Nel luglio del 1930 vengono giocati in Uruguay i primi Mondiali di calcio, un evento che senza alcun dubbio lascia un segno indelebile nella storia del calcio. Mai prima di allora si era svolto un torneo che vedesse le migliori scuole calcistiche del mondo sfidarsi per stabilire quale fosse la migliore, mai prima di allora si erano avuti, in uno spazio tanto ristretto, tanti straordinari campioni.
A dire il vero numerose e prestigiose furono le defezioni che il torneo concepito da Jules Rimet subì: forti della loro autoproclamata superiorità naturale, i britannici rifiutarono in blocco di attraversare l’Oceano per dimostrare ciò che per loro era ovvio, e per motivi diversi – prettamente di natura economica, dato che ai tempi il calcio per molti era “soltanto un gioco” – mancarono all’appello anche numerose rappresentative europee.
A tenere alto l’onore del Vecchio Continente giunsero infine soltanto Francia, Romania, Belgio e Jugoslavia: soltanto quest’ultima avrebbe davvero dimostrato di non essere lì per caso, arrivando anzi ad un passo dalla finale e perdendola per un arbitraggio quantomeno discutibile.