Sebbene il calcio avesse quasi mezzo secolo di vita, si dovette attendere fino al 1891 perché qualcuno pensasse di inventare la rete della porta, atta a raccogliere il pallone dopo la marcatura di un goal. Fino ad allora, nell’epoca del calcio dei pionieri e del football Vittoriano, era talvolta estremamente difficile per un arbitro stabilire se un goal fosse stato effettivamente segnato, soprattutto in caso di tiri forti e partiti da distanza ravvicinata.
A rendere il tutto ancora più difficile contribuiva il pubblico, che spesso preso dall’entusiasmo si accalcava intorno alle porte finendo per confondere chi doveva controllare se la palla fosse entrata o meno: erano infatti presenti due “giudici di porta” che aiutavano l’arbitro, ma anche la loro presenza non impediva che nascessero vere e proprie controversie.
A risolvere la questione fu John Alexander Brodie, un ingegnere civile di Liverpool e grande tifoso dell’Everton, che partorì l’idea proprio in seguito a un goal non convalidato per i suoi beniamini in una sfida contro l’Accrington. Brodie pensò allora che una rete, fissata ai sostegni della porta, avrebbe senza ombra di dubbio dimostrato se un pallone era entrato oppure no.
L’invenzione della rete, un successo immediato
Dopo aver registrato l’idea la sottopose alla Football Association, convincendola a testarla in un match amichevole “Nord contro Sud” (sfida che all’epoca si svolgeva con cadenza annuale) giocato a Nottingham. Il caso volle che fosse proprio un giocatore dell’Everton, il mitico Fred Geary, a gonfiare per la prima volta nella storia la rete con un goal, aprendo le marcature nella vittoria 3-0 della selezione del Nord.
Visto il successo dell’invenzione – e il fatto che non vi fosse effettivamente alcuna controindicazione – in breve la Football Association inserì le reti di porta come parte dell’attrezzatura che da regolamento deve essere presente in uno stadio, e la figura del giudice di linea venne eliminata – anche se come è noto sarebbe riapparsa oltre un secolo dopo.
John Alexander Brodie in seguito fu ingegnere civile di successo, costruendo anche il famoso “Queensway Tunnel”, un percorso lungo oltre 3 chilometri che passava sotto il fiume Mersey e che fu a lungo il tunnel subacqueo più lungo al mondo, ma considerò sempre quella della rete da calcio la sua invenzione migliore.
BIBLIOGRAFIA:
- Brown, Paul (2013) The Victorian Football Miscellany, SuperElastic