mercoledì, Gennaio 22, 2025

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Pépe Soares e il “quarto d’ora da Belenenses”

Breve storia della breve vita di Pépe Soares, straordinario talento del calcio portoghese. Aveva il mondo ai propri piedi, ma un tragico incidente si rivelò fatale portandolo via da questa terra a soli 23 anni. Il suo ricordo è comunque rimasto indelebile.

Nel calcio italiano ci si riferisce con “quarto d’ora granata” ai famosi 15 minuti in cui il Grande Torino dominava gli avversari, distruggendoli nel punteggio e ancora di più psicologicamente. Un’espressione simile esiste anche nel calcio portoghese: si chiama “quarto d’ora da Belenenses”, e seppur utilizzato per sottolineare il “momento di fuoco” di una qualsiasi squadra si riferisce a questo piccolo club per un fatto storico ben preciso.

Parliamo del 28 febbraio 1926 e di una partita, Belenenses-Benfica, che al 75′ sembra già scritta con gli ospiti in vantaggio 1-4. È in quel momento però che entra in campo il 18enne José Manuel Soares Louro, detto “Pépe” Soares: è all’esordio, nessuno lo ha mai visto giocare, ma 15 minuti dopo tutti lo conosceranno.

Il quarto d’ora da Belenenses

Segna infatti una tripletta, quindi si prende la responsabilità di tirare un calcio di rigore decisivo mentre ai compagni più esperti tremano le gambe. Lo realizza, O Belém vince 5-4: è nato il “quarto d’ora da Belenenses”, è nata una stella. Un campione che oggi per qualcuno avrebbe potuto essere addirittura più forte di futuri idoli come Figo, Eusébio e Cristiano Ronaldo.

Pepé Soares farà il suo esordio con il Portogallo pochi mesi più tardi, a soli 19 anni. Dominerà la Francia, a cui rifila una doppietta, e si guadagna il premio di migliore in campo. Sarà il primo acuto di un’esperienza segnata da altre 13 presenze in cui arriveranno 5 reti.

Pépe Soares partecipò anche alla sfortunata spedizione olimpica di Amsterdam 1928, permettendo alla sua selezione di superare le qualificazioni contro il Cile con una doppietta. Purtroppo, però, dopo aver superato la forte Jugoslavia i portoghesi sarebbero crollati ai quarti di finale contro il modesto Egitto.

Una morte tragica

Dotato di classe, rapidità e coraggio, Pépe Soares fu capace di andare in rete ben 36 volte in appena 14 gare nell’ultimo campionato di Lisbona che il destino gli concesse di giocare.

Questo straordinario talento morì infatti il 24 ottobre del 1931 ad appena 23 anni. Si accasciò davanti al tornio dove lavorava – essendo il calcio ancora dilettantistico in Portogallo – a causa di fitti dolori addominali e non riprese mai più conoscenza, spirando il giorno successivo.

La causa? Avvelenamento. La madre di Pépe, non sapendo leggere, aveva confuso la soda caustica per il sale, aggiungendola nella preparazione del chorizo che il giovane campione si era portato a lavoro per la pausa pranzo. Una morte assurda, un destino beffardo che privò il Portogallo di uno dei suoi più grandi campioni, consegnandolo però alla leggenda.

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Simone Cola
Simone Colahttps://www.uomonelpallone.it
Amante del calcio in ogni sua forma e degli uomini che hanno contribuito a scriverne la leggenda

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