Un tempo buon giocatore di calcio, appesi gli scarpini al chiodo Arpad Weisz divenne il miglior allenatore d’Italia in un’epoca in cui la storia del calcio nel nostro Paese era ancora agli albori. Oltre a insegnare la tecnica fu il primo a introdurre una vera organizzazione tattica e lanciò un certo Giuseppe Meazza.
La sua conoscenza del gioco era tale che fu autore di un libro che ancora oggi, a ottant’anni di distanza, potrebbe suonare attuale ed essere utile ai tanti che parlano di pallone senza conoscerne la scienza esatta. Un personaggio che avrebbe meritato gloria e memoria eterna, ma che invece, improvvisamente, sparì letteralmente nel nulla. Inghiottito dalla follia dell’Olocausto.