Nella vita avrebbe potuto essere un poeta, uno scrittore. Il suo animo sensibile lo portò in effetti a prendere foglio e penna in mano, ma questo giunto ai trent’anni, quando improvvisamente concluse una carriera, quella del portiere di calcio, che lo aveva portato alle più alte vette e che gli ha regalato memoria eterna.
Il suo nome era Américo Tesoriere, ed è stato il più grande portiere di sempre in Argentina.
Primo di otto figli di una famiglia dalla chiara origine italiana, “Boquense por nacimento y por querencia” (tifoso del Boca per nascita e affezione, come ebbe a dire) negli Xeneizes giocò per l’intera carriera, mostrandosi da subito un portiere insuperabile.
Un arquero que es una maravilla
Fu il primo giocatore a cui El Grafico dedicò una copertina e il primo sudamericano per cui i tifosi coniarono un coro personale, che recitava “Tenemos un arquero que es una maravilla, ataja los penales sentado en una silla”: tanta era infatti la sua classe che si diceva potesse parare un rigore “restando seduto su una sedia”.
Mentre con il Boca vinse trofei a ripetizione, fu in Nazionale che si ricoprì di vera gloria. Accadde in due edizioni della Copa Amèrica: nel 1921 non subì neanche una rete in tre gare, nel 1925 – poco prima di ritirarsi – fu ancora protagonista indiscusso.
Ma la gloria vera, quella eterna, era arrivata nel 1924: l’Argentina si classificò seconda, ma lui riuscì con incredibile destrezza a mantenere la propria porta inviolata in tutte e tre le gare, compresa l’ultima giocata contro i padroni di casa dell’Uruguay. La Celeste poteva contare su campioni straordinari come Cea, Petrone, Romano, e aveva conquistato da poco l’oro alle Olimpiadi di Parigi,
Tuttavia non passò neanche un pallone, e anche se la prestazione non valse la vittoria per l’Argentina – decisivo era stato uno scialbo 0-0 contro il Paraguay – gli uruguaiani rimasero talmente colpiti dal fenomenale portiere avversario da tributargli, al termine della gara, un lungo applauso, seguito dal gesto dei calciatori vincitori del torneo, che vollero portare Tesoriere in trionfo con loro.
Un gesto che la dice lunga sulla grandezza del miglior portiere di sempre, per moltissimi intenditori, del calcio sudamericano.