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Panyee FC: segnare correndo sull’acqua

Del calcio ti innamori un po’ così: sei un bambino, vedi i grandi campioni in TV, ti esalti per le loro movenze e sogni di ripeterle, magari insieme ai tuoi migliori amici. Quelli con cui poi cominci a giocare, sognando palcoscenici invisibili intorno a te, fingendo di essere una di quelle stelle che neanche sospettano della tua esistenza.

La Coppa del Mondo del 1986, evento entrato di diritto nella storia del calcio, ebbe questo effetto su milioni di bambini in tutto il pianeta, rapiti soprattutto dalla genialità e la classe di un Diego Armando Maradona forse mai così grande. È senz’altro possibile che mentre el Pibe de Oro segnava il “gol del secolo” seminando mezza Inghilterra, in ogni parte del mondo nascessero futuri calciatori.

Il bello del calcio, poi, è che come la fantasia dei bambini non ha confini, arriva dovunque: e così il sogno di emulare le gesta di Maradona arrivò persino in un piccolo villaggio di pescatori nel sud della Thailandia. Trasformando l’impossibile in possibile, il sogno in una realtà che, pur lontana dai grandi stadi, avrebbe cambiato la vita dei suoi protagonisti. Dando vita al Panyee FC.

Ko Panyi è un villaggio costruito su delle palafitte e che ospita poco più di 1.500 persone, discendenti dei pescatori indonesiani che lo costruirono alla fine del 1700. Ha sempre vissuto di pesca, ma da qualche anno gode anche di un sempre più crescente turismo legato all’incredibile impresa che avvenne qui ormai trent’anni fa.

Dal Gol del Siglo al Panyee FC

Fu proprio nel 1986, mentre Maradona e compagni sollevavano la Coppa del Mondo in Messico, che i bambini del villaggio decisero di formare una propria squadra di calcio. Trascinati dall’entusiasmo e dai propri sogni, finirono però per dimenticare una cosa decisamente importante: nel villaggio non esisteva spazio per allenarsi, per giocare, per arrivare a conoscere i fondamentali necessari per trasformarsi un giorno in veri e propri calciatori.

Decisi a inseguire un sogno, però, quei ragazzini decisero di sfidare l’impossibile. E dopo aver raccolto il legname avanzato nella foresta vicina finirono per costruirsi il proprio improbabile stadio. Pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno. Un campo da calcio galleggiante.

Gli adulti, che all’inizio ridevano di questa stramba idea, dovettero ben presto ricredersi di fronte all’incredibile determinazione mostrata dai ragazzi. Che nel giro di pochi mesi riuscirono – lavorandovi duramente tutti i pomeriggi appena terminata la scuola – dove nessuno pensava avrebbero avuto successo. Il campo di calcio galleggiante di Ko Panyi era realtà.

Su questa incredibile e precaria costruzione, schivando i chiodi sporgenti e recuperando il pallone che praticamente ogni due minuti finiva in acqua, i bambini si allenarono duramente per imparare i fondamentali del gioco più bello del mondo. E quando infine uno di loro giunse al villaggio con il modulo per iscrivere la squadra ad un piccolo torneo locale, che si sarebbe giocato nella vicina provincia di Phang Nga, capirono che era giunto il momento di vedere quanto erano diventati bravi.

Orgoglio del villaggio

Inaspettatamente ricevettero il supporto entusiasta dell’intero villaggio, che gli fece donò di divise da gioco vere e proprie, con tanto di scarpini da calcio fino a quel momento sconosciuti, e li seguì sulla terra ferma per fare il tifo per loro. Ecco quindi che i bambini di Ko Panyi, superato un iniziale smarrimento e una comprensibile mancanza di fiducia in qualità sviluppate soltanto giocando sul proprio improbabile campo, scoprirono che in realtà erano molto più bravi e preparati di quello che credevano. E superata un’avversaria dopo l’altra giunsero fino in semifinale.

Sotto di due reti contro ragazzini molto più forti, nell’intervallo i “bambini delle palafitte” decisero di togliersi le scarpe per giocare come avevano imparato, rimontando due reti agli increduli avversari, capaci comunque di vincere nei minuti finali con un gol che spense l’entusiasmo dei piccoli eroi di Ko Panyi. Non però quello dei loro genitori e parenti, che li applaudirono a lungo e tornarono al villaggio con loro, dichiarandosi orgogliosi della loro impresa e decisi ad aiutarli concretamente.

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Da allora, su un nuovo e moderno campo dotato di reti, che però non ha sostituito quello simbolico costruito a suo tempo dai bambini, il calcio è diventato il passatempo principale di Ko Panyi. Il Panyee FC, da piccola squadra locale, è diventata la migliore di tutto il sud della Thailandia, vincendo il campionato giovanile ripetutamente dal 2004 ad oggi e garantendo al villaggio fama e turismo mai visti prima.

L’incredibile storia del Panyee FC, gestito oggi dagli stessi bambini protagonisti di questo articolo, dimostra davvero come i sogni non abbiano limiti e quanto entusiasmo e buona volontà possano permettere di realizzare qualsiasi impresa. Anche quella, solo apparentemente incredibile, di segnare un gol correndo sopra l’acqua.

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