Nato nella città di mare di Weymouth, nel Dorset, Francis Marindin non poteva sapere che proprio una missione al di là del mare avrebbe finito per sottrargli il solo, meritatissimo, successo che sarebbe stato in grado di cogliere come calciatore.
Accadde il 13 marzo del 1875, quando la sezione calcistica dei Royal Engineers, che lui stesso aveva fondato poco più di dieci anni prima, riuscì al terzo tentativo a trionfare in quella che era la quarta edizione della Football Association Challenge Cup, la Coppa d’Inghilterra.
Immediatamente si sparse la voce che il capitano dei genieri di Sua Maestà la Regina Vittoria, la cui sportività era rinomata, non avesse voluto giocare contro gli Old Etonians, rappresentativa della scuola dove aveva studiato da ragazzo e che aveva contribuito ad allestire insieme ad Arthur Kinnaird.
Le molte vite di Francis Marindin
Francis Marindin era in realtà in missione per conto della Corona, ma anche se fosse stato presente è tutt’altro che da escludere la possibilità che si sarebbe fatto comunque da parte. La semifinale vinta contro Oxford, nel febbraio del 1875, fu in ogni caso la sua ultima partita da calciatore, giocata alla bella età di 37 anni.
Rampollo di una delle famiglie più ricche e nobili del sud dell’Inghilterra, Francis Marindin era stato educato nel più prestigioso istituto scolastico del Paese, Eton, quindi aveva completato la propria formazione entrando a far parte della Royal Military Academy di Woolwich. Come soldato aveva preso parte, appena sedicenne, alla Guerra di Crimea, e terminato il conflitto aveva servito per ben tre anni come segretario personale presso Sir William Stevenson, governatore del Madagascar, ai tempi colonia dell’Impero Britannico.
Era tornato in Inghilterra giusto in tempo per assistere alla fondazione della Football Association, nata nella fumosa taverna posta in Great Queen Street, Londra, e che intendeva dare ai numerosi ex-studenti appassionati di football un regolamento unico che permettesse alle varie scuole di continuare a giocare e sfidarsi tramite i propri pupilli, i cosiddetti Old Boys.
I Sappers e il Combination Game
Marindin aveva così formato la sezione calcistica dei Royal Engineers, il corpo militare a cui apparteneva e in cui aveva rapidamente scalato le gerarchie fino a raggiungere il grado di colonnello. Vedendo il football come un modo virtuoso di sviluppare la disciplina dei suoi uomini, e approfittando della convivenza forzata che questi vivevano in quanto soldati, aveva invitato i Sappers a distinguersi anche nello stile di gioco.
Così, in un football che ancora si basava su lunghi lanci e iniziative individuali, i Royal Engineers avevano preso a muoversi come un unico corpo, come un’armata, allestendo complesse quanto efficaci marcature individuali e costruendo azioni elaborate basate su precisi passaggi alla ricerca dell’uomo meglio posizionato.
Questi pionieri del Combination Game erano guidati in campo proprio da lui, che agiva come difensore: in tre anni, dal 1871 al 1874, i genieri avevano perso appena tre gare, due delle quali erano però state finali di FA Cup. Nella prima edizione Marindin e compagni erano caduti anche per via di un infortunio che li aveva messi quasi immediatamente in inferiorità numerica, nel 1874 invece la squadra era stata scossa dalla notizia della morte in India, dov’era in missione, di Alfred Goodwyn, miglior difensore del Paese e vero e proprio protégé del Colonnello.
Mister Football
Nel 1875 era arrivata finalmente la vittoria, meritato premio per un club che aveva speso molti anni alla ricerca di un modo nuovo, e migliore, con cui giocare il football. Francis Marindin si era ritirato, un po’ per raggiunti limiti di età e soprattutto perché lo attendeva un nuovo, impegnativo, compito: sostituire Ebenezer Cobb Morley, diventando il terzo presidente nella storia della Football Association.
Fu questo un ruolo che “The Major”, com’era soprannominato, svolse con estrema attenzione e passione, designandosi per ben otto volte come arbitro in occasione della finale di FA Cup. In queste gare fu spettatore del grande cambiamento del gioco stesso, che da passatempo per nobili annoiati era diventato un vero e proprio business dove i valori etici e morali passavano in secondo piano rispetto a quelli economici e di opportunità.
Il calcio, insomma, non era più quello che Francis Marindin aveva amato e per cui si era battuto. Ciononostante il suo impegno non venne mai meno, né tanto meno la sua sportività: fu lui ad arbitrare la finale del 1883, quella in cui gli Old Etonians caddero contro il Blackburn Olympic sancendo di fatto il tramonto del football degli Old Boys. E fu ancora lui ad assistere al trionfo del Preston North End del 1889, consegnando la coppa nelle mani di Dewhurst, capitano del team che più di tutti incarnava il “nuovo calcio”.
L’addio e l’impegno civile
Forse furono questi i motivi che lo portarono a riflettere sul suo ruolo. O forse fu la finale del 1890, l’ultima da lui diretta e che vide l’invasione di campo di quegli esaltati “plebei” che ormai costituivano la maggior parte del pubblico presente negli stadi e che fu a stento sedata dai soldati presenti. Prossimo ai 52 anni, di cui la metà spesi per il football, Francis Marindin abdicò, chiamando l’amico Arthur Kinnaird a sostituirlo.
Si tuffò nel lavoro. Fu promosso capo ispettore ferroviario, compito che lo portò a girare l’Inghilterra in lungo e in largo per controllare che treni, binari e stazioni funzionassero al meglio. Dopo aver analizzato numerosi incidenti e malfunzionamenti stilò un rapporto esauriente su cosa andava migliorato e come, analisi che portò ad un netto miglioramento delle condizioni di mezzi, passeggeri e personale.
Fu per questo che venne insignito del titolo di Cavaliere, e mentre il secolo si avviava alla sua conclusione fu anche tra i protagonisti dell’avvento dell’illuminazione elettrica nella città di Londra. Morì pochi anni dopo, il 21 aprile del 1900, quando il XIX secolo si era da poco concluso: un periodo in cui il football aveva preso forma, diventando poi religione per le masse, anche grazie al suo fondamentale contributo.
Un nome da ricordare
Il nome di Francis Marindin è oggi un nome poco conosciuto dagli appassionati. Il tempo è passato, e quello che è stato il suo calcio appare oggi ai nostri occhi come un gioco o poco più. È un errore: il calcio dei pionieri è stato il football prima del football, fondamentale per il gioco che oggi tutti amiamo e seguiamo.
E Francis Marindin di questo è stato una figura fondamentale, con la sua estrema sportività, la sua passione senza fine, lo spiccato senso dell’onore e il tono autoritario con cui, prima di una partita, era solito raggruppare i ventidue uomini pronti alla sfida. Per ricordare loro di come il football fosse una cosa estremamente seria, da onorare in ogni momento con un comportamento esemplare.
SITOGRAFIA:
- Baldi, Augusto (21/01/2012) Sir Francis Marindin, el Coronel del Royal Engineers, Futbolistas con Historia
BIBLIOGRAFIA:
- Warsop, Keith (2004) The Early F.A. Cup Finals and the Southern Amateurs
AMAZON - Cola, Simone (2016) Pionieri del Football, Storie di calcio vittoriano 1863-1889
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L’immagine che apre l’articolo è uno dei ritratti realizzati da Sara Provasi presenti in “Pionieri del Football”