martedì, Novembre 18, 2025

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Willie Groves, il primo calciatore più costoso al mondo

Lo scozzese Willie Groves fu la prima grande stella del Celtic e il primo “calciatore più pagato al mondo”: nel 1893 il suo passaggio all’Aston Villa fissò a 100 sterline il primo record ufficiale di mercato. Inside-forward duttile e carismatico, trovò fama e gloria in Inghilterra ma morì in povertà a Edimburgo nel 1908.

Nel momento in cui questo articolo viene scritto il record di calciatore più costoso al mondo appartiene ancora saldamente al brasiliano Neymar, passato nel 2017 dal Barcellona al Paris Saint-Germain per ben 222 milioni di euro. Una cifra che raddoppiava il record precedente, i 105 milioni spesi dal Manchester United per Paul Pogba, che aveva fatto gridare molti tifosi alla “morte del calcio”.

In pochi sanno però che ben oltre un secolo fa, in una Gran Bretagna all’epoca unico polo calcistico reale, un calciatore veniva acquistato per ben 100 sterline generando una reazione pubblica più o meno simile. E poco importa che ai tempi la cifra, benché ragguardevole, bastasse per acquistare una casa di modeste dimensioni nella periferia di Londra: era il 1893, e senza sponsor sulle magliette e diritti televisivi i club professionistici vivevano unicamente di passione e della vendita di biglietti.

Il nome del primo calciatore più costoso al mondo, così definito perché primo capace di raggiungere quota 100 sterline, era Patrick William Groves. Era uno scozzese di 25 anni e aveva appena vinto la FA Cup con il West Bromwich Albion giostrando da mediano a tutto campo. Prima ancora, come attaccante, era stato il primo bomber e idolo del Celtic di Glasgow. E grazie a quello straordinario trasferimento il suo nome sarebbe rimasto per sempre nella storia del calcio.

Il calciatore più costoso al mondo: la storia di Willie Groves

Patrick William Groves, per tutti semplicemente “Willie”, nasce il 20 agosto del 1868 a Hutchesontown, quartiere periferico a sud di Glasgow. Figlio di un cappellaio irlandese, che si è trasferito in Scozia in cerca di fortuna e successivamente si sposta a Edimburgo, cresce respirando il football che viene giocato nei vicoli e nei campi cittadini. Come un altro grande protagonista del calcio vittoriano, John Goodall, impara sulla strada tecnica, coraggio e tempismo.

La Scozia, negli anni in cui Groves è un adolescente, è senza alcun dubbio la patria del football per come lo conosciamo adesso. Già nella prima partita internazionale del 1872 ha messo in difficoltà l’Inghilterra, ma negli anni successivi l’ha spesso sconfitta grazie a una maggiore conoscenza della tattica e del gioco di squadra. Qualità che il giovane Willie apprende nelle prime partite vere con Leith Harp e Edinburgh Thistle prima di spiccare il volo nel calcio che conta.

Appena 16enne è già protagonista nell’Hibernian. Rapido, intelligente, riesce a tenere il pallone incollato al piede mentre sale in progressione ed è un maestro tanto nel dribbling quanto nella capacità di inserirsi negli spazi. Nella stagione 1886/1887 il professionismo nel calcio è già realtà in Inghilterra, ma non in Scozia, e di Groves si parla perché, pur se giovanissimo, pare venga pagato per giocare e segnare con la maglia degli Hibs.

Da promessa a primo idolo del Celtic

A sostenerlo è il Vale of Leven, che ai tempi è una forza importante in Scozia ma viene steso proprio da Groves nelle semifinali della Scottish Cup. Probabilmente è vero, ma in assenza di prove il comitato concede il beneficio del dubbio all’Hibernian, che all’ultimo atto supera il Dumbarton davanti a 15mila spettatori. Manco a dirlo, è proprio il 19enne Groves a segnare uno dei gol nel 2-1 finale. È nata una stella: nel marzo del 1889 Willie debutta con la Scozia segnando nel 5-1 al Galles, pochi mesi più tardi arriva il suo primo, già controverso, trasferimento.

In agosto arriva infatti il passaggio al neonato, ma già molto ambizioso, Celtic di Glasgow, che si dice offra pagamenti regolari e bonus di vario genere ai calciatori che vogliono indossarne la maglia. Un’occasione d’oro per Groves, che fin da subito, pur se ufficialmente soltanto per un buon posto da scalpellino in città, si distingue a suon di gol.

La stella di Parkhead

È lui il primo idolo dei Bhoys, è lui il primo giocatore del Celtic a indossare la maglia della Scozia. In un 7-1 contro l’Irlanda mette a segno una tripletta, mentre nell’agosto del 1890 arriva a livello di club una doppietta nel 5-0 contro l’Hearts: sono i primi gol mai segnati dal Celtic nel campionato scozzese che ai tempi era appena venuto alla luce. Suo è anche uno dei primi gol nella storia dell’Old Firm con i Rangers, un acuto in Scottish Cup che accende le prime scintille di una rivalità che è arrivata intatta fino ai nostri giorni.

I gol e l’amore già totale dei tifosi, il fatto di essere la prima e più luminosa star di Parkhead, però, non possono bastare a un calciatore ambizioso come Willie Groves. Alla fine del 1890 le sirene ammaliatrici del ricco calcio inglese, dove peraltro il professionismo non viene più visto con malevolenza, si fanno sentire e sono per lui irresistibili: abbandonato il Celtic, si trasferisce al West Bromwich Albion. In quel momento si conclude anche la sua breve carriera in Nazionale, dato che la Scozia non convoca i “mercenari” che si trasferiscono in Inghilterra. Lo score finale è di 3 presenze e 4 reti.

L’attraversamento del confine: l’Inghilterra professionista

Negli anni in cui Groves varca il confine i club inglesi sono soliti acquistare calciatori scozzesi in grado non soltanto di fare la differenza sul campo, ma anche di elevare il livello complessivo della squadra. Per questo sono noti come scotch professors, e per questo sono perlopiù difensori e centrocampisti, ruoli che vengono ritenuti più adatti per avere una visione completa del campo.

Forse è anche per questo, oltre che per la sua straordinaria completezza atletica e tecnica, che Willie Groves al WBA si trasforma in uno splendido half-back, centrocampista box-to-box in anticipo con i tempi. In una squadra molto fisica, e che gioca chiusa puntando sulla verticalità e la velocità delle ali, diventa un giocatore totale, in grado di bloccare le offensive avversarie, rilanciare l’azione grazie a una notevole qualità tecnica e occasionalmente anche di andare a concludere con un inserimento, memore del suo passato da bomber.

Resta al West Bromwich Albion per 3 stagioni, un periodo in cui la squadra rischia due volte la retrocessione. La seconda volta si salva grazie allo straordinario cammino in FA Cup: supera Old Westminsters, Blackburn Rovers, lo Sheffield Wednesday (ai tempi solo The Wednesday) e il Nottingham Forest, in semifinale, al replay. Quindi stende con un netto 3-0 l’Aston Villa all’ultimo atto, e anche se non segna Willie Groves impressiona tutti i 33mila presenti allo stadio con una prestazione da giocatore totale. Le cronache parlano di un vero artista del pallone, in grado di unire i reparti come pochissimi al mondo.

Illustrazione della finale di FA Cup del 1892 realizzata per un magazine dell’epoca da S. T. Dadd – Fonte: Wikipedia

“Il calciatore più costoso al mondo”

Come già era accaduto all’Hibernian, dopo una vittoria arriva l’addio. Groves ha giocato benissimo e impressionato tutti, compresi i dirigenti dell’Aston Villa, che lo hanno avvicinato per offrirgli un posto in squadra. Naturalmente ben remunerato. Hanno fatto lo stesso anche con l’altro half-back della squadra, John Reynolds, convinti che sia proprio la mediana il reparto da rinforzare per puntare al titolo.

Hanno ragione, ma questi contatti vengono giudicati illegali dalla Football Association pur in un periodo in cui ancora la legislazione sui trasferimenti è relativa. Il doppio trasferimento viene infine accettato, ma i Villans devono pagare una penale considerevole una volta giudicati “colpevoli di approccio fraudolento”. Il conto finale è davvero considerevole per gli standard dell’epoca: 50 sterline per Reynolds e ben 100 sterline per Willie Groves. Che nell’autunno del 1893 diventa il calciatore più costoso al mondo.

Il calciomercato nel football vittoriano

Quello che oggi chiamiamo calciomercato era nato pochi anni prima, in concomitanza con la nascita della Football League voluta da William McGregor. Dirigente proprio dell’Aston Villa, egli avrebbe sottolineato nel 1905 in un libro chiamato “The book of Football” che il calcio era ormai diventato un grande business e che molti club fatturavano annualmente più di tante aziende rinomate.

Il primo trasferimento nella storia del calcio era stato quello di Archie Goodall, ma nessuno aveva fatto rumore come quello di Groves. Per la prima volta nella storia un club aveva sborsato 100 sterline, un’enormità per l’epoca, l’equivalente del salario di un medico per due interi anni. Qualcosa che dovrebbe far riflettere chi definisce il calcio moderno mercenario e parla dei bei valori di un tempo.

L’Aston Villa campione d’Inghilterra

In ogni caso l’Aston Villa ci ha visto lungo. Proprio grazie a Reynolds e Groves la squadra compie l’ultimo definitivo salto di qualità, e nel 1894, proprio mentre si spegne a causa di una grave malattia cardiaca lo storico capitano Archie Hunter, diventa per la prima volta campione d’Inghilterra.

Willie Groves è stato una pedina fondamentale per la vittoria. Ha portato esperienza, carisma, completezza. Per qualcuno però, nonostante abbia appena 26 anni, non è abbastanza. Non è più il campione che appena due anni prima aveva infranto ogni record. All’interno del club alcuni dirigenti si domandano se il suo stipendio, che ai tempi è comunque annuale, debba essere rinnovato. Se ne valga la pena.

Figuriamoci se un giocatore orgoglioso come Groves può accettare una riduzione salariale, o di essere messo in disparte. Esige che la sua importanza venga riconosciuta, e quando capisce che non è così che andrà chiede e ottiene la cessione e ritorna in Scozia. Purtroppo, però, chi ha intravisto un suo rapido declino ci ha visto giusto: quello che nel 1893 era diventato il calciatore più costoso al mondo nel 1896, ad appena 28 anni, è già costretto ad appendere gli scarpini al chiodo.

Purtroppo, infatti, Willie Groves ha contratto la tubercolosi. Un male che in quegli anni uccide circa 70mila britannici all’anno e per cui le cure sono scarse o inesistenti. Un male debilitante, che ha fiaccato il campione nel fisico impedendogli di esprimersi come un tempo riusciva a fare in modo totalmente naturale e istintivo. Poco dopo essere tornato in Scozia è costretto a ritirarsi, dopo due brevi ritorni all’Hibernian e al Celtic.

Un finale tragico e solitario

L’anno è il 1896, e proprio in quel momento il suo record viene polverizzato quando ancora l’Aston Villa acquista lo strepitoso attaccante Fred Wheldon dai rivali cittadini dello Small Heath (oggi Birmingham City) per un incredibile totale complessivo di 350 sterline. Un trasferimento che in un certo senso, più ancora di quello di Groves, è il segnale di come sia definitivamente nato il calcio moderno.

Sperperato il tanto denaro accumulato nella sua breve ma felice vita da stella del football, Willie è costretto a tornare bruscamente con i piedi per terra non ancora 30enne. Non riesce a restare nel mondo del calcio, dove all’epoca dirigenti e allenatori sono una rarità, e si ritrova a fare il manovale per sbarcare il lunario. La fatica è tanta, i soldi pochi, una combinazione certo non ideale per chi soffre di salute.

Muore infatti giovanissimo, nel 1908, non ancora 40enne. Nonostante sia stato un vero campione il suo funerale è modesto, silenzioso, passa quasi inosservato. Nessun grande titolo sui giornali, nessun clamore. Il calcio guarda sempre avanti, lo ha sempre fatto. Così la sua tomba nel Newington Cemetery di Edimburgo è presto dimenticata, coperta dall’erba alta conseguenza del degrado del luogo.

Soltanto nel XXI secolo, grazie al progetto locale di recupero del cimitero e alle ricerche di storici sportivi, la lapide viene ritrovata e riportata alla luce. Oggi i volontari del Newington Cemetery Heritage Project l’hanno segnalata come punto di interesse: una tomba semplice, che custodisce però i resti dell’uomo che un tempo ormai lontano è stato il calciatore più costoso al mondo.


Willie Groves

  • Nazionalità: Scozia
  • Nato a: Glasgow (Scozia) il 20 agosto 1868
  • Morto a: Edimburgo (Scozia) il 13 febbraio 1908
  • Ruolo: attaccante, centrocampista
  • Squadre di club: Hibernian (SCO), Celtic Glasgow (SCO), West Bromwich Albion (ING), Aston Villa (ING)
  • Trofei conquistati: FA Cup 1891/1892, First Division 1893/1894

Sitografia:

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Simone Cola
Simone Colahttps://www.uomonelpallone.it
Amante del calcio in ogni sua forma e degli uomini che hanno contribuito a scriverne la leggenda

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