14 settembre 1891: Billy Heath del Wolverhampton realizza il primo rigore di sempre assegnato in campionato, vittima l’Accrington. Per l’ideatore di quello che diventerà uno dei momenti più importanti e teatrali del calcio, invece, bisogna spostarsi in Irlanda.
Qui è nato e cresciuto William McCrum, figlio dell’Alto Sceriffo della Contea di Armagh e fondatore di Milford, un villaggio di contadini che si trova al confine tra le attuali Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda. La famiglia McCrum possedeva l’unico mulino presente, e fu per questo che il giovane William poté trascorrere un’infanzia agiata, dedicandosi agli studi e alle sue grandi passioni, gli scacchi e il football.
Nasce tutto in Irlanda
Portiere del Milford Everton, con i compagni prese parte al primo campionato irlandese di sempre, quello del 1890/1891: non fu una stagione da ricordare, e il club – unico partecipante, su otto, a non provenire dalla più ricca Belfast – concluse all’ultimo posto senza aver totalizzato un solo punto. In 14 gare, infatti, arrivarono solo sconfitte e appena 10 goal segnati, mentre il povero McCrum finì per subire la bellezza di 62 segnature da parte degli avversari.
Dalla stagione successiva il William McCrum calciatore sarebbe scomparso per sempre dalle cronache sportive, ma vi sarebbe invece entrata la sua più grande invenzione, il calcio di rigore.
Leggenda vuole che dal suo particolare punto di osservazione come portiere egli avesse notato che il football aveva oramai perso il suo lato più squisitamente romantico: i soldi, la pressione dei tifosi e della stampa e il desiderio di mettersi in mostra, per magari diventare professionisti, aveva trasformato i footballers.
Una scelta di sportività
E se le entrate dure e i contrasti violenti erano all’ordine del giorno, e potevano portare gravi infortuni e persino alcuni decessi, nel calcio vittoriano che si avviava alla fine del secolo i difensori avevano preso l’abitudine di abbattere fallosamente gli avversari ormai prossimi al gol, ricevendo come massima pena un calcio di punizione che spesso, soprattutto se battuto a poca distanza dalla porta e con la barriera ben piazzata, si risolveva in un nulla di fatto, se non addirittura in violente mischie dove finivano per volare persino colpi proibiti.
Era stato per amore del football e dello sport che William McCrum aveva partorito l’idea del calcio di rigore, una punizione esemplare contro chi intendeva dimenticare la sportività in nome del risultato. Partorita in una data imprecisata verso la fine degli anni ’80 del XIX secolo, l’idea giunse fino al quartier generale della Football Association, che si riservò di valutarla.
La nascita del calcio di rigore non ebbe una genesi semplice: la stampa inglese la presentò sdegnata rinominandola “la mozione dell’irlandese”, ricevendo supporto dai tanti campioni amateur ancora presenti all’epoca dell’avvento del professionismo.
“Una vergogna”
Il leggendario capitano del Corinthian, Charles Burgess “C.B.” Fry, si dichiarò sconvolto dall’idea che qualcuno pensasse davvero che un calciatore potesse anche solo pensare di commettere volontariamente un fallo pur di portare a casa un risultato, e pare che addirittura invitò compagni e colleghi a calciare fuori ogni penalty assegnato per protestare contro una tale, scandalosa, idea.
Quando fu però evidente che la visione di McCrum era tutt’altro che campata in aria – in seguito a un combattutissimo e contestatissimo turno di FA Cup tra Stoke City e Notts County – ecco che il calcio di rigore fu realtà, diventando anzi nel tempo uno dei momenti più emozionanti e rappresentativi di una partita di calcio.
Come già accaduto per altre invenzioni, gli inglesi se ne appropriarono, dimenticandosi a lungo di citare McCrum.
Lo sfortunato irlandese non ebbe una vita migliore lontano dal football che tanto amava: giudice di pace, fu un pessimo gestore degli affari di famiglia, facendosi cogliere impreparato dal nuovo secolo e arrivando a vendere il mulino e la splendida casa avuti in eredità nel 1931, sommerso dai debiti, conseguenza del crollo della borsa di Wall Street.
Afflitto dai demoni dell’alcolismo e del gioco d’azzardo, tradito e abbandonato dalla moglie, che fuggì in Francia portandosi via i figli, morì solo e povero in una casa di cura, dimenticato dal mondo del calcio per molti anni.
William McCrum, l’immortalità in una regola
Al giorno d’oggi, però, è chiaro a tutti chi sia stato William McCrum, dato che una statua in suo onore, eretta nei pressi del campo di Milford dove venne presumibilmente tirato il primo calcio di rigore di sempre, lo indica come “il creatore del penalty”. Un omaggio doveroso che il mondo del calcio deve a questo portiere tanto mediocre quanto animato da un grande spirito sportivo, quello che gli permise di andare contro i propri stessi compagni della difesa nel tentativo di rendere il calcio più equo e giusto.
SITOGRAFIA:
- (04/07/2004) Penalty shoot-outs? Blame my great-grandfather, The Guardian
- Veronese, Massimo (24/11/2012) William McCrum, il figlio dello sceriffo che s’inventò l’unico rigore che ci piace, Il Giornale
- Branca, Andrea (14/09/2013) 14 settembre 1891, viene calciato il primo rigore ufficiale della storia, AgendaLugano
- Watson, Cormac (21/02/2018) The Trinity Goalkeeper Who Saved Modern Football, UT – University Times
BIBLIOGRAFIA:
- Lyttleton, Ben (2015) Undici metri. Arte e psicologia del calcio di rigore [GUARDA SU AMAZON]