Calciatore mediocre, arbitro discreto, dirigente sportivo eccezionale: queste le tre vite in crescita di Henry Delaunay, calciatore anonimo con i parigini dell’Étoile des Deux Lacs e quindi presidente dello stesso club e arbitro.
La carriera come giacchetta nera però dura poco quanto quella da footballeur: una pallonata lo colpisce per sbaglio in pieno volto, rompendogli due denti e mandandogli di traverso il fischietto, durante una sfida tra il Garenne-Doves e l’ES Benevolence.
Il desiderio di esserci, di partecipare a un movimento in piena evoluzione e che apprezza oltre i propri mediocri limiti di atleta, fa si che si ingegni di tentare ancora una strada per esprimere le sue idee entrando nei vari comitati organizzativi che stanno nascendo in quel periodo.
Pioniere visionario
In un calcio francese ancora dilettantistico diventa il primo presidente del Comité Français Interfédéral (CFI), che in seguito diventerà la Fédération Française de Football e che lo vedrà ancora al posto di comando. Insieme a Jules Rimet contribuisce alla formazione della FIFA e all’ideazione della Coppa del Mondo.
Poco dopo la sua morte, grazie anche al lavoro del figlio Pierre, nascono la Coppa dei Campioni e i Campionati Europei di calcio, sue idee già da decenni: quest’ultima competizione, riservata alle Nazionali UEFA, porta ancora il suo nome come omaggio ad uno dei più grandi pionieri del calcio francese, europeo e mondiale.