eton College come King’s Scholar e, in seguito, al Brasenose College dell’Università di Oxford, dove studiò legge e si formò come uno dei più brillanti sportivi della sua generazione.

A Oxford fece qualcosa di irripetibile: ottenne il celebre Blue (riconoscimento di eccellenza) in cinque discipline diverse – calcio, cricket, atletica leggera, racquets, una sorta di precursore dello squash, e royal tennis, sport quest’ultimo molto popolare all’epoca anche in Italia dov’era conosciuto come pallacorda. Nessuno si era distinto a questo livello prima di lui e nessuno, ai giorni nostri, è più riuscito a farlo.

In un’epoca in cui il concetto di atleta professionista non esisteva, Ottaway incarnava l’ideale dell’all-round sportsman, il gentiluomo capace di eccellere in tutto ciò che richiedesse velocità, eleganza e sangue freddo. Non era particolarmente robusto, ma possedeva una corsa naturale, armoniosa, e un controllo di palla elegante, raro in un tempo dominato dalla forza bruta. Nel calcio dei pionieri – gioco fatto di dribbling, corse solitarie e contrasti senza sconti – Ottaway rappresentava una sorta di eccezione estetica: intelligente, tecnico, capace di ispirare i compagni.

Il genio del calcio e non solo

Anche se come detto si era distinto in numerose discipline, anche molto differenti tra loro a indicazione della sua completezza, furono cricket e football ad accendere in lui una vera e propria passione. Nel primo giocò numerosi incontri di first-class, partecipò a frequenti sfide Gentlemen VS Players e prese parte, nel 1872, a una tournée in Nord America in cui ebbe anche l’occasione di conoscere Marion Stinson, all’epoca 13enne e che pochi anni dopo sarebbe diventata sua moglie.

Nel football divenne rapidamente uno dei giocatori più stimati del Regno Unito. L’Inghilterra degli anni ’70 del XIX secolo era il laboratorio del calcio moderno: poche regole, molto entusiasmo, club universitari e squadre formate da ex studenti delle public schools. Ottaway, avanti rispetto al suo tempo, univa dribbling e intelligenza di gioco, coraggio e tecnica. Quando perdeva il pallone, non esitava a rincorrere l’avversario per recuperarlo. Era elegante ma non distaccato, determinato ma mai sopra le righe: un capitano nato.

Il primo capitano della Nazionale inglese

Nel 1872, Charles William Alcock – segretario della Football Association e pioniere del calcio moderno – stava organizzando la prima vera partita internazionale della storia: Inghilterra contro Scozia, 30 novembre, campo di Hamilton Crescent a Partick, Glasgow. Alcock, che avrebbe dovuto essere capitano, si infortunò in una gara con il suo amico-rivale Lord Arthur Kinnaird.

La scelta del sostituto ricadde su un giovane di appena 22 anni: Cuthbert Ottaway appunto. A lui sarebbe spettato l’onore di ricoprire il ruolo di primo capitano della nazionale inglese e di guidare i maestri del football nella loro prima esibizione riconosciuta. E chi altri se non uno dei calciatori più rinomati nei primi anni del calcio? Nato per essere un leader, un puro prodigio dello sport.

Anni dopo, in un’intervista al The Field, Charles Alcock – soprannominato a buona ragione il padre dello sport moderno – raccontò che non aveva mai avuto dubbi su chi avrebbe dovuto sostituirlo. Assegnare la fascia di capitano a Ottaway era stata “una scelta naturale”, che del resto era stata accettata di buon grado da tutti gli altri giocatori convocati.

Il resoconto di Inghilterra-Scozia 4-2 del 1873, il più antico resoconto di una partita calcistica al mondo di proprietà della famiglia di Alexander Morten

Davanti a 4.000 spettatori, su un campo fangoso e con regole ancora imperfette, Inghilterra e Scozia pareggiarono 0-0. Fu una partita caotica, giocata quasi tutta nella metà campo scozzese dove Ottaway brillò particolarmente anche senza lasciare il segno, ma rimase impressa per ciò che rappresentava: la nascita di una tradizione. Ottaway fu di nuovo capitano anche nel secondo match ufficiale, disputato a Londra l’8 marzo 1873 e vinto 4-2.

Cuthbert Ottaway e la FA Cup: tre finali, un titolo, un’era

A livello di club, Ottaway partecipò alle prime edizioni della FA Cup, l’unica competizione calcistica esistente. Vestì le maglie di Marlow, Crystal Palace (antenato dell’attuale club), Oxford University e Old Etonians, in un periodo in cui era ancora possibile cambiare squadra durante la stessa stagione.

Con Oxford University raggiunse la finale nel 1873. Di fronte c’erano i Wanderers, squadra del leggendario Arthur Kinnaird. I Wanderers, in virtù della vittoria dell’anno precedente, erano stati qualificati direttamente alla finale secondo l’insolita formula “challenge”. La partita si giocò al mattino: Oxford resistette, ma alla fine si arrese. Subito dopo, giocatori e spettatori si spostarono lungo il Tamigi per assistere alla regata Oxford-Cambridge. Era un calcio ancora giovane, quasi inconsapevole della propria storia.

Nel 1874 arrivò la rivincita: la Oxford University superò con un netto 4-0 l’Upton Park, quindi 2-0 il Barnes, pareggiò 1-1 con i fino ad allora imbattuti Wanderers, imponendosi 1-0 nel replay, e dopo avere avuto la meglio sempre per 1-0 dei Clapham Rovers in semifinale ebbe la meglio all’ultimo atto dei Royal Engineers per 2-0.

La formazione della Oxford University vincitrice della FA Cup 1873/1874: Ottaway è il primo seduto da sinistra.

L’anno seguente, Ottaway era passato ai neonati Old Etonians, nati per contendere il primato a Wanderers e Oxford, e in finale trovò ancora i Royal Engineers. Fu tra i migliori fino al 37’, quando un intervento durissimo di Richard Ruck – futuro sergente maggiore dell’esercito e pioniere dell’aeronautica – lo mise fuori causa. La gara finì 1-1.

Nel replay, tre giorni più tardi, senza Ottaway in campo, i Royal Engineers vinsero la coppa dedicandola ad Alfred Goodwyn, pilastro della difesa morto alla vigilia della finale precedente mentre serviva la patria come militare in India. Un’altra straordinaria storia del calcio dei pionieri.

Un addio precoce ai campi

Tre finali consecutive, un titolo, un ruolo da protagonista in ciascuna di esse: sarebbe rimasta questa l’eredità calcistica del primo capitano dell’Inghilterra. L’infortunio rimediato nella finale del 1875 si rivelò infatti più grave del previsto: Ottaway tentò di tornare in campo, prima con gli Old Etonians, poi ancora con Crystal Palace e con il Marlow, ma non recuperò mai più la brillantezza degli anni universitari.

Era stato protagonista delle prime quattro stagioni di FA Cup della storia, aveva guidato l’Inghilterra nelle sue prime due partite internazionali, ma a soli 25 anni la sua carriera agonistica era già quasi alle spalle. Si dedicò allora con maggiore impegno agli studi e alla professione. Nel 1873 fu ammesso all’Inner Temple di Londra, una delle quattro Inns of Court, e divenne a tutti gli effetti un barrister, un avvocato dell’aristocrazia giuridica britannica.

Amore e tragedia

Nel 1872, durante la tournée di cricket in Nord America con una selezione di “Gentlemen of England”, aveva conosciuto Marion Stinson, figlia di un importante uomo d’affari canadese. Si sposarono nell’agosto 1877. Erano giovani, ricchi di futuro, e in attesa di una figlia. Ma il destino interruppe tutto in modo improvviso.

Il 2 aprile 1878, dopo aver partecipato a una serata di ballo, Ottaway fu colpito improvvisamente da un violento malore e morì nel giro di poche ore, a 28 anni ancora da compiere. Le cause esatte non furono mai chiarite: si parlò di tubercolosi, che a oggi resta la versione più probabile e diffusa, di diabete ereditario, di complicazioni respiratorie troppo a lungo trascurate o sottovalutate.

Marion era incinta di sua figlia, Lillian, che nacque qualche mese più tardi e non poté mai conoscere suo padre. Si trasferì in Canada, forse anche per voltare pagina, divenne un’attivista nella lotta contro la tubercolosi e fondò due sanatori. Forse, per tutta la vita, non smise mai di portare con sé l’ombra di quel primo amore scomparso troppo presto.

Un eroe dimenticato

Il nome di Cuthbert Ottaway svanì lentamente dalla memoria collettiva. Il calcio cambiò, divenne professione, nacquero nuove star. Il primo capitano dell’Inghilterra venne sepolto nel Paddington Old Cemetery a Londra. La lapide, col passare degli anni, si sgretolò. Per oltre un secolo nessuno più se ne occupò.

Soltanto nel 2013, grazie a una campagna della Football Association e ad alcuni storici locali, la sua tomba è stata restaurata e il suo nome riportato alla luce. Un gesto doveroso verso l’uomo che, per primo, aveva indossato la fascia dei Leoni di Sua Maestà agli albori del football.

Un calcio che non esiste più

In un tempo in cui il football era affare per pochi, praticato da aristocratici, studenti e ufficiali dell’esercito, Ottaway rappresentò un modello: talento, eleganza, senso del dovere. Charles Clegg, futuro presidente dell’FA, ricordò che in campo era ammirato, ma fuori non sempre amato: «troppo aristocratico per molti compagni». Era figlio del suo tempo, di una società che stava decidendo se il calcio dovesse essere passatempo da gentiluomini o sport per le masse.

La storia ha scelto per lui l’oblio. Ma chi sfoglia le cronache di quegli anni troverà sempre il suo nome là, in cima alla lista, laddove il calcio è iniziato per la prima volta a essere il gioco che tutti conosciamo e amiamo. Primo capitano dell’Inghilterra, primo capitano – insieme al collega scozzese Robert Gardner – in assoluto. Non servono forse altre parole per capire chi fu Cuthbert John Ottaway e cosa rappresentò.


Cuthbert John Ottaway

  • Nazionalità: Inghilterra
  • Nato a: Dover (Inghilterra) il 19 luglio 1850
  • Morto a: Londra (Inghilterra) il 2 aprile 1878
  • Ruolo: attaccante
  • Squadre di club: Oxford University (ING), Old Etonians (ING), Crystal Palace (ING), Marlow (ING)
  • Trofei conquistati: FA Cup 1873/1874

SITOGRAFIA:

  • Southwick, M. (13/01/2012) Remembering Cuthbert Ottaway, London Historians’ Blog
  • Paterson, M. (14/08/2013) Cuthbert’s Big Day, London Historians’ Blog
  • Winter, H. (13/08/2013) England’s first football captain Cuthbert Ottaway honoured by officials after grave is restored, The Telegraph
  • Potts Harmer, A. (17/09/2015) Britain’s Greatest Sportsmen – Part 3: Cuthbert Ottaway, A Half Time Report

BIBLIOGRAFIA:

  • Cola, Simone (2016) Pionieri del Football – Storie di calcio vittoriano 1863-1889 [ACQUISTA SU AMAZON]
  • Southwick, Michael (2022) England’s First Football Captain: A Biography of Cuthbert Ottaway, 1850-1878 [ACQUISTA SU AMAZON]
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Simone Cola
Simone Colahttps://www.uomonelpallone.it
Amante del calcio in ogni sua forma e degli uomini che hanno contribuito a scriverne la leggenda

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