Il mercato è finito, i giochi sono fatti, adesso si possono fare i conti ad una Serie A che nonostante i 600 milioni spesi non si presenta secondo me così rinforzata rispetto alle scorse stagioni: eppure questo campionato potrà rivelarsi molto interessante. Due giornate sono archiviate, con la Juventus clamorosamente ferma a zero ma che per me rimane ancora la favorita per lo Scudetto: la Vecchia Signora infatti esce scombussolata ma non indebolita da un mercato che ha visto partire “totem” come Pirlo, Tevez e Vidal ma che ha visto arrivi di sostanza e qualità che Allegri dovrà solo riuscire ad assemblare al meglio, anche se gli acquisti di Cuadrado e Hernanes sembrano indicare una certa confusione su quale sia il modulo più adatto per i campioni in carica. Come si è visto, però, ci vorrà del tempo, ed ecco che se la Juventus uscirà alla distanza la sua avversaria più credibile è già partita forte: è la Roma di Rudi Garcia, che ha saputo orchestrare un mercato per me convincente dove l’unica incognita può essere il mancato arrivo di un terzino destro di spessore.
Maicon però può ancora tornare se stesso, e soprattutto Florenzi abbina bene quantità e qualità e in fascia trova quello spazio che altrove non troverebbe: già, perché se si guardano centrocampo e attacco si scopre che a disposizione di Rudi Garcia ci sono due reparti stellari, con persino problemi di abbondanza nonostante l’infortunio di Strootman. In attacco Džeko è quel giocatore di sostanza che serviva per permettere di ammainare Totti, che però resterà sempre un’arma utilissima nell’arsenale giallo-rosso, dove oltre a Salah va segnalato anche uno Iago Falqué finalmente emerso e che poco ha da invidiare al più strombazzato Dybala.
(Articolo apparso originariamente sul mio progetto radio “Tre uomini e un pallone”)
Se Juventus e Roma sono le squadre che vengono naturalmente indicate come favorite, è dietro di loro che diventa difficile individuare una concorrente credibile: io mi sbilancio e dico Inter, reduce da un mercato stellare che ha portato a Mancini i pezzi necessari per allestire lo scacchiere richiesto. Il fatto di non partecipare alle coppe, inoltre, darà energia ai nerazzurri, che sono chiamati alla prova del nove dopo diverse stagioni tribolate. Al Mancio dimostrare che quelle di Stramaccioni e Mazzarri erano davvero scuse e fare bene, ma il potenziale c’è tutto, con una difesa completamente rinnovata e un centrocampo che promette benissimo e che ha perso due giocatori (Hernanes e Kovačić) che comunque avevano sempre convinto poco guadagnando però combattività con Kondogbia e Melo; sulla trequarti Perišić e Jovetić sono due signori giocatori e in Serie A possono fare la differenza, ma tutto passerà dalle indiscutibili doti di goleador di Icardi, che non dovrà fallire la stagione più importante. La ritrovata forza dell’Inter si nota nella capacità di vincere nonostante prove opache, qualità che si può riscontrare anche nei “cugini” del Milan, rinnovati in tutto e per tutto a partire dalla guida tecnica: Mihajlović è una garanzia se non altro di carattere, quel che serve a una squadra apparsa nelle ultime stagioni fragile mentalmente e che dopo aver fatto a meno di un centravanti vero per tutta la scorsa stagione (complici i fallimenti di Torres e Destro) adesso se ne ritrova addirittura due super-pagati. Carlos Bacca e Luiz Adriano sono due signori giocatori, rimane da vedere come riusciranno a convivere in un attacco che è comunque fortissimo anche nelle alternative (Menèz, l’ingombrante e forse inutile Balotelli, Cerci) al contrario di difesa e centrocampo dove non mancano le incognite tra giocatori in cerca di affermazione (Bertolacci, Poli, De Sciglio, Romagnoli) e altri da tempo involuti come Abate, Montolivo e Mexes. Inter favorita per il terzo posto dunque, con il Milan distaccato ma comunque in lotta per la Champions, segnale evidente di come dietro il terzetto Juventus-Roma-Inter ci siano tante incognite: non convince moltissimo il Napoli di Sarri, che pure ha una rosa da centrocampo in su di primissimo livello (ma Higuaìn ha voglia?) ma che deve ritrovare Hamsik e trovare certezze nella coppia centrale. Bello l’acquisto di Valdifiori e interessante quello di Hysaj, ma oggettivamente Soriano in mezzo avrebbe aggiunto un po’ di convinzione a una squadra che metterà a dura prova la pazienza di un pubblico invero poco paziente. La Fiorentina – in piccolo – vive la stessa situazione con la tifoseria, ma la squadra tutto sommato c’è, ammesso che si punti all’Europa League e non alla Champions: difficilmente Kalinic farà peggio di Gomez, Rossi recuperato potrà fare la differenza e Błaszczykowski è vero che viene da un brutto infortunio, ma due anni fa era una delle migliori ali d’Europa, senz’altro più in palla di uno Joaquìn pianto oltre misura da un pubblico un po’ troppo umorale. L’incognita è in porta, la certezza in un centrocampo che con i due spagnoli Borja Valero e Mario Suarez potrà fare benissimo, mentre scommetto sul recupero di Astori e sull’esplosione di Rebić e soprattutto di Babacar e Bernardeschi. Dalla Lazio mi aspettavo di più, ma già non aver ceduto nessuno è una bella cosa, anche se gli schiaffoni rimediati nel preliminare Champions dal Leverkusen hanno fatto capire che sarà difficile ripetere il terzo posto della passata stagione: molto passerà dai piedi di Felipe Anderson e Candreva, mentre mi intrigano gli acquisti di Milinković-Savić e – soprattutto – Kishna.
Da metà classifica ma con ambizioni europee il Torino, forse il club che meglio ha operato sul mercato: era impossibile trattenere Darmian, ma Bruno Peres può non farlo rimpiangere e Zappacosta è un prospetto interessantissimo. Il fiore all’occhiello è Baselli, incredibilmente ignorato dalle big nostrane e giocatore completissimo e dallo “spirito Toro”, al pari di un Belotti che attendeva soltanto l’occasione di essere titolare per dimostrare il proprio valore anche in A. La difesa inoltre, trattenuti Glik e Maksimovic, è di qualità come la guida tecnica, quel Giampiero Ventura che resterà sempre uno dei nostri tecnici più sottovalutati. Discrete anche le genovesi, a cui non mancano incognite ma anche punti di forza: meglio forse la Sampdoria a livello qualitativo, ma la differenza per il Genoa potrà farla come sempre Gasperini, signor allenatore a differenza di uno Zenga che per me è capace ma che dovrà per forza dimostrarlo con una squadra forte ma tutta da verificare nel suo insieme: il mancato passaggio di Soriano al Napoli potrebbe giocare a suo favore. Piace poi discretamente il Palermo, che ha sofferto cessioni importanti seppur inevitabili (Dybala, Belotti, Barreto) ma alle quali ha risposto con giocatori interessanti come Hiljemark e Brugman, l’arrivo di un bel portiere come Colombi e soprattutto di una punta affidabile come Gilardino, in cerca di rivincite e – perché no? – di un posto per i prossimi Europei vista la concorrenza non eccezionale. Il Sassuolo potrebbe essere la vera sorpresa della stagione: dopo una salvezza stentata ed una agevole è giunto il momento per Squinzi e Di Francesco di alzare il tiro e puntare alla parte sinistra del tabellone, quella con vista sull’Europa. Dipenderà molto dall’affermazione di Berardi e dei nuovi arrivi Duncan e Defrel, due che se ben lanciati possono fare davvero bene. In questa lotta, in questo limbo tra una salvezza tranquilla e il sogno continentale, ci possono finire anche Udinese e Verona: i friulani hanno capito che una squadra con tanti giovani ha bisogno di esperienza in panchina, ed ecco Colantuono a guidare la squadra, con il totem Di Natale ancora al centro del progetto ma con un mercato interessante. Allan è stata l’unica cessione di rilievo, ma è arrivato un esterno interessante come Alì Adnan e soprattutto un bomber potenzialmente eccezionale come Duvàn Zapata, che andrà solo rifornito di palloni. Anche il Verona non si presenta affatto male, pur riproponendo in piccolo i problemi del Milan su due numeri 9 da dover far convivere: i Bacca & Luiz Adriano degli scaligeri sono Toni & Pazzini, che già a Firenze non ingranarono benissimo come coppia. Molto interessanti – seppur da verificare in A – il giovane difensore svedese Helander e il regista Viviani, scuola Roma, mentre a Romulo potrà fare senz’altro bene tornare dove è esploso.
La partenza a razzo del Chievo non illuda: la rosa quella è e quella rimane, anche se non mancano i fiori all’occhiello come Paloschi – per me molto sottovalutato – e il dinamico Hetemaj. Il mercato ha portato ottimi colpi come Pinzi, Pepe e Mpoku, e i clivensi si presentano dunque al via di questa A con una squadra abbastanza esperta e navigata per centrare l’ennesima salvezza. Più agguerrito il Bologna, che da neo-promosso vuole subito tornare a far parlare di se: la difesa è una garanzia nel settore portiere/difensori centrali, il centrocampo è bello dinamico e giovane, l’attacco presenta ex-azzurri motivati come Destro e Giaccherini e una punta, Mounier, molto sottovalutata. La squadra è da salvezza tranquilla, ma andrà valutato lo spessore degli esterni difensivi e di alcuni ricambi, oltre alle aspettative di una piazza che forse non si accontenterà di salvarsi dopo tanti anni difficili. Nella zona pericolosa ovviamente le altre due neo-promosse: Carpi e Frosinone presentano una rosa forse deficitaria per la A, ma i primi hanno un tecnico che già la scorsa stagione ha fatto miracoli. La provincia, inoltre, potrebbe sortire effetti miracolosi sul recupero come bomber di Marco Borriello, quando in giornata centravanti vero e di spessore, e sull’affermazione di ex-enfant prodige come Wallace e Gabriel Silva (coppia di esterni interessantissima) così come di Cofie. Con il Frosinone che invece ha operato poco sul mercato e che sembra davvero troppo poco attrezzato per la massima serie potrebbero andare giù Atalanta e Empoli, che sul mercato hanno convinto poco, smontando la propria spina dorsale e rimpiazzandola con delle incognite che alla prova dei fatti potrebbero rivelarsi inadeguate.
Buona Serie A a tutti!
Simone Cola – L’uomo nel Pallone
1 – Juventus
2 – Roma
3 – Inter
4 – Milan
5 – Napoli
6 – Fiorentina
7 – Lazio
8 – Torino
9 – Genoa
10 – Sampdoria
11 – Palermo
12 – Sassuolo
13 – Udinese
14 – Verona
15 – Chievo Verona
16 – Bologna
17 – Carpi
18 – Atalanta
19 – Empoli
20 – Frosinone